«Sei quello che si è trasferito nell’appartamento su a Northridge Road nella vecchia casa dei Pilsen? Ah sì» disse la donna compiaciuta, «devi essere proprio tu. Hinzelmann è passato presto per la sua pasty di colazione e mi ha raccontato tutto. A voi ragazzi basta la cioccolata o volete dare un’occhiata al menu?»
«Io farei colazione» disse Shadow. «Cosa c’è di buono?»
«Tutto è buono. Lo preparo con le mie mani. Però questo è l’ultimo posto a sud e a est dello Yoopie dove potrai trovare le pasty, e sono davvero squisite. Calde e nutrienti. La mia specialità.»
Shadow non aveva la minima idea di che cosa fosse una pasty ma la ordinò lo stesso e pochi minuti dopo Mabel ritornò con una specie di grossa crèpe ripiegata, la parte inferiore avvolta in un tovagliolo di carta. Shadow la prese e l’addentò: era calda e ripiena di carne, patate, carote, cipolle. «È la prima pasty della mia vita. Proprio buona.»
«E una specialità yoopie» spiegò la donna. «In genere bisogna arrivare almeno fino a Ironwood per trovarle. L’hanno introdotte qui gli uomini venuti a lavorare nelle miniere di ferro dalla Cornovaglia.»
«Cosa vuol dire Yoopie?»
«È la penisola superiore. U.P. Yoopie. Quel pezzettino nel Nordest del Michigan.»
Il capo della polizia tornò al tavolo, prese la tazza di cioccolata e cominciò a berla in modo rumoroso. «Mabel, stai costringendo questo simpatico giovane a mangiare una delle tue pasty?»
«È buona» disse Shadow. Lo era davvero, una prelibatezza avvolta in una crèpe calda.
«Vanno a finire direttamente nella pancia» disse Mulligan toccandosi la sua. «Io ti ho avvisato. Hai detto che hai bisogno di una macchina?» Senza giacca a vento il poliziotto si era rivelato un tipo smilzo con la pancetta e un’aria preoccupata e competente che più che uno sbirro lo faceva sembrare un ingegnere.
Shadow annuì con la bocca piena.
«Bene. Ho fatto qualche telefonata. Justin Liebowitz vende la sua jeep, vuole quattromila dollari ma si accontenterebbe di tremila. I Gunther hanno la Toyota 4-Runner in vendita da otto mesi, ha un colore disgustoso ma probabilmente a questo punto sarebbero disposti a pagare purché gliela si levasse dal cortile. Se non badi troppo alle apparenze è un affarone. Ho usato il telefono che c’è in bagno e ho lasciato un messaggio per Missy Gunther al Lakeside Realty, però non era ancora arrivata, probabilmente si sta facendo la messa in piega da Sheila’s.»
A Shadow la pasty sembrò buona fino in fondo. Saziava in maniera incredibile. Uno di quei cibi che "si attaccano alle costole" come avrebbe detto sua madre. "Che ti fanno diventare grande."
«Allora» disse il capo della polizia Chad Mulligan ripulendosi la schiuma della cioccolata dalla bocca; «adesso andiamo da Hennings Farm and Home Supplies a procurarti un guardaroba invernale come si deve, facciamo un salto da Dave’s Finest Food per riempire la dispensa e poi ti porto al Lakeside Realty. Se ti puoi permettere di spendere mille dollari in contanti saranno contenti, altrimenti gliene potrai dare cinquecento per quattro mesi. Ti ho già detto che è brutta, comunque se il ragazzo non l’avesse dipinta di rosso varrebbe diecimila dollari, è molto affidabile, e tu hai bisogno di una macchina solida per andare in giro con questo tempo, se vuoi il mio parere.»
«Sei molto gentile» disse Shadow. «Non dovresti essere in giro a dare la caccia ai criminali, invece di perdere tempo con i nuovi arrivati? Non che mi lamenti, bada bene.»
Mabel ridacchiò: «Glielo diciamo sempre anche noi».
Mulligan scrollò le spalle. «Questa è un città tranquilla» dichiarò con semplicità. «Non succede granché. Capita sempre di fermare qualcuno che supera il limite di velocità, il che non è male, visto che sono le multe a pagarmi lo stipendio. Venerdì e sabato sera può capitare che qualche stronzo si ubriachi e picchi la moglie, o viceversa, succede anche quello. Donne e uomini, indifferentemente. Comunque, in generale la vita è tranquilla. Mi chiamano se qualcuno chiude le chiavi dentro la macchina. Se c’è un cane che abbaia troppo. Tutti gli anni becco un paio di liceali che fumano marijuana. Il crimine più grave è stato quello di Dan Schwartz: una sera si è ubriacato e si è messo a sparare contro la sua roulotte, poi è scappato sulla sedia a rotelle lungo Main Street, agitando il fucile e urlando che avrebbe sparato a chiunque cercasse di fermarlo, che nessuno gli avrebbe impedito di arrivare all’Interstate. Credo che volesse arrivare a Washington per sparare al presidente. Mi viene ancora da ridere quando ripenso alla scena: Dan che corre verso l’interstate sulla sua sedia a rotelle con un adesivo sullo schienale che dice: "Mio figlio delinquente minorile si fotte tua figlia prima della classe". Ti ricordi, Mabel?»
