Era una bella barzelletta politica per una comunità tanto piccola — specialmente se si analizzavano i suoi sottintesi. Come molte barzellette politiche, esprimeva un’aggressività deviata; in quel caso, l’aggressività contro di lui veniva data in pasto ai granchi. La barzelletta divenne molto popolare e questo era molto significativo. E poi la battuta finale era molto chiara: Oscar era apprezzato. Le persone non lo temevano o lo odiavano quanto temevano od odiavano Huey. Lui era sia un politico che un mostro, eppure la gente era giunta a simpatizzare per lui in maniera strana, sotterranea.
Oscar aveva raggiunto il massimo della sua reputazione pubblica. La prova fu quando al presidente venne chiesto un parere sullo scandalo — e sul ruolo di Oscar all’interno dei consiglio nazionale per la sicurezza. Era l’occasione buona per gettarlo fuoribordo e darlo in pasto ai granchi: ma il presidente scelse di comportarsi diversamente. Fece notare — abbastanza correttamente — che un uomo non poteva farci nulla se era un prodotto di un laboratorio genetico illegale messo su dalla mafia Colombiana. Il presidente aggiunse che gli sembrava un’ipocrisia pretendere che un uomo del genere dovesse attenersi a standard restrittivi di comportamento sessuale, specialmente quando altre personalità pubbliche avevano scelto deliberatamente di farsi manipolare il tessuto cerebrale. Infine il presidente dichiarò che anche lui era un ‘essere umano’ e che, ‘in quanto essere umano’, quando vedeva due innamorati perseguitati, lo spettacolo gli faceva ‘saltare la mosca al naso’.
Subito dopo la conferenza stampa ritornò alla questione più scottante, la guerra contro gli olandesi, ma la battuta del presidente ebbe un ottimo effetto. Alcuni segmenti demografici stavano allarmandosi per le tattiche violente e la feroce caccia politica agli avversari interni del presidente. Quella improvvisa rivelazione di un lato sentimentale di Two Feathers costituì un’eccellente mossa tattica.
Oscar stava toccando il culmine della propria carriera. Il presidente aveva giocato pubblicamente la sua carta. Riflettendo sulla faccenda, Oscar capì cosa significasse davvero: ormai era bruciato. Aveva avuto il suo momento di gloria in quel giro di poker, era stato calato — come una carta non molto alta — sul tavolo da gioco. Se fosse stata giocata di nuovo, sarebbe stata segnata. Era tempo di rientrare nel branco.
E dunque: hic et non ultra. Il letale sottinteso della dichiarazione del presidente glielo aveva fatto capire molto chiaramente. Oscar era un uomo utile, perfino simpatico. Ma, a un livello più profondo, non ci si poteva fidare di lui. Non sarebbe mai diventato un pilastro dello Stato americano.
A Buna, Oscar ricopriva un ruolo sempre meno importante. Era stato un agitatore, un istigatore e un’eminenza grigia, ma non avrebbe mai potuto diventare un re. Adesso Greta poteva sfruttare la sua fama. Aveva lanciato un appello pubblico per avere aiuto e soccorso, e il suo grido di aiuto suscitò un moto popolare a livello nazionale. Bombe o non bombe, Huey o non Huey, presidente o non presidente, Buna divenne la prima metropoli dell’effetto serra, si trasformò in un magnete intellettuale per ogni specie di sognatori, fachiri, studenti falliti, tecnici disoccupati, emarginati; per ogni guru, ogni tizio strambo in costume, teorico eccentrico e collezionista di insetti; per ogni maniaco delle intercettazioni, costruttore di modellini di razzo o goffo simulatore; per ogni pirata informatico dalla mente annebbiata dal troppo codice, per ogni architetto; per tutti coloro che, in breve, erano stati retrocessi, dimenticati ed esclusi a causa della disgustosa imposizione della loro società che costringeva le loro meravigliose idee a essere per forza sfruttabili da un punto di vista commerciale.
