Nakamura apparteneva al Blocco conservatore di destra, apparteneva al Partito per la libertà economica. Questo partito riceveva il dodici per cento dei voti, molto più dei membri di minoranza del blocco, l’Unione cristiano-democratica e il Partito delle signore, ardentemente antifemminista. Oscar pensava che il Partito per la libertà economica avesse un’idea assolutamente sbagliata della politica, ma almeno era costante nei suoi errori. Era un fattore importante.
Nakamura toccò la spalla della giacca di Oscar, un tenero, piccolo atto di sondaggio politico. «Sono curioso di sentire il suo rapporto sul Collaboratorio di Buna, Oscar. Sono sicuro che sei stato molto occupato là.
«Questi sono momenti molto difficili, signore.»
«Tutte ragioni in più per assicurare una certa stabilità durante il periodo di transizione dell’amministrazione.»
«Concordo in pieno» rispose subito Oscar. «La continuità e una mano ferma nell’amministrazione del laboratorio sarebbe estremamente utile. Bisogna agire con prudenza, senza nessuna fretta.»
Nakamura annuì riflessivamente, poi aggrottò le sopracciglia.
Per un momento, Oscar pensò di avere esagerato. Nakamura aveva venti anni di apparizioni pubbliche registrate nei file federali. Oscar si era preso la briga di fare analizzare gli schermi verbali di quell’uomo. Nakamura era specialmente prodigo di termini come ‘prudenza’ e ‘continuità’; negli ultimi tempi, usava sempre più spesso i termini ‘utile’ e ‘mano ferma’, imitare verbalmente Nakamura era un banale trucco di rete, ma, come la maggior parte di quei trucchi, di solito funzionava.
Altre otto persone entrarono nella stanza. Erano i colleghi dello staff della commissione, Namuth e Mulnier, insieme al loro entourage congiunto di sei membri della krew, che avevano portato pizza, caffè e falafel. L’odore di quel cibo da fast food riempì la stanza umida e dall’odore di ruggine di un gradevole profumo di sopravvivenza umana.
Nakamura assaggiò con piacere una pita. Adesso che la stanza si era riempita di volti familiari, il membro più anziano dello staff sembrava più rilassato. «Namuth e Mulnier sono a posto» mormorò. «I membri di uno staff che si prendono la briga di partecipare a una semplice consultazione faccia a faccia… devono essere sicuramente a posto.»
«Mi dica, signore, questa è solo una consultazione, oppure si tratta di una vera e propria conferenza?»
Nakamura assunse un’espressione sofferta mentre masticava e ingoiava. «Be’, naturalmente una vera conferenza avrebbe bisogno della presenza dei senatori, o almeno dei loro capi staff, per esempio. E naturalmente ci sono gli incontri di commissione e le udienze di sottocommissione e commissione, generalmente con testimoni giurati e piena copertura mediatica… Comunque, nella tendenza legislativa moderna, l’abbozzo dei disegni di legge e la preparazione del bilancio è toccata alle commissioni dello staff. Le attuali udienze senatoriali sono diventate eventi altamente mediatici, molto formali. Ne consegue che noi membri di uno staff dobbiamo tenere le nostre conferenze. E poi, dietro quelle conferenze formali, troviamo che sia necessario dal punto di vista procedurale avere queste consultazioni.»
Nakamura esaminò il suo panino sul punto di collassare e con la punta di un dito ricacciò dentro un mucchio di germogli di soia. «Noi abbiamo chiamato questo evento ‘conferenza’ perché, in primo luogo, è necessario per ottenere i buoni personali e i rimborsi dei viaggi. E otteniamo anche un miglior servizio di sicurezza. Quest’intero edificio, come avrà potuto notare, è tristemente insicuro.»
Oscar, una volta certo che le labbra di Nakamura avevano smesso di muoversi, proseguì con calma. «Lo so che non possiamo tenere delle udienze formali fino alla prossima sessione del Senato. In quanto membro più giovane dello staff, non sono ansioso di accogliere questa sfida fino a quando non sarò meglio informato. Francamente, io guardo a lei per ricevere un’utile guida, nel segno della continuità.»
