«Be’, sì, ma si tratta di tracciatori a breve raggio. Non sono microspie come quelle della dottoressa Greta.»
«Hai messo dei dispositivi di ascolto nelle mie scarpe?» gracchiò Greta.
«Sì. È stato facilissimo. E non sono stato neppure l’unico. Le sue scarpe avevano altre sei microspie inserite all’interno dei tacchi e delle cuciture. Ed erano degli aggeggini davvero sfiziosi — immagino che li abbiano messi dei giocatori molto più potenti di me. Avrei potuto rimuoverle tutte, ma ho pensato… ehi, così tante? Deve esserci stato qualche accordo amichevole. Farei meglio a rispettarlo.»
«Non riesco a credere che tu mi abbia fatto una cosa simile» si lamentò Greta. «Si suppone che noi siamo dalla stessa parte.»
«Sta parlando con me?» chiese Kevin socchiudendo gli occhi. «Io sono la guardia del corpo di Oscar. Nessuno mi ha mai detto che ero anche la sua guardia del corpo. Lei mi ha mai pagato uno stipendio? Anzi, mi ha mai rivolto la parola? Lei non vive neppure nel mio universo.»
«Calma, Kevin» intervenne Oscar. Abbassò un parasole, si diede un’occhiata nello specchietto crepato e si tolse con cautela una grossa crosta di sangue secco dai capelli. «È stato bello da parte tua mostrare tanta intraprendenza in circostanze così difficili. È stato un brutto giorno per le forze della ragione. Comunque, adesso le nostre possibilità si stanno moltiplicando. Grazie a te, stiamo riguadagnando l’iniziativa tattica.»
Kevin sospirò. «È incredibile che tu possa ancora sputare fuori queste stronzate, perfino con la testa quasi aperta a metà. Sai una cosa? Siamo in una brutta situazione, ma adesso che sono sulla strada mi sento benissimo. Mi sento a casa. Sai, ho passato un bel po’ di tempo a seminare poliziotti guidando dei rottami come questo. Il vecchio gioco del fuggiasco… Immagino che abbia i suoi difetti, ma di sicuro è meglio di quando gli sbirri sanno dove abiti»
«Dimmi cosa è successo al laboratorio» lo esortò Oscar.
«Be’, non mi ci è voluto molto per immaginare che eri stato rapito; i video dell’albergo, il fatto che i tuoi telefoni non funzionavano e le microspie nelle scarpe della dottoressa. E così ho lasciato perdere per un attimo lo schermo del mio portatile e ho dato un’occhiata dalle mie finestre reali. All’esterno c’erano gli uomini dello sceriffo, alle tre del mattino. Non era una situazione normale… Era arrivato il momento per eseguire il piano B: una ritirata discreta e programmata in anticipo.»
«E così hai derubato l’albergo e sei fuggito?» chiese Greta, sollevando la testa.
«Stava accumulando capitale mentre migliorava la sua libertà di azione» puntualizzò Oscar.
«Date le circostanze, era la mossa migliore che potessi fare» replicò Kevin in tono triste. «Perché avevo appena assistito alla decapitazione di una leadership. È una classica mossa da servizio segreto. Una tribù che sta dando grossi grattacapi deve avere per forza un capo carismatico. Se sei un poliziotto moderno con un po’ di sale in zucca, non li massacri per strada: è un metodo antiquato, e poi non è fotogenico. E così ti concentri sul pezzo grosso. Lo fai fuori, lo screditi in qualche modo… La pedofilia è un pretesto perfetto, magari i rituali satanici… Qualsiasi tipo di pettegolezzo che sia difficile smentire e che puzzi sul serio… E poi, all’improvviso, lo fai sparire. E mentre tutti i suoi seguaci di secondo rango si stanno chiedendo dove sia finito il grande capo, è allora che intervieni. Dopodiché, anche se Mr. Wonderful torna, il loro grande momento è passato. Diventano demotivati, si disperdono.»
«Ma a noi non farebbero mai una cosa del genere» affermò Greta. «Noi non siamo una tribù, noi siamo degli scienziati.»
Kevin rise. «Lo voci su voi due sono già state diffuse in giro! Avete provocato un enorme scandalo. Ieri notte ve la siete filata, e oh, a proposito, mentre fuggivate, in qualche modo avete fatto piazza pulita della cassa del laboratorio. Un terribile imbarazzo per tutti i vostri amici. Mentre le vostre krew e i vostri comitati di sciopero si stanno grattando la testa, i poliziotti del Collaboratorio stanno per sbattere tutti in cella. Perché è impossibile smentire la storia che è stata messa in giro. Perché voi non siete in giro a smentirla.»
