Prese un altro cubetto verde e poi uno rosso. L'esplosione di sapori fu diversa ed eccitante anche la terza volta, proprio come lo era stata le prime due. Mentre stava masticando il quarto cubetto, gli venne in mente che magari stava consumando un prodotto di inestimabile valore, anche se Vandervort non aveva ritirato il vassoio. Al contrario, sembrava contenta che lui li apprezzasse.
— Un prodotto notevole, vero, giovanotto? Quando la gente ha esaurito il suo potere d'acquisto di cianfrusaglie elettroniche, oggetti per risparmiare fatica e opere d'arte, non rimane molto altro con cui gingillarsi, se non il cibo. La sensazione di un nuovo sapore vale molto di più di un potente aggeggio computerizzato. Sia che venga inteso per lo stomaco o la mente, il godimento ha molto più valore di qualunque cosa possano inventare gli ingegneri genetici.
— Che cos'è? — chiese Flinx leccandosi le dita.
— Tanto per cominciare, il suo potere nutritivo è pari al sapore. — Clarity aveva di nuovo quel sorriso orgoglioso. — Sembra che sia pieno di zucchero, ma non è così. In realtà sono quasi tutte proteine solide.
Vandervort fu chiaramente compiaciuta nello spiegarglielo. — È pseudoplasmodium.
Flinx smise di leccarsi le dita. Il sorriso della Vandervort si fece più ampio. — Una specie di mucillagine.
I sapori presero a scomparire rapidamente. — Non la seguo.
— Lo pseudoplasmodium è un aggregato amebico. Si tratta di strane forme di vita. Quando sono raggruppate, si comportano come una singola identità, ma se vengono divise, scrollandole nell'acqua o in un altro liquido, si scompongono in ammassi individuali in grado di sopravvivere. — Fece un gesto verso il vassoio mezzo vuoto. — Non sappiamo ancora come lo chiameranno. Io non mi interesso di pubblicità.
— Sono sicura che li chiameranno Cubi Saporiti o qualcosa del genere — disse Clarity.
— Certo, cara. “Cubi Saporiti dalle miniere di aromi di Longtunnel” o qualche altra frase che possa stuzzicare il palato. — Vandervort aveva un tono quasi amaro. — Di certo non li metteranno sul mercato come mucillagine.
— Immagino che sia producibile a costo ragionevole — mormorò Flinx.
— Più che ragionevole: è un saprofita. Vive sul disfacimento di altre materie organiche. Alcuni sono parassiti. Questi… — indicò di nuovo il vassoio — …si maneggiano facilmente. L'organismo vive di rifiuti e prodotti di scarto. Che cosa vuole di più come fonte alimentare pratica? Un nuovo cibo che ha un ottimo sapore, si presenta bene ed è buono. E tutto quello di cui ha bisogno per crescere è un po' di umidità e dei rifiuti.
— Qui cresce allo stato naturale? — chiese Flinx.
— No, caro, ma qualcosa di molto simile. Abbiamo intensificato il colore, il tasso di crescita e abbiamo manipolato parecchio gli aromi naturali. Tra un paio di mesi saremo pronti a iniziare la produzione su piccola scala. Non proprio qui: questa sarà sempre una stazione di ricerca. Stiamo sistemando un paio di grandi caverne vergini verso ovest. Da principio verrà venduto come cibo di lusso, come il Verdidion. Gradualmente passeremo alla produzione di massa.
Ma a che scopo? Si chiese Flinx guardando il vassoio. Il Commonwealth strabocca di prodotti alimentari che nessuno oserebbe toccare se avesse anche solo sentore delle loro origini. Ecco perché esisteva la pubblicità: per rendere irresistibile ciò che era poco pratico o poco stuzzicante. Se Vandervort glielo avesse permesso, avrebbe vuotato il vassoio.
— Ha nominato qualcuno di nome Maxim. È anche lui un ingegnere genetico?
— No, Max è il nostro micologo capo. Ma non tutto quello su cui lavoriamo qui sono funghi. L'ambiente sotterraneo di Longtunnel pullula di incredibili forme di vita. Non sembrerebbe vero di trovare una simile varietà in grado di sopravvivere al buio. Molti mammiferi o loro parenti stretti.
