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— Chi c'era nella stanza con Adam, quando è stato rapito?

A Conal si ghiacciò il cuore in petto.

Vide che Chris scrutava attorno, fronte aggrottata, cercando di raccogliere le idee.

— Io e Robin eravamo alla stanza della Strega. Quando sono arrivato qui…

— Ho fatto una semplice domanda — lo interruppe Cirocco. — Voglio solo sapere chi c'era qui dentro. Ci serve un punto di partenza.

— Non c'era nessuno — disse Conal, deglutendo a fatica.

Cirocco si volse a fronteggiarlo.

— E tu come fai a saperlo?

— Perché quando ho sentito l'urlo sono corso di sopra…

Cirocco continuò a fissarlo. Non era in vena di gingillarsi, quindi la sua occhiata non dovette durare molto più di un paio di secondi, e quei secondi non impiegarono molto più d'una ventina d'anni, per trascorrere…

— Ti avevo detto di proteggerlo, a tutti i costi — osservò con voce piatta. Per un incommensurabile istante le bocche dei due altiforni gemelli gli si spalancarono dinnanzi. Poi Cirocco distolse lo sguardo, e Conal riuscì di nuovo a respirare.

Intervenne Chris in tono deciso.

— Non è giusto prendersela con lui, Cirocco. Che altro avrebbe dovuto fare, Conal, quando ha sentito l'urlo di Nova? Far finta di nulla? Come poteva sapere che…

Cirocco fissò Chris dritto negli occhi, ed egli non ebbe nient'altro da dire.

— Non farmi perdere tempo, Chris, di giustizia ne parleremo un'altra volta.

È vero, pensò Conal. Nessuno ti ha mai detto che sarebbe stato giusto. Hai osato avvicinarti al più vecchio, al più maligno, al più paranoico essere umano del sistema solare… e adesso stai cercando di tirar fuori un uomo, da quel ch'è rimasto.

— Cirocco, e allora Nova? — domandò Robin. — Chris non avrebbe potuto…

— Stai zitta, Robin.

— Capitano… — incominciò Rocky.

— Stai zitto, Rocky.

Diversi presenti, Nova compresa, cercarono di parlare tutti in una volta.

— Ho detto silenzio.

Non sarebbe esatto affermare che Cirocco alzò la voce: si limitò a usare un tono che non ammetteva discussioni. E non attese che tutti facessero silenzio. Quando un istante dopo l'intero uditorio tacque, lei s'era già reimmersa nel flusso del suo ragionamento.

— So quanto veloce possa volare un angelo. Non sono riuscita a vederlo abbastanza bene da poter definire il clan di appartenenza. Esistono venticinque diverse specie di angeli, e non ce n'è due che vadano d'accordo fra di loro, quindi non è da escludersi che possiamo ottenere aiuto da altri stormi. La loro autonomia di volo è limitata. Supponendo che quello fosse diretto a Pandemonio…

— Ma perché non lo lasciamo semplicemente andare per i fatti suoi? — borbottò Nova.

Cirocco percorse due rapidi passi e schiaffeggiò Nova in pieno volto, con tale durezza che la giovane fu scaraventata a terra. Si tirò a sedere sul pavimento, la bocca sanguinante, e Cirocco le puntò un dito contro.

— Ragazza, non sono disposta a sopportarti oltre. Questo è il primo e ultimo avvertimento che ti do. O ti decidi a crescere maledettamente in fretta e a unirti alla razza umana, o è molto probabile che mi capiterà di ammazzarti, e mi dispiacerebbe se accadesse, perché Robin è mia amica. Adesso discuteremo come salvare la vita di un essere umano che guarda caso è tuo fratello, e tu parlerai solo se interrogata.

Neanche stavolta Cirocco aveva alzato la voce. Non che ce ne fosse bisogno. Nova sedeva a terra piegata su un fianco, sbigottita, incapace ormai persino di provare umiliazione. Nella caduta, la giacca di Conal le era scivolata via dalle spalle. Fino a qualche minuto prima, tale circostanza avrebbe senza dubbio destato l'interesse di Conal, ma adesso non la degnò nemmeno di un'occhiata mentre Rocky l'aiutava a rialzarsi. Cirocco aveva bisogno di lui, e Nova s'era ormai rivelata semplicemente un'altra femmina qualunque, e sciocca, per giunta.

