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Il cipiglio di Venn si accentuò — Allora… era un disertore… non è stato vittima di un omicidio! Ecco perché non riuscivano a trovare il corpo!

— Lei corre troppo… e affretta le conclusioni. Glielo concedo, lo scenario è molto confuso. La mia richiesta, dunque, sarebbe che lei localizzasse la presenza di tutti i laboratori della Stazione Graf equipaggiati per una tale sintesi ematica, e controllare se esistono registrazioni di una simile operazione, e per chi è stata eseguita. O se non fosse possibile eseguirla di nascosto. Penso che sia naturale partire dal presupposto che chiunque abbia effettuato la sintesi, Solian o uno sconosciuto, avesse interesse a nascondere le proprie tracce. Il mio ufficiale medico riferisce che il sangue è stato sintetizzato verosimilmente un giorno prima di essere versato, ma l’inchiesta dovrebbe partire dal momento in cui l’Idris ha attraccato, tanto per stare sul sicuro.

— Io… capisco la sua logica, certamente. — Venn si portò il bulbo di caffè alle labbra e lo schiacciò, poi lo trasferì con una mossa distratta alla sua mano inferiore sinistra. — Sì, certamente — ripeté. — Me ne occuperò personalmente.

Aveva dato a Venn la scossa giusta: sufficiente a metterlo in moto senza farlo arroccare sulla difensiva. Miles si sentì soddisfatto di sé. — Grazie.

Venn aggiunse: — Credo che la Sigillatrice Greenlaw desideri parlarle questa mattina, Lord Vorkosigan.

— Benissimo. Può trasferire a lei la mia chiamata?

Greenlaw doveva essere una persona mattiniera, evidentemente, o forse aveva già finito di bere il suo caffè. Apparve sulla piastra video, vestita in un diverso ma altrettanto elaborato costume, severa e del tutto sveglia. Forse più per abitudine alla diplomazia che per altro, ebbe l’accortezza di raddrizzarsi per orientarsi come Miles.

— Buongiorno, Lord Ispettore Vorkosigan. In risposta alle loro numerose petizioni, ho provveduto a fissarle un appuntamento con i passeggeri della flotta komarrana per le ore dieci. Potrà incontrarli e rispondere alle loro domande presso il più grande dei due alberghi dove sono alloggiati. Il portomastro Thorne la scorterà sul posto.

Miles reagì con uno scatto della testa a quel disinvolto disporre del suo tempo e della sua attenzione. Per tacere della mossa scoperta per metterlo sotto pressione. D’altra parte questo gli procurava una stanza piena di soggetti sospetti, esattamente quelli che voleva studiare. Divise la sua reazione fra l’irritazione e l’impazienza e disse con calma: — È stato carino da parte sua informarmi. Che cosa s’immagina che possa dir loro, esattamente?

— Questo lo lascio a lei. Questa gente è arrivata con voi barrayarani; sono una vostra responsabilità.

— Signora, se fosse così, sarebbero tutti già partiti da tempo. Non ci può essere responsabilità senza potere. Sono le autorità dell’Unione che li hanno messi agli arresti, e sono quindi le autorità dell’Unione che li devono liberare.

— Non appena avrete pagato le multe, i costi, le ammende che i vostri hanno accumulato, saremo felicissimi di farlo.

Miles fece un sorriso tirato, e intrecciò le mani sulla superficie del tavolo. Se solo l’unica carta che aveva da giocare quella mattina fosse stata meno ambigua. Comunque, comunicò alla donna che il sangue di Solian era stato prodotto artificialmente, condendo abbondantemente il suo racconto con lamentele perché la Sicurezza quad non aveva scoperto prima quello strano particolare. Greenlaw immediatamente rimandò la palla nel suo campo, come aveva fatto Venn, interpretando la novità come prova di diserzione piuttosto che di omicidio.

— D’accordo — disse Miles. — Allora, che la Sicurezza quad lo faccia saltare fuori. Un terricolo straniero che se ne va a zonzo per lo Spazio Quad non può essere tanto difficile da localizzare per una polizia competente. Sempre che stia tentando di farlo.

