— C'è un altro modo per arrivare al porto e all'hangar?
Gli occhi di Clarity erano pieni di lacrime a causa del fumo. La ragazza tossicchiò e riuscì a rispondere. — No. Ciascuna società ha il suo complesso. L'unica strada per tornare al porto è quella che abbiamo… che abbiamo fatto per venire qui. Alcuni dei ricercatori universitari si dividono lo spazio per risparmiare, ma tutte le imprese private come la Coldstripe hanno le loro caverne con il loro accesso. Questo per la sicurezza della compagnia. Se riescono ad arrivare all'area del porto…
— È questo quello che mi preoccupa. Almeno adesso sappiamo che c'è più di una strada per arrivare alla superficie. Non si sono aperti la strada con gli esplosivi e se c'è un passaggio naturale che arriva fin qui, può anche essercene un altro che conduce al porto.
— E allora non è stato rilevato — insistette lei, mentre proseguivano a tentoni, cercando di sopravanzare il fumo. — Nemmeno un passaggio in cui strisciare.
Bisognava fare molta attenzione. Sembrava strano che vi fosse così tanto fumo, ma probabilmente il Mylar e le pareti a spruzzo bruciate avevano diffuso elementi chimici irritanti nell'aria.
— Dobbiamo trovare una luce da portare con noi. — Guardò con desiderio le lampade chimiche che illuminavano il corridoio, ma erano tutte saldamente infisse nelle pareti.
— Dobbiamo uscire in qualche modo da questo complesso. Non credo che si prenderanno la briga di venire a cercare proprio te. Almeno non subito: ci sono troppi corpi in giro. Prima dovranno prendere il controllo di quello che hanno conquistato e preparare un piano per cercare di mantenerlo. Poi penseranno alle misure da prendere.
— Non ha importanza, non ha più importanza. — Clarity stava singhiozzando e non a causa del fumo. — Stanno distruggendo tutto! Tutto il lavoro che abbiamo fatto, tutti i campioni, tutte le note… tutto!
— Avevi pensato che si sarebbero fermati a fare una cernita prima di cominciare a distruggere? — disse lui, con un tono che risuonò più rude di quanto realmente intendesse. — La discriminazione richiede un sistema di valori. È molto più semplice condannare e distruggere tutto invece di sprecare tempo a decidere se qualcosa possa essere utile o benefico. Agiscono in base ad un loro privato codice morale, non in base a quello della civiltà. Hai visto l'espressione sul viso di quell'uomo. — Indicò dietro di loro, in direzione dell'uomo che aveva cercato di ucciderli.
— C'è qualcosa di molto più eccitante nel prendere parte ad uno scontro fisico piuttosto che a un dibattito: la gratificazione è immediata. In questo momento staranno pensando di aver conquistato il mondo. Tutto quello che hanno è un minuscolo pezzo di questo pianeta, ma non riusciresti mai a convincerli. Non ora, non in questo momento.
La treccia di Clarity dondolava sull'orecchio sinistro. — Come fai a sapere tutte queste cose della psicologia di massa?
— Ho avuto degli insegnanti che sapevano tutto in proposito. Attenta a dove metti i piedi.
Adesso la ragazza correva più spedita, lasciando che lui la portasse sempre più in profondità, nella sezione della Coldstripe adibita a magazzino. Dopo qualche istante, si trovarono circondati da casse di provviste. I tubi luminosi qui erano più deboli e avevano bisogno di manutenzione. Erano più piccoli e più maneggevoli di quelli che illuminavano l'area di ricerca, ma erano comunque più grossi di quello che lui stava cercando.
Interrogò Clarity, senza però troppe speranze di ottenere informazioni utili. Lei era un ingegnere genetico, non un magazziniere. Cominciarono a cercare nelle varie casse, leggendo le etichette e rimpiangendo di non avere un decodificatore.
Trovarono molto cibo concentrato e si riempirono le tasche. Vicino al fondo dell'enorme magazzino scoprirono parecchie piccole caverne secondarie che erano state sigillate per impedire l'accesso. Un gran numero di contenitori dietro le barriere di protezione erano etichettati come materiale radioattivo, altri invece contenevano semplicemente apparecchiature molto costose. Le barriere che le proteggevano non erano complicate ed erano state progettate per tenere lontani i ladri occasionali. Nessuna era stata eretta pensando ad un professionista.
