Non c'erano Sumacrea vicini, ma chiamarli fu facile. Dovette solo proiettare il desiderio di avere compagnia, e aggiungere la sua firma emotiva. Anche Clarity e Sowelmanu possedevano un'impronta emotiva, ma potevano usarla solo involontariamente e senza esercitare un controllo conscio. Un attimo più tardi, si udirono parecchi nativi muoversi nel buio verso di loro.
Sentì i suoi compagni che si voltavano verso i nuovi arrivati e sorrise tra sé. Potevano anche non possedere il suo talento, ma l'udito e l'odorato lo compensavano in qualche modo. Non erano ciechi e inermi come pensavano.
— Tenete presente — ricordò ai suoi compagni, — che prima di tutto potrebbero non acconsentire a farci da guida e in secondo luogo che potrebbe anche non esserci un modo per raggiungere l'avamposto. — C'erano un sacco di altri motivi per essere pessimisti, ma li tenne per sé. I sentimenti di speranza di Clarity erano troppo forti perché lui desiderasse smorzarli con la realtà.
Le emozioni si propagavano bene nelle caverne. Si chiese se i sumacrea sarebbero stati sopraffatti come accadeva a lui ogni volta che il suo talento funzionava a piena potenza in una grande città, circondato da migliaia di persone che proiettavano emozioni e sentimenti. Qui almeno era facile identificare i singoli individui, trasmettere con precisione.
Era strano avere uno scambio emotivo così profondo con persone su cui non aveva mai posato lo sguardo e che forse non avrebbe mai visto. Aveva imparato a pensarli per nome, almeno quelli con cui aveva parlato di più. I nomi gli erano stati suggeriti dalla firma emotiva. C'era Piagnone, che stranamente era il meno emotivo della tribù e il suo amico Pesante, e Pensiero Grave.
Essi assorbirono le sensazioni che lui trasmise e rifletterono.
Come si era aspettato, lo scambio non filò liscio. I sumacrea erano convinti che se si avvicinavano troppo alla Caverna Esterna, non sarebbero più riusciti a trovare la strada del ritorno. Era una regione priva di sensazioni e li spaventava. Flinx discusse pazientemente, con Pip appoggiata tranquilla sulle spalle, sapendo che le sue emozioni trasparivano pure, limpide e inequivocabili. I sumacrea si calmarono e acconsentirono ad aiutarli.
Pensiero Grave e Pesante conoscevano la strada che portava alla Caverna Esterna, dalla quale negli ultimi tempi avevano sentito provenire strane sensazioni ed emozioni, sentimenti, che ora erano in grado di comprendere dopo aver conosciuto Flinx e i suoi compagni. Era chiaro che là sopra c'erano altre creature come loro, intelligenti, pensanti.
Non c'erano bagagli da fare. Il cibo lo avrebbero trovato lungo il cammino. La strada da percorrere non era lunga, ma complicata.
Quando arrivò il momento di partire, ci fu un grande scambio di tocchi e di forti emozioni. Per la prima volta i sumacrea dimostrarono fino a che punto arrivasse la loro fiducia, lasciando che i cuccioli si avvicinassero: piccole creature pelose dalle gambe corte, che fischiavano ed emettevano acuti suoni molto di frequente, mentre accarezzavano con cautela gli enormi corpi dei visitatori della Caverna Esterna.
Quando l'ultimo addio fu trasmesso, Pesante si mise alla testa, dietro di lui Sowelmanu, poi Flinx e Clarity e Pensiero Grave alla retroguardia.
Scrap si agitava nervoso contro la treccia di Clarity, riflettendo la sua paura, ora che si lasciavano alle spalle quella parte della caverna che era divenuta familiare. Anche Flinx avvertiva la tensione e spesso toglieva la mano dalla spalla di lei, per abbracciarla alla vita. Questo confondeva le emozioni della ragazza, aiutandola a sommergere la paura in altri pensieri e sensazioni. Non poteva voltarsi per togliere la mano, perché non lo vedeva e perché così facendo avrebbe perso contatto con Sowelmanu, per cui doveva accontentarsi di fare dei commenti, che l'aiutavano a distogliere la mente dalla loro situazione.
