Tranne Nuitari il Nero.
Il dio della magia nera ribolliva ancora di collera per l’inganno di sua madre, Takhisis. Percepiva acutamente il tradimento di lei. Pur ancora unito ai suoi cugini nel legame della loro magia e dedito alla causa della magia, Nuitari desiderava consolidare la propria potenza e la propria posizione su Krynn.
La Torre di Istar in frantumi gli offrì l’occasione perfetta. Operando con due potenti discepoli delle Vesti Nere, ignoti al mondo e agli altri due dèi, Nuitari creò l’incantesimo che non solo avrebbe ricostruito la Torre ma l’avrebbe anche ristrutturata secondo le necessità di Nuitari, il quale aveva deciso che la Torre del Mare di Sangue sarebbe stata un bastione della magia nera.
Nuitari sa che la sua Torre non può essere mantenuta per sempre segreta al Conclave e agli altri dèi, ma spera di tenere celato quanto più a lungo possibile il fatto che sia stata ricostruita, finché non avrà consolidato la propria forza e non avrà reso inespugnabile la Torre.
Frattanto i potenti oggetti magici sacri e profani che non furono distrutti nel Cataclisma rimangono nascosti in un luogo segreto dentro la Torre, sorvegliati da un guardiano poderoso.
La Torre del Mare di Sangue è di aspetto molto simile alla struttura originaria, mantenendone le pareti cristalline, ingannevolmente delicate. Quando la luce in qualche modo penetra nella profonda acqua del mare, conferisce alla Torre una bellezza ipnotica; la superficie traslucida e riflettente attrae le creature del mare, che girano continuamente attorno alla struttura.
La principale differenza strutturale tra la Torre di Istar e la Torre del Mare di Sangue si ritrova nella cupola della Torre. Le pareti sfaccettate di cristallo della Torre sono sormontate da una sfera di marmo nero, molto diversa dalle «dita insanguinate» del progetto originario. La cupola è sovrastata da un cerchietto in oro rosso intrecciato con argento, con uno spazio vuoto e nero al centro. L’oro rosso onora Lunitari, dea della magia neutra. La parte argentea rende omaggio a Solinari della luna bianca. Lo spazio vuoto e nero, al centro del cerchietto sulla sommità, rappresenta Nuitari, che rivendica per sé il possesso della Torre.
Pesci, squali, delfini, balene e piovre nuotano attorno alla Torre, scrutandola con curiosità o non sembrando notarla granché, come fosse una delle tante formazioni coralline. Certi pesci, ingannati dal cristallo traslucido, cozzano contro le pareti oppure combattono contro il proprio riflesso. L’eccezione è costituita dallo spazio vuoto e nero all’interno del cerchietto in cima alla cupola della Torre. Anche se le creature del Mare di Sangue nuotano accanto al cerchietto in oro rosso e argento, istintivamente si tengono lontano dallo spazio vuoto e nero, come istintivamente si tengono lontano dalle piante velenose e dalle trappole mortali.
A differenza delle altre torri, la Torre del Mare di Sangue ha numerose finestre di cristallo trasparente, che però sono visibili quando all’interno delle pareti si accende una lampada. Se sono accese molte lampade del genere, la Torre assomiglia a una distesa di stelle luccicanti nel cielo nero notturno. Attualmente, per via del fatto che soltanto poche persone abitano la Torre, in un dato momento potranno essere illuminate soltanto una o due stanze.
