Oscar non riusciva a controllare pienamente il proprio entusiasmo per quelle meraviglie e aveva l’impressione che a Bambakias e alla moglie non avrebbe fatto male un po’ di divertimento. Bambakias aveva un aspetto migliore — adesso era chiaramente lucido, forse era perfino guarito — ma la tensione aveva marchiato Lorena in maniera indelebile. Era ingrassata, la pelle era un po’ più cascante di prima, adesso sembrava più conservata che messa assieme. In compagnia del marito, si rivolgeva a Oscar quasi sempre con i suoi tipici brillanti monosillabi.
Era Bambakias a parlare, ma non si trattava della sua solita retorica brillante e inarrestabile.
«L’albergo è davvero bello» commentò. «Avete fatto davvero un bel lavoro, considerando i limiti del posto.»
«Oh, l’albergo ci piace molto. Io dormo lì la maggior parte delle notti. Ma non è neppure paragonabile a quello che è stato fatto in città.»
«Ma non lo stanno facendo nel modo giusto» affermò Bambakias.
«Be’, sono soltanto dei dilettanti.»
«No, sono peggio che dilettanti. Non stanno seguendo il codice. Non stanno utilizzando materiali certificati e testati. Tutte quelle tende e quei piloni montati in combinazioni non testate… Molte di quelle costruzioni crolleranno.»
«Sicuramente, senatore — ma ci sono voluti pochi giorni per tirarle su! Se cadono, ne costruiranno altre.»
«Spero che non si aspettino che io mi assuma la responsabilità personale di tutto questo. Io ti ho inviato i progetti, ma non mi sarei mai aspettato che venissero messi in atto. Una volta che ho rinunciato alla mia proprietà intellettuale, non ci si può aspettare che sia responsabile del modo in cui viene utilizzata da altri.»
«Ma certo che no, senatore! Eravamo in condizioni di emergenza, di stato di guerra… Sa, c’è anche un lato positivo. Non si tratta di strutture permanenti, classiche, ma sono lo stesso molto popolari.»
Bambakias si illuminò leggermente. «Ma davvero.»
«Le persone che vivono in quelle strutture non sono critici di architettura. Molte di esse non hanno avuto nessun tipo di riparo per molti anni. Sono davvero impressionate vedendo l’architettura dei nomadi spinta a estremi tanto fantasiosi.»
«Questa non è ‘architettura dei nomadi’. Si tratta di strutture di soccorso su scala gigantesca.»
«È una distinzione molto interessante, Alcott, ma lascia che la metta in questo modo: adesso si tratta di architettura dei nomadi.»
«Penso che faresti meglio a starlo a sentire, tesoro» intervenne Lorena in tono sommesso. «Oscar ha sempre avuto un istinto eccellente per queste cose.»
«Oh, sì, istinti» ripeté Bambakias. «Gli istinti sono meravigliosi. Certo, si può vivere basandosi sugli istinti, se non si intende vivere a lungo. Quanto pensi che durerà tutto questo, Oscar?»
«’Questo?’» chiese Oscar in tono lievemente interrogativo.
«Qualsiasi cosa sia quello che hai creato qui. Cos’è esattamente? Un movimento politico? O forse si tratta di un’unica, grande festa di strada. Di sicuro non è una città.»
«Be’… è un po’ difficile prevedere con esattezza dove condurrà tutto questo…»
«Forse avresti dovuto riflettere un po’ più attentamente sulla faccenda» commentò Bambakias. Chiaramente lo irritava dover discutere della questione, ma lo considerava un penoso dovere. «Sai, sono un membro importante della commissione scientifica del Senato. Sarà molto difficile spiegare questi sviluppi a Washington.»
«Oh, mi manca molto la commissione scientifica» mentì Oscar.
