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«Tenente Todd, si calmi, e torni a sedere» ordinò Winters, doppiamente irritato e dalla noncuranza con cui Todd trattava l’infrazione al regolamento, e dalla aperta accusa da lui mossagli di negligenza nella risposta ai suoi messaggi. Ora, la sua giornata era cominciata con un incontro coll’ammiraglio comandante la base, che aveva voluto un rapporto completo sull’affare Freccia Spezzata, e quindi lui non aveva potuto essere in ufficio, salvo che per un salto di un paio di minuti, se non dopo la riunione al settore pubbliche relazioni.

«Adesso mi risparmi l’isterìa e le sue deduzioni personali,» disse, scandendo le parole, dopo che Todd si fu riaccomodato «e mi esponga i fatti, e solo i fatti, con calma e senza partito preso. Le accuse da lei mosse qualche momento fa sono molto, molto gravi. A mio avviso, se lei si è lasciato trascinare dalla troppa fretta a conclusioni non comprovate, possono sussistere dubbi sulla sua attitudine a continuare a fare l’ufficiale. Quindi, cominci dal principio.»

Un lampo d’ira negli occhi, il tenente aprì il taccuino. Quando parlò, lo fece con voce monocorde, dal tono controllato perché non trasparisse traccia di emozioni. «Alle 3,45 precise di stamane sono stato svegliato dal guardiamarina Andrews, che ha lavorato per quasi tutta la notte sui dati telemetrici da noi raccolti dalla stazione di Canaveral e dalla nave d’inseguimento presso Bimini. Il suo compito era quello di esaminare la sequenza prestabilita di eventi del Panther e di stabilire, possibilmente sulla base dei dati telemetrici sparsi, se a bordo del missile si fossero verificati fatti anomali proprio poco prima dell’uscita di rotta. In questo modo, pensavamo di poter avere una possibilità di isolare la causa del problema.

«Il suo compito, dunque, era fondamentalmente quello dell’investigatore. Come sa, il sistema-dati è vincolato all’ampiezza della banda di frequenza della tratta in discesa, ampiezza che è limitata. Ciò significa che le sequenze di dati telemetrici arrivano un po’ sfalsate e che, pertanto, molti valori relativi al governo del missile nel momento dell’uscita di traiettoria sono giunti a terra solo diversi minuti più tardi, ossia dopo tale uscita e dopo che le stazioni di tracciamento avevano perso e ripreso il contatto un paio di volte.

«Il guardiamarina Andrews mi ha mostrato come nei dati intermittenti si trovassero quattro misurazioni discrete effettuate dal contaricezione di controllo — che è semplicemente una memoria ausiliaria inserita nel programma, la quale scatta di un’unità a ogni nuovo ordine ricevuto correttamente dal missile. Sulle prime, non riuscivamo a credere ai nostri occhi, e abbiamo pensato che ci fosse stato un qualche errore umano o magari delle stesse carte di decommutazione. Ma, entro le 7, dopo aver entrambi controllato i valori inviati dall’uno e dall’altro sito di tracciamento, abbiamo constatato che il canale era proprio quello giusto. Insomma, comandante, nell’1,7 secondi dopo l’attivazione dell’APRS il contraricezioni di controllo ha registrato la bellezza di oltre trecento nuovi messaggi, dopodiché il missile ha deviato dalla traiettoria di bersaglio prevista.»

Mentre Todd parlava, il capitano Winters prendeva nota su un piccolo taccuino a spirale. Un altro mezzo minuto circa per concludere, poi alzò lo sguardo a guardare i due tenenti: «La serie di dati su cui vorreste basare la vostra accusa all’Unione Sovietica e mettere in allarme il servizio informazioni della Marina, è dunque tutta qui?» disse, in tono carico di sarcasmo. «O c’è dell’altro?»