Flinx frugò in cerca degli attrezzi che aveva usato con tanto successo su Alaspin. È ironico il fatto che le circostanze continuino a richiamarmi dalla pensione, pensò.
Clarity lo osservò forzare le serrature e aprire i cancelli in meno di un minuto. — Dovevi essere molto bravo nel tuo mestiere.
— Lo ero. Poi ho cominciato a crescere e ho rinunciato definitivamente. È duro per un ladro alto di statura passare inosservato. — Spostò di lato il cancello.
Non gli interessavano i costosi apparecchi scientifici ed elettronici. Quello che voleva erano i tubi compatti ad alta densità che illuminavano la caverna magazzino. Erano lunghi mezzo metro e non fu difficile strappare un paio di quei cilindri luminosi dai loro sostegni. Ne passò uno a Clarity e tenne l'altro per sé.
Aveva cercato di prendere i più luminosi. Erano progettati per funzionare a lungo senza bisogno di manutenzione, di batterie o di accumulatori. Fino a quando il tubo restava intatto, avrebbero avuto luce per tutto il tempo necessario.
— E per l'acqua? — Si sentiva meglio ora che avevano cibo e luce. — È probabile che ci voglia un po' prima che la situazione qui si risolva.
— Non c'è bisogno di scorte d'acqua, su Longtunnel. Le caverne ne sono piene. Ricorda che qua sotto ci sono interi fiumi. — Lo guardò incerta. — Che cos'hai in mente, Flinx?
— Aspetteremo. Troveremo un posto lontano, buio e tranquillo dove nessuno spara, e aspetteremo. Tra un paio di giorni torneremo indietro a vedere come vanno le cose. Se il porto resiste ancora, cercheremo di aprirci la strada e arrivarci. Dopo gli scontri vengono i negoziati. Forse per loro la distruzione della Coldstripe sarà sufficiente. Forse tratteranno per ottenere un mezzo sicuro che li trasporti fuori dal pianeta e se ne andranno. Forse.
«Se riescono ad impadronirsi del porto, dovremo trovare un modo per arrivare alla mia navetta. — Stava guardando lontano alle sue spalle. — Sai orientarti nelle caverne che non sono abitate?
— No. Non ho mai avuto motivo di andare oltre il laboratorio più lontano. La speleologia era un hobby per qualcuno dei miei amici, ma non per me.
— Maledizione. Be', non importa, ci arrangeremo.
Tornarono nel magazzino principale, camminando bassi e tenendosi nascosti dietro le casse e gli scatoloni per attraversare la stanza. Alla fine si fermarono di fronte ad una parete a spruzzo. Era un divisorio solo in teoria e non in pratica, sottile come cartone. Un confine color azzurro brillante.
Flinx lo tastò: era flessibile al tatto. — Che cosa c'è là dietro? Senza aspettare la risposta, tirò il chiavistello che teneva chiusa la porta. Questa si aprì verso l'interno e lui infilò la lampada per vedere nell'oscurità. Dall'altra parte del divisorio non c'era luce, né sul pavimento né sulle pareti. Il terreno era sassoso e ruvido.
— Niente — disse lei. — Solo una caverna vuota. Come ovunque su Longtunnel.
— Quanto sono comuni quelle forme di vita pericolose di cui mi hai parlato? Sono tutte innocue come i fotomorfi?
— Non penseresti che un fotomorfo è innocuo, se ti prendesse. È un bene che siano lenti. — Stava cercando di vedere nel buio. — Quasi nulla si avvicina tanto all'installazione: troppa luce e troppo rumore.
— È quello che vogliamo. — C'era soddisfazione nella sua voce. — Buio e vuoto. — Attraversò la porta. — Avanti, che aspetti? — Cercò di vedere attraverso le casse e i cilindri che riempivano la caverna magazzino. Nessuno degli invasori era ancora arrivato fin lì, ma alla fine si sarebbero messi a cercare le ultime sacche di resistenza. Dopo aver controllato quante provviste si erano portati dietro, avrebbero anche potuto cominciare a saccheggiare per trovare rifornimenti. E il magazzino sarebbe stato il luogo giusto da cui cominciare. Per una ragione qualunque avrebbero potuto comparire da un momento all'altro e Flinx non voleva trovarsi nei paraggi quando lo avessero fatto.