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E l’unica cosa che riesco a pensare è Non confessare, non confessare, non confessare. Ci sono investigatori, ispettori, capi e comandanti, ci sono tutti, tecnici, agenti investigativi speciali e dell’antiterrorismo e della polizia locale più di quanti si possa immaginare tutti che mi fanno domande, tutti che mi fanno le stesse domande del cazzo e io che cerco di dare le stesse risposte del cazzo. Vedere l’ispettore McDunn che succhia saliva tra i denti e divide con me le sue Benson Hedges è come vedere un vecchio amico, anche se pure lui ha le sue domande da farmi. Quando i ragazzi dell’antiterrorismo sembrano perdere interesse per me è un sollievo, però rimane tutto il resto e io non riesco a pensare non riesco a pensare lucidamente e non posso farci niente.

All’inizio è già brutta così ma poi peggiora quando trovano dell’altro. Ne hanno trovati altri due e proprio mentre mi trovavo là Cristo mentre mi trattenevano mentre le cose stavano succedendo è uscito fuori dell’altro mentre mi stavano interrogando e loro mi fissavano con incredulità orrore e disgusto e io che facevo cosa? Cosa c’è? Cosa c’è ancora? Cosa dovrei aver fatto d’altro? E mi hanno raccontato di Azul, a Jersey, e prima — mi pare che fosse prima — mi avevano mostrato le foto di tutti quanti scattate dalla scientifica: Bissett infilzato sulla cancellata, grottesco, a braccia e gambe divaricate e abbandonate; il vibratore sporco di sangue usato sul giudice in pensione, Jamieson; il corpo dissanguato e ormai come vuoto di Persimmon, legato a un cancelletto in una pozza di sangue, e poi quel nulla dove avrebbe dovuto esserci qualcosa; quello che restava di Sir Rufus Carter, quattro ossa annerite, contorte e piegate, la mandibola del cranio carbonizzato bloccata in un urlo muto senza più traccia di carne, praticamente solo denti, e tutto nero, i chiodi, il legno, le ossa. Ma sono le bocche, le mandibole che ricordo, penzoloni o aperte — le loro urla mute — e poi è ancora peggio quando mi mostrano il video, mi mostrano il video che pensano io abbia fatto, o che io penso che loro pensano io abbia fatto, ma che invece non ho fatto; mi costringono a guardarlo ed è orribile: c’è un uomo vestito di nero o di blu scuro con una maschera da gorilla e continua a succhiare da una bomboletta che tiene in mano e che deve essere elio perché gli fa venire una voce da bambino che nasconde la sua vera voce, ha legato quest’altro uomo grasso a una poltroncina di metallo, con la bocca chiusa con il nastro adesivo, un braccio bloccato contro il bracciolo della sedia, la manica della camicia arrotolata e l’ometto grasso sta strillando con tutte le sue forze ma non sembra che gridi perché il suono esce dal naso e l’uomo con la maschera da gorilla guarda in macchina e poi l’uomo seduto e tiene in mano un’enorme siringa, che sembra presa da un incubo o da un vecchio film dell’orrore e sento il cuore che mi batte all’impazzata perché proprio di questo si tratta. Questo è un film dell’orrore questo pazzo sta girando il suo film dell’orrore e non puoi neppure dire a te stesso, cazzo, questa è finzione non è realtà, che forti questi effetti speciali, perché invece è tutto vero e l’uomo gorilla sta spiegando con quella sua orribile voce da bambino che cos’ha in quel flacone e in quella siringa e a metà filmato mi viene da vomitare e loro bloccano la proiezione.

Quando è finito si passa a un’altra scena dove si vede una persona che potrebbe essere lo stesso ometto grasso ed è sempre legato a una sedia, ma questa volta è una sedia per invalidi con le ruote e un tavolinetto pieghevole davanti, i legacci che gli assicurano il torso sarebbero facili da slegare, solo che le sue mani giacciono senza vita. Dietro alla testa c’è una specie di tavola e ha qualcosa intorno alla fronte che gli tiene la testa diritta, ma i suoi occhi — Cristo i suoi occhi! — è come se non ci fosse niente e McDunn dice che lo chiamano Stato Vegetativo Persistente ed è esattamente quello che sembra ragazzi uno Stato Vegetativo Persistente.

