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«Se lei dovesse salvare dalla morte solo una minima parte della specie umana, quale sceglierebbe?» chiese il signor Cheung a Lloyd, che adesso era seduto sul divano di pelle arancione nel soggiorno dell’appartamento del cinese. «Come potrebbe accertarsi di avere scelto i più grandi pensatori, le menti migliori? Indubbiamente ci sono molti modi; per quanto mi riguarda, ho deciso di scegliere i vincitori del premio Nobel. I medici illustri, gli scienziati eminenti, i grandi scrittori! E, sì, i più grandi filantropi… i vincitori del premio Nobel per la pace. Naturalmente, chiunque potrebbe mettere in discussione le scelte del Nobel di ogni anno, ma grosso modo quelle scelte sono degne di considerazione. E così abbiamo cominciato ad avvicinare i vincitori del Nobel. Lo abbiamo fatto per via indiretta, naturalmente; immagini lo scalpore che avremmo suscitato nell’opinione pubblica se si fosse venuto a sapere che l’immortalità era una cosa possibile, ma che le masse ne erano escluse? Non avrebbero capito… non avrebbero capito che il procedimento era incredibilmente costoso e lo sarebbe rimasto con ogni probabilità per decenni. Oh, alla fine, forse, avremmo scoperto sistemi più economici per realizzarlo, ma all’inizio potevamo permetterci di trattare solo qualche centinaio di persone.»

«Lei incluso?»

Cheung si strinse nelle spalle. «Io vivevo a Hong Kong, dottor Lloyd, ma me ne sono andato per una ragione precisa. Sono un capitalista… e i capitalisti sono convinti che coloro che fanno il lavoro debbano prosperare grazie al sudore della loro fronte. Il processo dell’immortalità non esisterebbe senza i miliardi investiti per il suo sviluppo dalle mie compagnie. Sì, ho incluso anche me stesso, era un mio diritto.»

«Se lei ha scelto i premi Nobel, che mi dice del mio collaboratore, Theodosios Procopides?»

«Ah, sì. E sembrato prudente amministrare la cosa in ordine decrescente di età. Ma, certo, lo faremo anche con lui, nonostante la sua giovane età; nel caso di vincitori congiunti di Nobel, il procedimento verrà effettuato contemporaneamente su tutti i componenti del gruppo.» Una pausa. «Una volta ho conosciuto Theo, lo sa… ventuno anni fa. La mia visione originale aveva a che fare con lui, e quando si mise a cercare informazioni sul suo assassino venne a trovarmi.»

«Me lo ricordo; eravamo a New York insieme, e lui venne qui in aereo. Mi ha raccontato del suo incontro con lei.»

«Le ha riferito quello che gli avevo detto? Gli avevo detto che le anime sono immortali, dottor Procopides, e che la religione garantisce la giusta ricompensa. Gli ho detto che sospettavo che lo aspettassero grandi cose, e che un giorno avrebbe ricevuto un premio importante. Anche allora sospettavo la verità; in fin dei conti, a buon diritto, io non avrei dovuto avere visioni… a quest’ora sarei dovuto essere morto, o quanto meno non in grado di muovermi a passo sostenuto senza un aiuto. Naturalmente non potevo essere sicuro che un giorno il mio personale avrebbe sviluppato una tecnica per l’immortalità, ma era un interesse che coltivavo da molto tempo, e l’esistenza di una cosa del genere avrebbe spiegato la buona salute di cui godevo nella mia visione, nonostante l’età avanzata. Volevo che il suo amico sapesse, anche senza rivelare del tutto il mio segreto, che se fosse vissuto abbastanza a lungo, gli sarebbe stata offerta la più grande ricompensa: la vita illimitata.» Una pausa. «Lo vede spesso?»

«Non più.»

«Però sono felice — più di quanto lei possa immaginare — che la sua morte sia stata evitata.»

«Se era preoccupato di questo, e aveva a disposizione l’immortalità, allora perché non lo ha fatto sottoporre al trattamento prima del giorno in cui, secondo le visioni, sarebbe dovuto morire?»

«Il nostro procedimento arresta la senescenza biologica, ma di certo non rende invulnerabili… anche se, come lei ha visto certamente nella sua visione, saranno i corpi surrogati a farsi carico di quel problema. Se avessimo investito milioni su Theo, e lui avesse finito col farsi uccidere, be’, sarebbe stato uno spreco di una risorsa molto limitata.»

