Ender non si rendeva conto che amava quei luoghi perché li vedeva appiattiti e distorti come la sua stessa vita, come la sua infanzia, che era stata snaturata da eventi artificiosi paragonabili a quelli sparsi su grande scala dalla Descolada su quel pianeta. E ciò malgrado la natura era riuscita ad aggrapparsi alla terra con abbastanza forza da sopravvivere e prosperare. Dalla sfida della Descolada erano nati gli alberi viventi dei Piccoli; dalla Scuola di Guerra e da quegli anni d’isolamento era uscito Ender Wiggin. Si adattava a quei panorami come se li avesse progettati lui. Il ragazzo che gli camminava al fianco sull’erba grama aveva gli atteggiamenti di un figlio, e gli dava la sensazione d’averlo conosciuto fin dalla nascita. Io so come ci si sente ad avere un muro fra se stessi e il mondo, Olhado. Ma di tanto in tanto ho dovuto aprirvi delle brecce, perché la carne toccasse la terra e l’acqua, desse conforto, ricevesse amore.
La riva terrosa del fiume si apriva in terrazze digradanti, larghe una dozzina di metri, dalla base alla sommità dell’altura. Il suolo era abbastanza compatto da mantenere la sua forma. La Regina dell’Alveare aveva l’istinto della tana, del ricovero, e nella mente di Ender nacque l’impulso di scavare, così si accostò a una parete terrosa e scavò, con Olhado che lo aiutava. La terra morbida venne via facilmente, ma il soffitto della piccola caverna che s’affondava in essa rimase fermo e saldo.
((Sì. Qui.))
E così era deciso.
— Qui va bene — disse Ender ad alta voce.
Olhado sorrise. Ma in realtà era a Jane che lui s’era rivolto, e lei rispose: — Novinha pensa d’avercela fatta. Tutti i test risultano negativi. Con il nuovo Colador nelle cellule clonate degli Scorpioni la Descolada resta inattiva. Ela ha annotato che le margherite su cui sta lavorando possano essere mutate per produrre il Colador spontaneamente. Se funziona, dovrai piantarle in questa zona e gli Scorpioni potranno tenere a bada la Descolada succhiando i fiori.
Il tono di lei era vivace e ciarliero, ma sempre all’insegna di «prima il dovere» ormai. — Bene — le rispose Ender. E sentì una fitta di gelosia. Senza dubbio Jane parlava a Miro con molta più intimità, stuzzicandolo, divertendosi a prenderlo in giro come un tempo aveva fatto con lui.
Ma adesso gli era più facile scacciare il morso della gelosia. Poggiò una mano su una spalla di Olhado e gliela strinse; per un momento attrasse il ragazzo più vicino a sé, poi tornarono indietro assieme verso l’aereo in attesa. Olhado segnò il punto sulla carta e lo registrò. Per tutta la strada del ritorno rise allegramente e fece battute spiritose su tutto ciò che vedevano, risollevando l’umore di Ender. Il ragazzo non era Jane. Però era Olhado, aveva bisogno di lui e lui gli voleva bene, e queste erano le cose umane, ereditate da milioni di anni d’evoluzione, di cui Ender aveva maggior bisogno. Soddisfacevano la sete che lo aveva tormentato in tutti gli anni trascorsi con Valentine, e che lo aveva spinto a vagare di pianeta in pianeta. Questo ragazzo dagli occhi di metallo. Il suo intelligentissimo, distruttivo, devastante fratellino Grego. L’innocenza e il penetrante intuito di Quara. L’ascetismo e i tormenti che dilaniavano eppure illuminavano l’anima di Quim. L’affidabilità di Ela, ferma come una roccia nella tempesta e tuttavia capace di protendersi verso gli altri e agire. E Miro…
Miro. Io non ho consolazione da dare a Miro. Non su questo mondo, non in questi giorni. Gli sono stati strappati il lavoro che per lui era vita, il suo corpo, le sue speranze per il futuro, e niente che io possa dire o fare potrà restituirgli questo. Vive nel dolore, costretto a vedere la donna amata trasformata in una sorella, i maiali ormai protesi verso altri essere umani in cerca di amicizia e di conoscenza.