Todd apparve confuso. «E lei ritiene che sia più probabile che i russi conoscessero il codice del comando-prova, e abbiano trasmesso trecento messaggi in meno di due secondi, nell’istante giusto e da un punto al largo della costa della Florida, non che sia stato un difetto del sistema del programma 4,2 a far scattare impropriamente il contraricezioni di controllo?» continuò Winters, alzando sempre più il tono, «ma, santo cielo, tenente: adoperi il cervello! La pianti di vedere il babàu la notte. Siamo nel 1994! In una situazione internazionale praticamente priva di tensioni, come può pensare che i russi siano tanto colossalmente scemi da mettere a repentaglio la distensione deviando un missile da crociera della Marina — e in corso di prova, per giunta! E anche ammettendo che fossero in grado di pilotarlo in un luogo specifico, di recuperarlo e di carpirne i segreti di funzionamento mediante smontaggio, perché mai correrebbero un rischio così enorme per un vantaggio relativamente esiguo?»

I due tenenti rimasero in silenzio durante l’intera sparata. Verso la fine, Ramirez cominciò a mostrare un certo imbarazzato disagio, mentre Todd, persa ormai la puerile sicurezza “di sé, stringeva inconsapevolmente le mani facendo crocchiare le giunture delle dita. Dopo una lunga pausa, Winters riprese, in tono fermo ma ormai parzialmente privo dell’esasperazione iniziale:

«Ieri abbiamo assegnato dei compiti specifici, tenente, che andavano presentati oggi. Riguardi il programma 4,2, e accerti, in particolare, se vi siano stati errori nell’interfaccia col controllo-test e se questi errori siano emersi nel corso della prova modulare o integrativa. Forse nella procedura parziale del contaricezioni di controllo c’era qualche intoppo, che il nuovo dispositivo di sgancio non ha saputo eliminare. In quanto al rapporto di questo pomeriggio, veda di portarmi un elenco di possibili cause di mancato funzionamento che possano spiegare i dati telemetrici — cause che non siano ordini inviati da una potenza straniera. E veda anche di elencarmi ciò che intende fare per analizzare le dette cause in vista di ridurne il numero».

Ramirez si alzò per congedarsi. «Date le circostanze, comandante, ritengo che la mia presenza qui sia un tantino… hem… fuori luogo. Ora, visto che ho già dato istruzioni a un paio dei miei uomini e avviato indagini — urgentissime, naturalmente — per accertare se vi sia, o vi sia stata di recente in zona, qualche attività militare o civile russa, direi che, dopo questo colloquio, sarà il caso che sospenda ogni…»

«Non necessariamente,» lo interruppe il capitano Winters «perché, a questo punto, la cosa più difficile, per lei, sarebbe appunto il dare spiegazioni.» Poi, guardando ambedue i giovani ufficiali ridotti alla tremarella, continuò: «E, per quanto giudichi che abbiate agito entrambi con troppa fretta e al di fuori del regolamento, non intendo mostrarmi vendicativo col farvi rapporto. Lei, tenente Ramirez, continuerà pertanto a raccogliere informazioni, che possono sempre dare il loro frutto. Solamente, veda di non eccedere. In quanto alla responsabilità, me l’assumo io».

Ramirez si avviò alla porta. Manifestamente grato di essersela cavata così, disse con sincerità: «Grazie, comandante. Per un minuto ho pensato di esser lì per farmela addosso. Lei mi ha dato una lezione preziosa».

Winters ricambiò il saluto militare e fece segno a Todd, che apparentemente si accingeva a congedarsi a sua volta, di tornare a sedere. Poi andò a piantarsi davanti al Renoir e, mentre sembrava studiarlo, disse, senza voltarsi: «Tenente Todd, ha detto forse qualcosa di un missile a quella giornalista, la signorina Dawson, o è stata lei a tirare in ballo un missile durante la conversazione?».

«Signornò, non si è parlato di niente del genere» rispose deciso Todd. «Anzi, è stata lei a tenersi sul vago quando io le ho chiesto di che cosa, precisamente, avesse sentito parlare.»

«Allora, o dispone di informazioni interne, o ha una gran fortuna» rispose in tono assente il capitano, quasi parlando a se stesso. Si avvicinò ancor più al quadro e immaginò di udire il piano suonato dalla minore delle due ragazze. Una sonata di Mozart, quel giorno… Ma non era il momento giusto per restare in ascolto. Questo giovanotto ha bisogno di una bella lezione, pensò nel voltarsi.