Nakamura accolse quest’affermazione con un grazioso cenno d’assenso.
«Mi sono recato di persona al Collaboratorio, ho raccolto varie opinioni… a partire dalle sfortunate vicende del senatore Dougal, i mulini del pettegolezzo stanno facendo gli straordinari. Il morale è molto scosso.»
«Scosso?»
«Penso che la situazione potrebbe stabilizzarsi, se ricevessero qualche gesto rassicurante da Washington.»
Nakamura lanciò un’occhiata agli altri suoi colleghi. Namath e Mulnier stavano bevendo delle granite al caffè, mentre seguivano distrattamente gli schermi, senza prestare loro una vera attenzione. Oscar non ne fu sorpreso: aveva escluso sia Namuth che Mulnier, dopo avere studiato attentamente i loro dossier.
Nakamura era fatto di una pasta più dura. «E lei quale soluzione intende proporre?»
«Penso che sia utile esprimere la nostra fiducia all’attuale direttore. Una dichiarazione d’appoggio da parte della commissione del Senato potrebbe fare meraviglie per lui.»
Nakamura mise da parte il panino. «Questo non possiamo farlo.»
«Perché no? Dobbiamo agire. L’autorità del direttore si sta visibilmente indebolendo. Se la situazione sfugge di mano, il laboratorio sarà paralizzato.»
Il volto di Nakamura si rannuvolò. «Ragazzo, lei non ha mai lavorato con il senatore Dougal. Io sì. L’idea di sostenere, adesso, uno dei tirapiedi della sua krew… soprattutto visto che si tratta del primo atto di una nuova amministrazione… No, non sono d’accordo.»
«Lei ha detto di volere la continuità nella situazione.»
«Ma non ho detto che avremmo dovuto essere noi a fornire questa continuità.»
«Molto bene, allora» replicò Oscar assumendo con finto disappunto la sua posizione, preparata in anticipo. «Forse dovrei rivalutare la mia posizione. Lasci che le chieda la sua opinione. Il direttore Felzian è in una situazione molto difficile. Cosa possiamo fare esattamente per quell’uomo? Senza la sponsorizzazione di Dougal, la sua è una situazione molto pericolosa. Potrebbe essere denunciato. Potrebbe essere sottoposto a un’indagine formale. Potrebbe anche essere accusato.»
«Accusato?» Nakamura roteò gli occhi. «Non certo in Texas!»
«Potrebbe essere accusato in Louisiana. Molti animali rari sono spariti nel mercato dei collezionisti… Gli animali rari sono prove tanto fotogeniche… e il governatore della Louisiana è una delle parti interessate in questa faccenda. Controlla tutte le corti di giustizia dello stato. Non è questo il momento di mostrare divisioni e debolezze su un laboratorio federale.
«Giovanotto, lei non ha mai incontrato il governatore Huguelet…»
«Oh, sì che l’ho incontrato, signore. Ho cenato con lui la scorsa settimana.»
Nakamura assunse un’espressione sbalordita. «Hai cenato con lui.»
«È un personaggio veramente difficile da non incontrare in quell’angolo del mondo. Mi ha chiarito molto bene le sue intenzioni.»
Nakamura sospirò. «Bene, Huey non oserebbe fare nulla.»
«Perché dovrebbe progettare di impadronirsi di un laboratorio federale, quando sta già assediando una base aerea?
Il cipiglio di Nakamura divenne ancora più pronunciato.
Oscar abbassò ulteriormente il tono di voce. «Huey ha sempre appoggiato le ricerche sulla manipolazione genetica e le scienze cognitive. Quel laboratorio contiene esattamente ciò che vuole e di cui ha bisogno: il talento, i dati e i campioni. Inoltre, Huey è stato uno di quelli che ha contribuito alla creazione di quel laboratorio. Lì, ha degli alleati tra la vecchia guardia. La sua linea d’azione è ovvia.»
«Ma è sempre stato un grande sostenitore della presenza federale da quelle parti. Non è che ci siamo dimenticati del Collaboratorio. Non lo abbiamo mai chiuso. Noi non siamo come quegli imbecilli che fanno parte dei comitati di emergenza.»