Con tutto quel lievito intellettuale, perfino la terra sarebbe cresciuta. Alcuni di coloro che arrivavano erano nemici. Alcuni piromani diedero fuoco alla cintura verde che circondava la città; i pini ricchi di linfa bruciarono come fiammiferi e un’orribile nube di fumo inquinò il Texas per molte miglia sottovento. Ma quando le fiamme si spensero, la nuova società andò sugli acri anneriti e li consumò completamente. Nei dispositivi biotecnologici dei nomadi, gli alberi venivano digeriti meglio se erano parzialmente bruciati. La cenere conteneva sostanze minerali vitali. Una foresta bruciata e annerita era come il nido della fenice per la prima genuina società del dopo effetto serra.
Dodici
Le navi della marina americana giunsero al largo delle coste dell’Olanda. La guerra aveva raggiunto il punto cruciale. Tanto per fare qualcosa, la flotta annunciò un blocco navale da e per i porti di Rotterdam e Amsterdam; poiché ampie porzioni di quelle città erano già sommerse, non si trattò di una minaccia particolarmente grave.
Tuttavia, sembrava che la flotta potesse fare ben poco oltre a questo. Le navi non trasportavano le truppe o i carri armati con cui sarebbe stato possibile invadere fisicamente l’Olanda. Erano dotate di cannoni a lunga gittata, con cui avrebbero potuto facilmente devastare le grandi città olandesi, ma sembrava impensabile che gli Stati Uniti potessero uccidere dei civili di una nazione che non opponeva alcuna resistenza militare.
E così, dopo un’incredibile operazione mediatica, la guerra calda contro l’Olanda si stava rivelando come una guerra fasulla. Il presidente aveva eccitato lo spirito guerresco della nazione, aveva rafforzato il proprio potere e aveva posto fine all’emergenza. Aveva trasformato i suoi prolet in tanti Robespierre in miniatura che brandivano telefoni cellulari. Era un elenco di risultati davvero impressionante, era più di quanto chiunque avesse osato sperare. Adesso tutti scommettevano che la cosa più probabile era che la guerra sarebbe stata rimessa ben presto in soffitta.
Tra gli scommettitori, cosa incredibile fino a qualche tempo prima, c’era anche Alcott Bambakias. Il senatore del Massachusetts aveva scelto proprio quel momento per compiere una visita, rimandata da molto tempo, al Collaboratorio nazionale di Buna.
Le condizioni mentali del senatore erano molto migliorate. Le varie cure neurali erano finalmente riuscite a stabilizzare il suo spettro emotivo. Il senatore era più pesante, più stanco, molto più cinico. Descriveva il suo attuale stato mentale come ‘realistico’. Interveniva a tutte le sedute e alla maggior parte degli incarichi della commissione di cui faceva parte. Ormai pronunciava molti meno discorsi, si sceglieva meno lotte drammatiche, passava molto più tempo in riunione con i lobbisti del Senato.
Oscar si incaricò di accompagnare il senatore e sua moglie in un giro turistico delle opere di costruzione di Buna. Presero una limousine blindata, anche se, con la guerra olandese in una chiara situazione di stallo, sembrava meno probabile che Huey lanciasse altre bombe alla vernice.
Tuttavia, questo non aveva certo fermato la frenesia di costruzione a Buna. Al contrario, aveva permesso agli abitanti di lasciare cadere qualsiasi finzione di star costruendo rifugi contro il gas. Con migliaia di persone che continuavano a riversarsi nel Collaboratorio, dove trovavano cibo gratis garantito, riparo libero e tutti i dati di rete che erano in grado di assorbire, la cittadina era immersa in una vera e propria atmosfera da boom. Un gruppo di fanatici stava costruendo una gigantesca struttura di plastica che aveva più o meno la forma e le dimensioni della Torre Eiffel e che avevano battezzato ‘Il Faro della Verità Cosmica’. Altri avevano portato all’estremo la logica delle cupole geodesiche e delle coperture impermeabili e stavano costruendo dei veri e propri aerostati. Questi ultimi erano gigantesche bolle a tenuta stagna autoespandibili e, se fossero riusciti a fare funzionare correttamente la muscolatura piezoelettrica all’interno dei tubi, quelle cose si sarebbero gonfiate fino a sollevarsi letteralmente da terra.