La donna annuì e fece una smorfia. Non sembrava trovare la scena altrettanto divertente.
«E tu cos’hai fatto?» chiese Shadow.
«Gli ho parlato. Mi sono fatto consegnare il fucile. Ha smaltito la sbronza in galera. Dan non è una cattiva persona, era soltanto ubriaco e infelice.»
Shadow pagò la sua colazione e, malgrado le proteste, anche la cioccolata di Chad Mulligan.
L’Hennings Farm and Home Supplies era un magazzino a sud della città dove vendevano di tutto, dai trattori ai giocattoli (i giocattoli e le decorazioni natalizie erano già in saldo). Tra i clienti in cerca di un’occasione che affollavano il negozio, Shadow riconobbe la ragazzina che aveva viaggiato seduta davanti a lui sull’autobus, la più giovane delle due. Era con i genitori. Le fece un cenno con la mano e lei gli sorrise, un sorriso esitante, con gli elastici blu. Shadow si chiese oziosamente come sarebbe diventata nel giro di dieci anni.
Probabilmente uno splendore, come la ragazza alla cassa che passava la rumorosa pistola elettronica che legge il codice a barre sui suoi acquisti e che di sicuro sarebbe stata capace di usare lo scanner anche su un trattore, se qualcuno l’avesse comperato.
«Dieci paia di mutandoni lunghi?» chiese. «Facciamo scorta, eh?» Era bella come un’attrice del cinema.
A Shadow sembrò di avere ancora quattordici anni, e si sentì sciocco e impacciato. Non disse niente mentre lei passava la pistola sugli stivali termici, sui guanti, sui maglioni e sulla giacca di piumino d’oca.
Non aveva alcun desiderio di verificare la carta di credito che gli aveva dato Wednesday, perlomeno non con il capo della polizia in piedi accanto a lui tutto desideroso di collaborare, e quindi pagò in contanti. Portò i sacchetti con gli acquisti nel bagno degli uomini e ne uscì indossando parecchi capi nuovi.
«Stai bene, gigante» disse Mulligan.
«Almeno sto al caldo» rispose Shadow, e infatti fuori nel parcheggio il vento freddo gli bruciò la faccia ma il resto del suo corpo rimase caldo. Dietro invito di Mulligan sistemò le borse nel bagagliaio e salì, accanto al posto di guida.
«Allora, Mike Ainsel, cos’è che fai nella vita?» chiese il poliziotto. «Che mestiere fa un uomo grande e grosso come te, e pensi di farlo anche qui a Lakeside?»
Il cuore gli batteva forte ma la voce uscì ferma. «Lavoro per mio zio, che commercia in tutto il paese. Faccio i lavori pesanti.»
«Ti paga bene?»
«Sai com’è, sono suo nipote. Sa che non lo deruberò mai e intanto io imparo il mestiere. Fino a quando non scopro che cosa voglio fare davvero.» La spiegazione scivolò liscia come l’olio e suonò convincente. In quel momento a Shadow sembrava di sapere tutto sul conto di Mike Ainsel, e lo trovava simpatico. Mike non aveva nessuno dei suoi problemi. Non era mai stato sposato. Non aveva mai subito l’interrogatorio su un treno merci del signor Wood e del signor Stone. I televisori non parlavano con lui («Ti va di vedere le tette di Lucy?» gli chiese una voce nella memoria). Mike Ainsel non faceva brutti sogni e non sentiva avvicinarsi minacciosa una tempesta.
Riempì la cesta di Dave’s Finest Food con la sua idea di rifornimento da area di servizio sull’autostrada: latte, uova, pane, mele, formaggio, biscotti. Cibarie generiche. Più tardi avrebbe fatto una vera spesa. Mentre lui si aggirava tra gli scaffali, Chad Mulligan salutava gli altri clienti e lo presentava. «Questo è Mike Ainsel, ha preso l’appartamento nella vecchia casa dei Pilsen. Quello sul retro» diceva. Shadow rinunciò subito a ricordare i nomi. Si limitò a sorridere e a stringere mani, sudando un po’, a disagio, con i nuovi indumenti termici nel negozio riscaldato.