— Ho visto i galleggianti e i fotomorfi.
Vandervort fece un cenno di approvazione. — Ci sono alcune creature che non è stato ancora deciso come classificare. Lontane parenti delle creature degli abissi della Terra e di Cachalot. I loro antenati vivevano vicino ai soffioni boraciferi. I sulfuri venivano metabolizzati da batteri che vivevano nelle branchie della creatura, oppure tramite organi speciali; i microbi spezzavano i composti dello zolfo ed usavano l'energia risultante per produrre carboidrati, proteine e liquidi.
«Quando gli oceani qui su Longtunnel si ritirarono, mettendo allo scoperto il calcare e creando le caverne, quegli abitatori degli oceani non si estinsero. Invece si trasformarono in creature terrestri che respiravano aria e divennero cibo per altre creature. Molti di loro occupano qui sottoterra la stessa nicchia ecologica occupata dalle piante a base di clorofilla sulla superficie. Ci aspettavamo di trovare una semplice catena alimentare e invece ci siamo imbattuti in qualche cosa di affascinante e complesso. E per coronare l'opera, l'intero ecosistema è particolarmente adatto alle manipolazioni genetiche. — Si appoggiò allo schienale e osservò i suoi ospiti.
— Vedrò di concordare un'adeguata ricompensa per lei, giovanotto.
— Non sarà necessario.
— Non lo è davvero — disse Clarity al suo supervisore. — Non gli mancano i mezzi. Ha un'astronave sua.
L'espressione di Vandervort era imperscrutabile. Flinx notò che le sopracciglia erano state strappate e regolarizzate di recente e poi tinte per accordarsi con il colore dei capelli.
— Una nave tutta sua, dici? Sono impressionata. Ma dobbiamo darle una ricompensa per averci riportato Clarity, giovanotto. Immagino che potremo rivestirle di moquette un paio di stanze sulla sua nave. Sarebbe sorpreso di sapere a quanto si vendono uno o due rotoli del nostro Verdidion in posti come la Terra o New Riviera. Sarebbe un regalo adatto.
— Grazie, ma i pavimenti della mia nave mi piacciono così come sono. Ma se proprio insiste, non mi dispiacerebbe avere qualche vassoio di quelli. — Fece un cenno in direzione dello pseudoplasmodium.
Vandervort ridacchiò, prese il vassoio e lo rimise nell'unità refrigerante nascosta nell'armadietto alle sue spalle. — Come le ho accennato, non siamo ancora giunti allo stadio di produzione. Ma parlerò con il laboratorio e vedrò cosa si può fare. Nutrirla non mi sembra questa gran ricompensa, ma se è quello che le interessa, abbiamo un paio di nuovi bioprodotti alimentari sugli scaffali che potrebbero solleticare le sue papille gustative. Glieli mostrerà Clarity. Tanto, ha già violato quasi tutti i nostri segreti.
— Lui mi ha salvato la vita! — ricordò Clarity al suo supervisore.
— Calma, cara. Stavo solo scherzando. — Fece un sorriso accattivante in direzione di Flinx. Lui sapeva che era molto brava nella parte che si era imposta. Il personaggio della “zia innocua e gentile” era recitato in maniera eccellente. Ma le sensazioni che sentiva emanare da lei indicavano una persona molto più calcolatrice e professionale. Come conoscitore di emozioni, applaudiva sempre ad una prestazione di valore. Lei scambiò il suo sorriso per indifferenza.
— Comunque lei non è interessato ai nostri piccoli segreti industriali, vero giovanotto?
— Io sono uno studente, ma non di queste cose. I segreti li tengo per me. A me interessa la conoscenza per se stessa. Non per ricavarne profitto.
— Che curioso concetto. Be', se va bene per la nostra Clarity, allora va bene anche per me. — Sorrise stringendo fra le dita la narcosigaretta, che nonostante le apparenze non era appiccicata in permanenza al labbro inferiore.
— Lascerò che Clarity eserciti il proprio giudizio. Sotto la sua supervisione potrà fare un giro dell'installazione. È il meno che possiamo fare. Però mi deve garantire che non ha indosso nessun congegno di registrazione. Quanto conta di fermarsi tra noi?