«Be’, io la smentisco in questo preciso momento!» esclamò Greta, torcendosi le mani ancora ammanettate. «Tornerò lì e affronterò tutti faccia a faccia.»
«Calma, calma» la esortò Oscar. «Quando verrà il momento giusto.»
«E così, ero in una situazione davvero brutta» proseguì Kevin. «Stavo pensando — chi ha il coraggio e la possibilità di rapire due persone tanto famose? Per poi fare una disinformazione tanto micidiale su di loro…»
«Huey» concluse Oscar.
«Chi altri? E così, ci sono io, un pesce molto piccolo, contro Green Huey, giusto? E chi mi aiuterà contro di lui? I poliziotti del laboratorio? Sono tutti uomini di Huey da molto tempo. I poliziotti della città di Buna? Scordatelo, sono troppo imbecilli. Forse i Texas Rangers? I Rangers sono gente tosta, ma non mi crederebbero, non sono texano. E così ho pensato al senatore Bambakias — è un tizio okay, almeno penso, e almeno lui adesso è un vero senatore, ha prestato anche giuramento, ma al momento è un po’ pazzo. E così sono pronto a incassare le mie fiche e a fuggire verso il Messico. Ma poi, prima di partire, penso — che diavolo, cosa ho da perdere? Chiamerò il presidente.»
«Il presidente degli Stati Uniti?» chiese Greta.
«Sì, lui. E così è quello che ho fatto.»
Oscar rifletté su quella rivelazione. «E quando hai preso questa decisione?»
«Ho chiamato la Casa Bianca questa mattina, alle quattro.»
Oscar annuì. «Mmm. Capisco.»
«Non mi dire che hai davvero parlato con il presidente» commentò Greta.
«Ma certo che non l’ho fatto! Il presidente non è sveglio alle quattro del mattino! Posso dirti chi è sveglio alle quattro del mattino nell’ufficio della Casa Bianca che si occupa della sicurezza nazionale: un giovane addetto militare arrivato fresco fresco dal Colorado. È un tizio della squadra di transizione. È il suo primo giorno di lavoro. Sta facendo l’ultimo turno di notte. È leggermente nervoso. Prima di adesso, non è mai successo nulla di importante. Non è molto esperto. E non è neppure un tizio difficile da contattare — specialmente se lo chiami su venti o trenta telefoni contemporaneamente.»
«E cosa hai detto al nuovo addetto per la sicurezza nazionale del presidente?» lo esortò Oscar in tono gentile.
Kevin esaminò la sua console di navigazione e svoltò a sinistra, entrando in un fitto bosco. «Be’, gli ho detto che il governatore della Louisiana aveva appena rapito il direttore di un laboratorio federale. Ho dovuto insaporire un po’ la mia storia per tenere desto il suo interesse — la banda di Huey lo stava tenendo come ostaggio, erano coinvolti anche agenti segreti francesi, sai, questo tipo di roba. Ho inserito dei dettagli davvero succosi. Fortunatamente, questo tizio era molto informato sul problema della base aerea in Louisiana. Sapeva del buco radar e di tutto il resto. Vedete, questo tizio è un tenente colonnello e viene da Colorado Springs, dove c’è questa enorme accademia aeronautica. Sembra che in Colorado l’aeronautica ce l’abbia a morte con Huey. Lo odiano perché pensano che abbia fatto fare all’aeronautica la figura di una femminuccia.»
«E così questo colonnello ha creduto alla tua storia?» chiese Oscar.
«Diavolo, non lo so. Ma mi ha detto che avrebbe verificato i dati delle sua rete di satelliti di ricognizione e che, se avessero confermato la mia storia, avrebbe svegliato il presidente.»
«Incredibile» mormorò Greta, impressionata suo malgrado. «Non avrebbero mai svegliato quello prima per una faccenda del genere.»
Oscar non disse nulla. Stava tentando di immaginare le probabili conseguenze se la squadra per la sicurezza nazionale avesse premuto i pulsanti di allarme alle quattro del mattino, il primo giorno di lavoro. Quali strane entità sarebbero potute saltare fuori dai più profondi recessi del complesso militare americano? C’erano così tante possibilità. Tutto il repertorio imperiale, in via di invecchiamento, dell’America: Delta Forces, SWAT, marines, super-soldati macho gonfi di steroidi paracadutati da un’orbita alta e pronti a un dispiegamento rapido… Non che quegli strani tipi sarebbero mai state utilizzati nella moderna realtà politica. Quei corpi di élite di assassini militari erano relitti di un’epoca tramontata da molto tempo, entità i cui scopi ormai erano più che altro cerimoniali. Facevano jogging nelle basi sotterranee segrete, si esercitavano a fare addominali e flessioni, leggevano pessimi romanzi storici tecnothriller, mentre le loro vite e loro carriere arrugginivano lentamente…