— Miro avrebbe bisogno… — mormorò Ender fra sé.
— Miro ha bisogno di andarsene da Lusitania — disse Olhado.
— Mmh! — borbottò lui.
— Tu hai un’astronave, no? — disse Olhado. — Ricordo di aver letto una storia, una volta. O forse era un video. Su un antico eroe delle Guerre contro gli Scorpioni, Mazer Rackham. Aveva salvato la Terra dalla distruzione, ma i terrestri sapevano che sarebbe invecchiato e morto prima della battaglia successiva. Così lo mandarono via su un’astronave a velocità relativistica, in modo che il tempo rallentasse per lui. E quando tornò sulla Terra era trascorso un centinaio d’anni, ma lui ne aveva vissuti soltanto due.
— Tu credi che Miro abbia bisogno di qualcosa altrettanto drastico?
— Si avvicina una guerra. Ci saranno decisioni da prendere. Miro è il ragazzo più intelligente di Lusitania, e il migliore. Non è diventato matto, tu lo sai. Neppure nei momenti peggiori con papà… con Marcão, scusa, sono stato abituato a chiamarlo papà.
— Ed è giusto. Per molti versi lo era.
— Miro ci penserà, e deciderà quel che ci converrà fare. Lui ha sempre visto qual era la cosa migliore. Mamma dipendeva da lui. Da come la vedo io, quando la Federazione Starways manderà la flotta contro di noi avremo bisogno di Miro. Lui studierà tutti i dati, tutto ciò che apprenderemo negli anni in cui starà assente, li metterà insieme e ci dirà che cosa fare.
Ender non poté fare a meno di ridere, divertito.
— È un’idea tanto sciocca? — sospirò Olhado.
— Tu hai la vista più acuta di chiunque io abbia mai conosciuto — disse Ender. — Dovrò pensarci sopra. Ma non escludo che tu abbia ragione.
Per un po’ continuarono a volare in silenzio.
— Quando parlavo di Miro — mormorò Olhado, — dicevo tanto per dire. Stavo solo immaginandolo capace di agire come l’eroe di quella vecchia storia. Che probabilmente non è neppure vera.
— È vera — disse Ender.
— Come lo sai?
— Conoscevo bene Mazer Rackham.
Olhado fece un fischio. — Sei vecchio. Più vecchio di qualunque albero del pianeta.
— E più di qualunque colonia umana. Ma sfortunatamente questo non mi rende più saggio.
— Tu sei davvero Ender? Quell’Ender?
— Ecco il perché del mio telecodice — annuì lui.
— È buffo. Prima che tu venissi qui il vescovo cercò di convincerci che eri Satana in persona. Della famiglia, soltanto Quim lo prese sul serio. Ma se il vescovo ci avesse detto che eri Ender, saremmo venuti all’atterraggio della navetta per lapidarti a morte.
— E ora perché avete cambiato idea?
— Ora ti conosciamo. La differenza sta tutta qui, vero? Anche Quim non ti odia più. Quando conosci veramente la gente, non puoi odiarla.
— O forse non puoi realmente conoscerla finché non smetti di odiarla.
— È un paradosso circolare? Dom Cristão dice che molte verità possono essere espresse soltanto con un paradosso circolare.
— Non credo che questo abbia molto a che fare con la verità, Olhado. È una questione di causa e di effetto. Cose che non possiamo mai identificare con precisione. La scienza rifiuta di definire «causa» un evento, salvo la causa originale: la prima pedina del domino, dopo la quale cadono anche tutte le altre. Ma quando si viene agli esseri umani, la sola causa che conta è quella che nasce in vista dell’obiettivo finale, lo scopo. Ciò che una persona ha in mente. Una volta capito quel che la gente vuole, non puoi più odiarla. Puoi averne paura, ma non odiarla, perché puoi trovare gli stessi desideri anche in fondo al tuo cuore.