Lloyd rifletté su quelle parole. «Lei ha affermato che Theo è più giovane di me; è vero. Io sono un vecchio.»

Cheung rise. «Lei è un bambino! Io sono di trent’anni più vecchio.»

«Voglio dire» aggiunse Lloyd «che se questa cosa mi fosse stata offerta quando ero più giovane, più sano…»

«Dottor Simcoe, certo, lei ha sessantasei anni… ma ha trascorso tutta la sua vita all’ombra della medicina moderna, sempre più sofisticata. Ho visto le sue cartelle cliniche…»

«Che cosa ha fatto?»

«La prego… io qui dispenso la vita eterna; pensa seriamente che qualche accorgimento per proteggere la riservatezza personale costituisca un ostacolo per una persona nella mia posizione? Come stavo dicendo, ho visto le sue cartelle cliniche: il suo cuore è in forma eccellente, la pressione sanguigna è a posto, i livelli di colesterolo sono sotto controllo. Sul serio, dottor Simcoe, lei adesso è in una forma fisica migliore di quanto lo fosse qualsiasi venticinquenne nato più di cento anni fa.»

«Sono sposato. Che ne sarà di mia moglie?»

«Mi spiace, dottor Simcoe. La mia offerta vale solo per lei.»

«Ma Doreen…»

«Doreen vivrà ciò che le rimane della sua vita naturale… un’altra ventina d’anni, immagino. Non le viene negato nulla; lei trascorrerà insieme a sua moglie tutti questi anni. A un certo momento morirà. Io sono cristiano, dottor Simcoe… credo che ci attendano cose migliori… be’, almeno credo che sia così per molti di noi. Nella mia vita sono stato spietato e mi aspetto di essere giudicato con severità… ecco perché non ho fretta di ricevere la mia ricompensa. Ma sua moglie… io so molte cose su di lei, e sospetto che il suo posto in paradiso sia garantito.»

«Non sono sicuro di volere andare avanti senza di lei.»

«Sua moglie vorrebbe certamente che lei lo facesse, anche se non la potrà seguire. E, mi perdoni la franchezza, ma Doreen non è la sua prima moglie, né lei il suo primo marito. Io non denigro l’amore che voi provate, ma ciascuno di voi è, alla lettera, una semplice fase nella vita dell’altro.»

«E se scelgo di non partecipare?»

«Io sono un esperto in campo farmaceutico, dottor Simcoe. Se lei sceglie di non partecipare, o se finge di accettare ma ci dà ragione di dubitare della sua sincerità, le verrà iniettata una dose di mnemonase, che bloccherà tutta la sua memoria a breve termine. Lei dimenticherà del tutto questo incontro. Se proprio non desidera l’immortalità la prego di accettare questa opzione… è indolore e non ha effetti collaterali duraturi. E adesso, dottor Simcoe, ho proprio bisogno della sua risposta. Che cosa sceglie?»

Doreen andò a prendere Lloyd all’aeroporto di Montpelier. «Grazie al cielo sei tornato!» gli disse appena lui emerse dal deposito bagagli. «Che è successo? Perché hai perso il volo precedente?»

Lloyd abbracciò sua moglie e la strinse; Dio, quanto l’amava… e quanto si odiava per essere stato lontano da lei. Ma poi scosse la testa. «Tutta colpa di quella maledetta storia. Mi ero completamente dimenticato che il volo di ritorno era alle quattro.» Sollevò un poco le spalle, e riuscì a sorridere debolmente. «Forse sto invecchiando.»

33

Theo sedeva nel suo ufficio. Una volta, naturalmente, era stato l’ufficio di Gaston Beranger, ma il suo mandato quinquennale era scaduto da tempo, e in quei giorni il CERN non era abbastanza grande da richiedere un direttore generale. Così Theo, come direttore del CTT, se ne era appropriato. Il vecchio Gaston era ancora nei paraggi; era professore emerito in fisica all’università di Parigi a Orsay. Lui e MarieClaire erano ancora felicemente sposati, e avevano un figlio eccezionale, alle soglie della laurea, e anche una figlia.