— Lo Spazio Quad — rispose Greenlaw alzando un po’ il mento — non è uno Stato totalitario. Come forse il vostro tenente Solian ha avuto modo di osservare. Qui salvaguardiamo la libertà di movimento e la riservatezza delle persone, e forse proprio questo lo ha convinto a separarsi dai suoi commilitoni.

— Allora come mai non ha chiesto asilo politico, come il guardiamarina Corbeau? No, temo che non si tratti di un disperso, ma di un cadavere occultato. I morti non possono reclamare giustizia; è dovere dei vivi farlo per loro. E questa è una mia responsabilità, signora, per la mia gente.

Su questa nota conclusero la conversazione; Miles poteva solo sperare di avere reso cupa la mattinata della Sigillatrice quanto lei aveva reso la sua. Chiuse la comunicazione e si massaggiò il collo. — E così sono sistemato per il resto della giornata, ci scommetto. — Alzò lo sguardo su Roic, che era passato dall’attenti al riposo, con le spalle appoggiate alla parete. — Roic.

Roic immediatamente si raddrizzò. — Milord?

— L’hai mai condotta, un’indagine di polizia?

— Be’… io ho fatto servizio in strada, per lo più. Ma ho affiancato i colleghi più anziani in un paio di casi di frode e aggressione. E anche in un rapimento. Siamo riusciti a salvare la ragazza, fra l’altro. Poi ho indagato su diversi casi di persone scomparse. Oh, e una dozzina di omicidi, anche se come ho detto, non c’era granché di misterioso in quei fatti. E poi c’è stato quel caso del piromane…

— D’accordo. — Miles alzò una mano per frenare quella slavina di ricordi. — Voglio che tu scopra per me tutti i dettagli su Solian. Prima di tutto, i tempi. Voglio che tu ricostruisca ogni passo di quell’uomo di cui sia rimasta una traccia documentale. Quando faceva rapporto, dov’era in ogni momento, cosa mangiava, quando dormiva, e con chi, dal momento della sua scomparsa, retrocedendo nel tempo il più possibile. Specialmente tutti i suoi movimenti fuori dalla nave, e qualunque buco nei suoi tempi tu riesca a trovare. E poi voglio le impressioni personali: parla con l’equipaggio e con il capitano dell’Idris, cerca di scoprire tutto quello che puoi su quell’uomo. Suppongo di non doverti fare il predicozzo sulla differenza fra i fatti, le congetture e i sentito dire, vero?

— No, Milord. Ma…

— Vorpatril e Brun ti daranno tutto l’aiuto possibile, te lo prometto. Altrimenti, fammelo sapere. — Miles fece un sorriso un po’ sinistro.

— Non è questo, Milord. È che… chi si occuperà della sua sicurezza personale a bordo della Stazione Graf se io devo andare in giro a ficcare il naso nella flotta dell’ammiraglio Vorparril?

Miles riuscì a inghiottire un disinvolto Non ho bisogno di una guardia del corpo, riflettendo sul fatto che secondo la teoria che in quel momento privilegiava, un omicida disperato era libero sulla Stazione. — Avrò con me il capitano Thorne.

Roic fece una smorfia dubbiosa. — Non posso dire di approvare, Milord. Lui… insomma, non è nemmeno barrayarano o barrayarana. Cosa ne sa, in realtà, del portomastro?

— Moltissimo — lo rassicurò Miles. Appoggiò le mani sul tavolo e si alzò. — Solian, Roic. Trovami Solian. O almeno delle briciole di tracce. Trovami qualcosa.

— Proverò, Milord.

Di ritorno in quello che cominciava a considerare come il loro armadio, Miles incontrò Ekaterin vestita di nuovo in calzamaglia e tunica rossa. Riuscirono a manovrare fino a mettersi in posizione per un bacio, poi Miles le disse: — Mi sono procurato degli impegni contro la mia volontà. Devo andare subito sulla Stazione.

— Ti ricorderai di mettere ì pantaloni, vero?

Miles abbassò gli occhi sulle sue gambe nude. — Be’, avevo intenzione di farlo, sì.

Gli occhi di sua moglie danzavano. — Hai un’aria così distratta che ho pensato fosse più sicuro ricordartelo.

Miles ridacchiò. — Mi chiedo quanto stranamente potrei comportarmi prima che i quad mi dicano qualcosa.