«Sai, questi sviluppi mi ricordano Internet: quella vecchia rete di computer, inventata dalla comunità scientifica americana. Era basata sulla libera comunicazione. Si trattava di una rete molto semplice e ampiamente distribuita — non c’era nessun controllo centrale. Si diffuse in tutto il mondo in breve tempo e si trasformò nella perfetta macchina per fare copie pirata di qualsiasi cosa. I cinesi adoravano Internet, e la usarono contro di noi. Servendosi di essa, distrussero la nostra economia dell’informazione. E perfino allora la rete non sparì — iniziò semplicemente a generare tribù virtuali, sai, tutti questi nomadi, questi dissidenti. Improvvisamente ebbero la capacità di organizzarsi in strutture nuove e potenti, e adesso, finalmente, con il presidente dalla loro parte… chi lo sa? Capisci il mio parallelo, Oscar? Ha senso per te?»
Oscar era sempre più a disagio. «Be’, non ho mai detto che quello che è accaduto qui era senza alcun precedente. Il grande segreto della creatività è sapere come nascondere le proprie fonti.»
«Tu hai rubato queste idee da Huey. Tu lo hai imitato, vero?»
«Ma si tratta di una vecchia tattica, Alcott!»
«Oscar, Huey è un dittatore. È un uomo di potere. Se ho capito bene la faccenda dell’economia basata sul prestigio, sembra funzionare solamente in base all’istinto. I nomadi passano tutto il loro tempo a scambiarsi piccoli favori come tanti attivisti del volontariato. E si attribuiscono un punteggio a vicenda per questo. Alla fine, qualcuno esce dal mucchio e diventa il grande capo. E poi loro devono fare quello che dice!»
«Be’… la faccenda è un po’ più complicata. Ma sì, fondamentalmente le cose vanno in questo modo.»
«Non si adeguano al resto della società americana. Assolutamente no.»
«Lo hanno fatto apposta.»
«Intendo dire che non hanno nessun modo per trattare con il resto della società. Non hanno un vero e proprio mezzo per trattare fra loro. Non hanno un sistema giuridico. Non esiste nessuna costituzione. Non ci sono giudici. Non c’è nessuna Carta dei Diritti. Non hanno alcun modo di trattare con il resto di noi, tranne la fuga, o l’intimidazione. Quando una rete incontra un’altra impostata su linee diverse, scoppia una faida. Si uccidono a vicenda.»
«A volte succede.»
«Adesso tu hai reso quelle persone coscienti degli interessi in comune che hanno con la comunità scientifica, un altro gruppo di persone che praticamente vive al di fuori dello Stato, al di fuori dell’economia. Gli uni vogliono la libertà di ricerca, gli altri vogliono la libertà dal bisogno fisico, e nessuno di loro sente un qualsivoglia senso di responsabilità nei nostri confronti. In effetti, il resto di noi ha rinunciato ad aspettarsi qualsiasi cosa da loro. Non abbiamo più la speranza che la scienza ci darà l’utopia, o perfino un vero miglioramento. La scienza aggiunge semplicemente altri fattori alla miscela, rende tutto ancora più instabile. E abbiamo anche abbandonato i nostri derelitti. Non abbiamo più alcuna illusione di potere dare loro un lavoro, o farli stare tranquilli con altro bio-pane e più cyber-circhi. E adesso tu hai spinto questi due gruppi a unirsi e sono diventati una vera coalizione.»
«Sono con lei, senatore. Riesco a seguire la sua argomentazione.»
«E adesso, Oscar? Cosa faranno adesso? Cosa succederà al resto di noi?»
«Al diavolo, non lo so!» gridò Oscar. «Ho solo visto Huey farlo ecco tutto. Eravamo coinvolti in una faida con Huey — è stato lei a spingermi contro Huey! Il laboratorio era in bancarotta, era già per metà nelle sue tasche, stava quasi per comprarseli tutti per un tozzo di pane. Loro sarebbero semplicemente… diventati delle sue creature. Io non volevo che le cose andassero così.»
«Qual è la differenza, se sono ancora delle creature?»
«La differenza? Tra me e Green Huey? Okay! Finalmente una domanda a cui posso rispondere! La differenza tra me e Green Huey è che qualsiasi cosa faccia Huey è a vantaggio di Huey. Lui viene prima di tutto, fa sempre tutto per la maggior gloria di se stesso. Ma quello che faccio io non va mai a mio vantaggio. Questo è assolutamente impossibile.»
«A causa del modo in cui sei nato.»
«Alcott, è anche peggio. Io non sono nato e basta.»