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Dopo aver portato il corpo al sicuro nell'appartamento – la luce della camera della Frobisher era rimasta spenta -, Harteveld si era seduto sul bordo del divano, le mani curate sulle ginocchia.

«Il pub in cui vai, Bliss.»

«Sì, il Dog and Bell… E allora?» aveva ribattuto lui, grattandosi la cute squamosa della fronte.

«L'assenza di qualche ragazza non verrebbe certo notata. Almeno non per un paio di giorni.» La fronte di Harteveld era madida di sudore. «Che ne dici? Passerebbe qualche giorno prima che qualcuno si accorgesse della loro scomparsa, no?»

«Dove vuoi arrivare?»

«Tu sei una faccia nota. Nessuno si sorprenderebbe se facessi qualche domanda, se avvicinassi qualcuna delle ragazze. Potresti scoprire quelle sicure, e poi…» Si era interrotto, cambiando posizione sul divano. In Harteveld c'era sempre stato qualcosa d'inquietante. «… potresti mandarle da me.»

E così Malcolm Bliss e Toby Harteveld avevano stipulato un patto diabolico, un accordo vantaggioso per entrambi; Harteveld non veniva mai visto al pub e Bliss, che con gli anni era diventato trasparente e invisibile come un'ombra per gli avventori del Dog and Bell, era in grado di scoprire quali erano le donne senza legami familiari o comunque con i legami più deboli, quelle la cui scomparsa non sarebbe stata prontamente denunciata. In cambio riceveva denaro e poteva disporre dei cadaveri, dopo. Inoltre, poteva evitare che Joni fosse coinvolta in quel patto.

Col tempo, era diventato più audace. Una volta, aveva tentato di persuadere Harteveld a consegnargli i corpi al Wildacre Cottage, il bungalow della madre. Era il luogo ideale: tranquillo, isolato, su misura per lo scopo. Ma l'altro si era rifiutato: voleva ridurre al minimo il tempo di trasporto e aveva messo subito in chiaro chi era il padrone e chi il cagnolino. Bliss, d'altronde, non voleva rischiare un viaggio di quarantacinque minuti, pertanto aveva accettato le condizioni, occultando gli oggetti del suo divertimento nell'abitazione chiusa e surriscaldata di Brazil Street.

Sarebbe giunto il suo momento. Ne era sempre più sicuro.

Aveva cominciato a correre altri rischi. Aveva tenuto una delle ultime ragazze in salotto per un giorno, irrigidita accanto al televisore, completamente nuda, in modo che lui potesse masturbarsi guardandola. Quando la rigidità cadaverica era svanita, il corpo era violentemente collassato sul pavimento, svegliando Bliss che si trovava nell'altra stanza. In più il ventre si era aperto, e lui aveva dovuto liberarsene. Ormai era esperto, sapeva quando i corpi incominciavano a emanare un odore troppo forte.

La cosa che gli piaceva di più era lasciare una ragazza sul letto mentre faceva un salto al Dog and Bell per un drink. Talvolta vedeva Joni, e allora le sorrideva con garbo. L'uomo, il pub. Ormai si sentiva come tutti gli altri avventori; usciva e partecipava al gioco, guardava strane donne che aprivano le gambe, rassicurato dal fatto che la sua rigida mogliettina era a casa ad aspettare lui e il suo rinnovato desiderio.

Era felice. Si sentiva potente come un'aquila. Di notte possedeva un'effigie di Joni. A poco a poco, tuttavia, si era reso conto che possederla significava indebolirla. La considerazione che aveva di lei aveva cominciato a vacillare. Per la ragazza era diventato meno importante andare a trovarlo. Vi sono, Malcolm, centinaia di modi di scuoiare un gatto. E lui aveva smesso di preoccuparsi delle pulizie in casa.

Dopo l'intervento della polizia, però, aveva dovuto cambiare luogo: e così l'ultimo degli avanzi di Harteveld era stato portato a Lola Velinor. Era giusto lasciare il mulatto alla mulatta, si era detto. A ognuno il suo. Era orgoglioso della sua precisione. E dato che Toby era morto, ormai lui aveva il controllo assoluto.

Era andato in un centro per bricolage, col cuore in tumulto per l'eccitazione. I trapani e le seghe erano appesi ai ganci, scintillanti nelle loro guaine di plastica, e Malcolm aveva trascorso un'ora intera a valutarli. Alla fine, aveva optato per una sega elettrica Black & Decker VersaPak, multifunzionale, a batteria, da 7,2 volt e 2700 giri al minuto. Era progettata per tagliare piccoli pezzi di legno, disponeva di una batteria ricaricabile collocata nell'impugnatura, pesava solo due chili e mezzo, era lunga trenta centimetri dall'impugnatura all'estremità della lama ed entrava perfettamente nel vano portaoggetti della Peugeot. A casa, aveva messo un osso di maiale nel lavandino di cucina e si era esercitato, tagliandolo a fette con un semplice tocco dell'interruttore.