E poi ci sono gli altri due. Prima Azul e la sua ragazza. Lei è sotto shock e disidratata ma incolume, lui ha gli arti come quelli di un negro invece che di un bianco, necrosi come da congelamento, la cancrena parte dalle estremità ma il fatto è che le estremità incominciano alle spalle e all’inguine. È vivo ma se foste in lui preferireste non esserlo. Venditore d’armi, okay, il Vendicatore il Giustiziere il Pazzo Furioso gli ha fatto fuori braccia e gambe, e poi l’editore infilzato, il giudice tenero con gli stupratori stuprato e il pornografo avvelenato e infartato e l’uomo che era così insensibile al bagno di sangue nella guerra Iran-Iraq costretto a vedere i suoi animali in gabbia morire come animali da macello come soldati e poi morto dissanguato trasformato in una fontana di sangue e poi l’uomo d’affari per cui il profitto viene prima della sicurezza e che non solo ha contribuito a uccidere un migliaio di persone ma poi ha cercato di non risarcire i sopravvissuti e i dipendenti si becca la sua esplosione di gas privata — pare che in gergo tecnico si chiami blevey — ma, cazzo!, chiunque egli sia (dando per scontato che si tratti di un uomo) ha proprio un bel senso dell’umorismo o almeno una buona dose d’ironia. È riuscito a produrre il suo video porno con la morte reale del protagonista — se si accetta per morte quella cerebrale — e comunque è la cosa più vicina a un film di questo genere che chiunque possa ammettere di aver visto o trovato, neppure quelli della Squadra per la lotta alla pornografia che lo cercano da anni — ma anche se tutti danno per scontato che esistano nessuno ne ha mai trovato uno — fino a che non arriva questo uomo gorilla e ne gira uno tutto da solo e proprio per mettere in guardia gli altri mercanti porno che trattano roba simile! È esilarante, è veramente divertente e lo spieghi a McDunn e ti viene pure da ridere, perché non è colpa della polizia se non riesci a dormire, è colpa dell’incubo in cui sei inseguito da un gorilla con la voce di un bambino e una grossa siringa in mano con la quale vuole incularti, non è ridicolo? Non riesci a dormire e sei tu stesso la causa della tua insonnia e gli dici ehi, tra un po’ rischio davvero di farmi del male mentre m’interrogate! Ma sembra che non capisca la battuta e ti riportano in cella e poi di nuovo nella stanza degli interrogatori con le finestre chiuse da sbarre e oscurate in modo che tu non possa vedere fuori e accendono il registratore per registrare tutto come al solito e la cosa diventa sempre più pazzesca. Mi costringono a imitare la voce di Michael Caine! Mi chiedono d’impersonare Michael Caine, cazzo, roba da non crederci! E poi arriva ’sto tecnico o cosa diavolo è e mi chiedono di respirare elio da una maschera e mi fanno ripetere alcune delle frasi che l’uomo gorilla ha detto nel video e mi sembra proprio di diventare lui, stanno cercando di farmi diventare lui; a me non sembra di assomigliargli ma che cazzo ne so che cosa pensano loro, sono in troppi per capire cosa pensano; ce n’è un bordello, agenti da tutta l’Inghilterra, tanti accenti diversi, Londra, Midlands, Galles, Scozia, e sa Dio quale altro posto, non sono più solo Flavell e McDunn, anche se di quando in quando ci sono anche loro e specialmente McDunn mi guarda con un’espressione strana come se non riuscisse a convincersi che sono stato io a fare tutte queste cose e chissà perché ho la strana impressione che mi consideri un po’ patetico, voglio dire — pur sempre deciso a incastrare il colpevole — al limite lui ha più rispetto per l’uomo gorilla che per me, perché io sono crollato sotto il peso delle loro domande delle cose che mi hanno messo in testa con quelle foto e quel video (questo significa che il gorilla mi è già entrato dentro, mi ha fottuto il cervello, mi ha riempito la testa con l’idea, le immagini, l’essenza stessa di quello che ha fatto) e io che credevo di essere un duro e mi sbagliavo, sono solo uno smidollato, sto crollando, mi sto disintegrando e per questo, a meno che non sia il miglior attore che abbia mai visto, McDunn non riesce ad accettare l’idea che io sia stato capace di fare le cose che ha fatto l’uomo gorilla, ma le prove parlano chiaro, specialmente le date e l’ora e via dicendo, tutto punta contro di me, per non parlare di quell’articolo di critica televisiva che ho fatto che ora sembra la lista della spesa dell’assassino.