L’ingresso centrale della Torre esiste ancora, ma è sepolto sotto tonnellate di sabbia e macerie. I servitori di Nuitari hanno creato una nuova via per entrare e uscire: una camera d’aria magica. I maghi hanno creato una stanza speciale che consente loro di catturare i pesci e di andare e venire dalla Torre. La cassa d’aria è un cilindro creato fra tratti di pareti di cristallo. Al comando magico, un oblò sulla parete esterna o interna incomincia a ruotare e poi diviene inconsistente. Quando viene pronunciata un’altra formula, il secondo oblò fa la stessa cosa. La stanza può essere riempita d’acqua quando gli oblò sono aperti e può essere prosciugata quando entrambi gli oblò magici sono chiusi. Gli oblò sono abilmente occultati in modo da sembrare far parte della parete di cristallo. L’unico momento in cui gli oblò sono visibili è quando ruotano per aprirsi o per chiudersi. Non vi sono contrassegni o altri simboli a individuarne l’ubicazione. I maghi hanno disegnato una rete da pesca decorata con luci per attirare i pesci verso quel luogo. La rete di corda è nascosta dalia magia illusoria finché i maghi non la attivano.
Una grande scala a chiocciola è il principale tratto distintivo dell’interno della Torre, molto simile alla scalinata che si trova nella Torre del Nightlund. Le storie narrano che un tempo al centro della tromba della scala brillava vivida una fonte di luce magica, per illuminare la strada a chi saliva o scendeva le scale. Questa luce non è stata ancora ripristinata e la scalinata rimane pericolosamente buia. Gli alloggi privati dei maghi di Istar da tempo defunti rimangono abbandonati sul lato orientale della tromba delle scale. Due di tali stanze, ubicate all’incirca a metà altezza della Torre, sono state di recente ripulite e adesso sono arredate con letti confortevoli. Negli armadi sono appese vesti nere, e ciascuna stanza ha un piccolo scrittoio. Questi sono gli alloggi personali dei due nuovi occupanti della Torre.
Sulla parete occidentale sono ubicati piccoli laboratori, aree di lavoro e archivi di rotoli. Quando il Re-Sacerdote si impadronì della Torre e la trasformò nella Sala del Sacrilegio, queste stanze furono trasformate in depositi che contenevano gli idoli, gli altari e gli oggetti magici di minore importanza, benedetti dai vari dèi. Alla fine furono rappresentati in questa sala tutti gli dèi, con l’eccezione di Paladine, ma compresa la guaritrice Mishakal. Gli oggetti benedetti dagli dèi della luce erano conservati nelle stanze ubicate ai piani alti della Torre. Quelli della neutralità erano collocati nelle stanze centrali, mentre le reliquie empie degli dèi delle tenebre erano sistemate ai piani inferiori della Torre.
Soltanto gli oggetti magici meno importanti sono ancora collocati nei depositi. I maghi hanno attentamente catalogato quelli più potenti trasportandoli in una stanza segreta ubicata sotto la Torre: una stanza custodita da un temibile protettore.
La Sala delle Udienze, adesso vuota, contiene il trono di Nuitari. Qui il dio si riunisce con i due maghi che ha portato qui a lavorare nella Torre nascosta. Pure il laboratorio dell’Arcimaga è stato ricondotto a una limitata funzionalità, anche se attualmente contiene casse e scatoloni ancora da svuotare.
La Camera delle Visioni era un tempo nota in tutti gli Ordini come l’apice di perfezionamento della visione magica. Le attrezzature originarie di questa magia furono asportate o distrutte prima che il Re-Sacerdote si impadronisse della Torre, ma Nuitari ha collocato al loro posto un oggetto più potente di quanto neanche i maghi di Istar si sarebbero sognati: l’Occhio Divino.
Ora che uno degli dèi è venuto prematuramente a sapere dell’esistenza della Torre, Nuitari deve accelerare i suoi progetti di popolare la Torre con fedeli seguaci. Lui solo conosce il segreto per trasportare i maghi a grande profondità nel Mare di Sangue e, anche se presumibilmente ha trovato un modo per tenere sotto controllo Chemosh, Nuitari sa che, se un dio ha scoperto il suo segreto, ne seguiranno altri. Si ritiene che il minaccioso spazio vuoto e nero ubicato all’interno del cerchietto in cima alla cupola sia coinvolto nel procedimento di trasporto. Gli unici due maghi che, a quanto si sappia, sono sopravvissuti al pericoloso viaggio non hanno nulla da dire sull’argomento.
Basalt Darkeye