In compagnia della sua nuova amica, si era deciso a trovare una preda viva. La osservava da qualche giorno e, una volta catturata, si era rivelata di gran lunga migliore delle altre. Era calda. Si era dimenata, sanguinante, soprattutto quando lui aveva usato il grosso ago per aneurismi per suturarla. Appoggiando l'orecchio allo sterno e ascoltando il battito del suo cuore, si era domandato perché avesse atteso tanto prima d'iniziare a cacciare da solo.

Ormai si sentiva pronto. Joni. Joni.

Ancora un giorno…

Malcolm Bliss si alzò e si lisciò i capelli radi. Era stata una mattinata faticosa, e si meritava un drink. Ripose nell'armadio il dossier di Cook, prese la giacca e uscì dall'ufficio.

45

La donna dietro il bancone lo salutò come sempre con un cenno del capo. Era una vecchia baldracca rinsecchita e, sebbene non ne valesse più la pena, continuava a imbrattarsi il viso con colori ridicolmente sgargianti. Talvolta si era sforzato di rispondere al saluto, ma un giorno della settimana precedente era arrivato presto e l'aveva trovata che parlava col detective Caffery. Bliss, in piedi al banco, accaldato e agitato, decise che, quel giorno, proprio per la sua leggerezza, la barista meritava di essere ignorata. Prese il drink e si spostò nella sala.

Joni sarebbe arrivata presto e, nonostante la sua eccitazione, lui era determinato a mantenere un'assoluta compostezza. Con tutto il tempo che aveva trascorso in quel luogo, teso e addolorato perché Joni sfregava le sue tette nude, artificiali, sulla faccia di qualcun altro, aveva finalmente compreso e adottato il comportamento che si richiede al cliente di un pub. La richiesta di Harteveld di raccogliere informazioni sulle ragazze era stata facile da soddisfare. Bliss non faceva mai una mossa, si limitava a offrire da bere e ad ascoltare. Innocuo com'era, le donne si fidavano e gli rivelavano, incuranti, tutti i loro segreti preziosi, finché lui non giungeva a sapere tutto, nei minimi particolari, da quanto fosse fastidiosa la sindrome premestruale a quando sarebbe stata denunciata una loro eventuale scomparsa.

Avrebbero riso se lui avesse fatto qualche avance, magari strizzando le loro cosce morbide. Pertanto rimaneva calmo, aspettando il giorno in cui le ragazze sarebbero andate da lui, molto più dolci da morte di quanto lo fossero mai state da vive.

Un fascio di luce penetrò nel pub da una porta aperta. Joni. Eccitato, Bliss sollevò leggermente le natiche dalla sedia, facendo scorrere la lingua sui denti. Ma, subito dietro Joni, scorse la sua amica. Si risedette, in preda alla rabbia. Quella donna non gli piaceva, era una puttana arrogante che si definiva «un'artista» e si aggirava nei pub ritraendo le ragazze – neanche potesse elevarle grazie all'arte -, e i loro clienti. Lui stesso era stato ritratto parecchie volte. Ma ricordava bene il periodo in cui anche lei era una di loro. A quell'epoca il suo nome era Pinky. «Probabilmente perché la tua clitoride sporge dalla pelliccetta», aveva mormorato Bliss tra sé. Pinky la Clitoride. Si mise a giocherellare con un pezzo di pelle secca sul naso e la guardò, pensieroso. La donna si diresse al bar senza curarsi di salutarlo.

Joni si avvicinò, l'aria annoiata. Lui sorrise, le mani delicatamente incrociate sul grembo. «Ciao, Joni.»

La ragazza sospirò, rassegnata. «Ciao, Malcolm. Sapevo di trovarti qui. Non cambia mai nulla, vero?» Lasciò cadere a terra la borsa e si accasciò sulla panca imbottita a qualche centimetro da lui, col sedere appoggiato al bordo e le gambe allungate. Indossava un paio di stivali in pelle fino al ginocchio e una gonna scamosciata che terminava a mezza coscia. I capelli biondi, fissati con due mollettine sopra la fronte, erano tagliati secondo la moda. Tutte le ragazze per strada sembravano portarli così. A Bliss non piacevano, e lo irritava il fatto che Joni avesse la mania di sistemare ciò che andava bene, così, per un semplice impulso a cambiare.