— Spero che questa gente sappia percepire la strada con la stessa efficienza con cui percepisce le emozioni — disse Sowelmanu per fare conversazione. — Non mi piacerebbe inciampare in un'altro di quegli scoli pluviali che ci ha inghiottiti, o finire dentro qualche altro buco meno innocuo.
— Questo è il loro mondo Sowel — ricordò Flinx al geologo. — Sanno dove si trovano e dove stanno andando. Non potremmo perderci neppure se volessimo. Loro non farebbero altro che seguire nell'oscurità le nostre proiezioni emotive.
— Stiamo salendo. — Per la prima volta da giorni, nella voce di Clarity c'era una nota di speranza. — Conoscono davvero la strada.
— Non siamo ancora arrivati, giovane donna. — la cautela faceva parte della natura dei thranx. — Trattieni l'entusiasmo.
— Meno rumore facciamo e meglio è — disse Flinx bisbigliando. — Potrebbero esserci in ascolto altri orecchi sensibili come quelle dei sumacrea, ma con intenzioni meno benevole nei nostri confronti.
Clarity abbassò la voce, ma non riuscì a reprimere l'eccitazione. Più in alto salivano e più si avvicinavano alla luce e al momento in cui avrebbero di nuovo potuto vedere.
Ricordando la descrizione che Sowelmanu gli aveva fatto dell'ubicazione del magazzino, Flinx cercò di spiegare alle loro guide che era necessario entrare nel mondo della caverna Esterna da un punto ben preciso. Quando ebbe finito, non fu però in grado di dire se fosse riuscito a comunicare il concetto. Un conto era esprimere quello che si provava riguardo a qualcosa, e un conto era cercare di comunicare dei dettagli precisi. Dopo tutto, un'ubicazione non è un sentimento. Si percepiva meglio la felicità di trovarsi in un posto o l'infelicità di trovarsi in un altro, ma proiettare la sensazione di un punto preciso era difficile, anche se il linguaggio emotivo era altamente sofisticato.
Dopo aver continuato a salire per un po', il sentiero tornò in piano. Lo percorsero finché Sowelmanu, ancora sofferente, si lamentò di essere esausto. Quell'andatura a cinque gambe non era certo comoda.
Si riposarono per parecchie ore, poi ripresero a salire. Poi fu la volta di Pesante ad imporre l'alt. Sowelmanu e Clarity, che non erano in grado di percepire quello che diceva, andarono a sbattergli addosso.
— Che cosa c'è? — chiese la ragazza a Flinx.
Lui stava cercando di sentire con chiarezza. — Un avvertimento. Incertezza. Confusione e dolore.
— Vuoi dire che si è fatto male?
— No, è un dolore emotivo. Qualcosa lo disturba. Tu e Sowel state fermi. Io vado a vedere di che si tratta.
Procedendo a tastoni e mettendo con cautela un piede davanti all'altro, si allontanò dai compagni. Se avessero corso qualche pericolo immediato, Pesante lo avrebbe avvertito di stare indietro. Questo però non significava che non potesse esserci uno strapiombo di mille metri alla sua sinistra o alla sua destra. A volte, l'assenza di luce poteva essere una benedizione, invece che una maledizione: un pericolo che non si vede, non esiste.
Toccò Pesante, che si fece da parte. Con prudenza, Flinx tastò il terreno davanti a sé, finché il suo piede non incontrò qualcosa di morbido. Si fermò di colpo.
Usando i piedi, tastò tutto intorno al corpo, fino a descrivere un circolo completo. In un primo momento aveva pensato che si trattasse di un unico corpo molto grande, ma ad un'ispezione tattile si accorse che erano due.
— Che cos'è? — chiese Clarity dall'oscurità dietro di lui. Anche se era a meno di due metri di distanza, non aveva idea di cosa stesse succedendo.
— Esseri umani, morti tutti e due. E da un po'. Due maschi, entrambi armati.
— I fanatici? O il personale di Sicurezza del porto?
— Non lo so. — Si chinò, tastando con le mani in mancanza della luce. — Credo che uno porti un casco con una lampada. L'altro ha uno strano aggeggio a tracolla, potrebbe essere una lampada.
— Allora provale, vedi se funzionano!
— Che cosa credi che stia facendo? — rispose irritato. Qualche istante più tardi si raddrizzò. — Niente da fare. Non succede niente.