— Dietro questo c'è la mano di Gea. Gaby mi aveva avvertito che il bambino era importante. Ma non so perché Gea lo vuole. Forse solamente per indurmi a ingaggiare battaglia con lei, cosa che sta tentando da anni. Ma Gea non l'ha preso, ancora. Lei è in Iperione, dunque lontanissimo di qui. Ora c'è una cosa che devo sapere. Chris, era già morto lo zombi quando sei entrato in camera di Nova?

— Proprio così.

— E quello nel corridoio?

— Quando sono arrivato non c'era ancora, e quando sono uscito era steso lì sul pavimento.

— È stato qualcuno di voi a ucciderlo? — Cirocco girò attorno lo sguardo sui presenti, e tutti fecero segno di no.

— E quello in sala musica? Racconta.

— Mi preparavo a combatterlo, ma lui è semplicemente stramazzato a terra.

— Però quello che ha preso Adam se n'è andato. — Si rivolse a Nova. — Tu cosa gli hai fatto al primo?

— Gli ho sparato — mormorò Nova. — Gli ho sparato… tre volte.

— In quel modo non potevi ammazzarlo. E dopo cos'hai fatto?

— Gli ho tirato addosso la pistola.

Cirocco aspettò.

— Gli ho tirato il letto. E poi altre cose.

— Quali cose?

Nova si strinse debolmente nelle spalle. Appariva ancora sconvolta.

— Il vaso, la lampada, il cro… — Un pallore assoluto le invase la faccia.

— Che cosa? - la incalzò Cirocco.

— U-u-una cosa c-cheavé-cheavévo f-fatto.

— Non ti toccherò, Nova, ma tu devi dirmi cos'è che avevi fatto.

La risposta di Nova giunse in sussurro quasi inaudibile.

— …un filtro d'amore…

— Aveva preso qualche ingrediente in cucina — le venne in aiuto Serpentone.

Cirocco si volse di spalle e rimase diversi secondi in silenzio. Nessuno azzardò un gesto. Infine tornò a girarsi verso di loro.

— Chris — disse, puntandogli l'indice. — Radio. Tre. Portale qui, poi raggiungimi alla grotta.

Chris filò fuori senza fiatare.

— Valiha. Prendi una radio e corri a Bellinzona più in fretta che puoi. Dirama un appello generale a tutti i titanidi ancora fedeli alla loro Maga. Voglio zombi vivi, tutti quelli che riuscite a trovare. Non rischiare la vita per procurarteli, e rimani in contatto radio con me.

— Sì, Capitano.

— Rocky, tu rimani qui. Ti darò altre istruzioni quando avremo scoperto come intendono portare Adam a Pandemonio.

— Sì, Capitano.

— Serpentone. Appena hai la radio dirigiti a ovest, senza sprecare energie. Non puoi andare più veloce di un angelo, ma cercheremo di guidarti dall'alto. Vai armato.

— Sì, Capitano.

— Conal, tu vieni con me. Robin, Nova, voi potete venire con me o rimanere qui, come preferite.

Mentre stava uscendo dalla stanza, le capitò di dare un calcio a una delle uova titanidi con le quali aveva giocato Adam, sparse qua e là sul pavimento. S'immobilizzò, poi raggiunse a lenti passi la parete contro cui l'uovo s'era andato a fermare, e si chinò a raccoglierlo.

Cirocco tenne l'uovo controluce osservandolo attentamente, e per la prima volta a memoria d'uomo la Maga apparve sbigottita. L'uovo era trasparente.

Lo lasciò cadere, e per un istante rimase lì ferma, con le spalle curve.

— Rocky — disse. — Raccogli tutte queste uova. Assicurati di averle ritrovate tutte. Fai a pezzi i mobili, strappa i cuscini, ma non lasciarne in giro neanche una. Chris ti comunicherà il numero esatto per radio dopo che saremo partiti. Quando sarai certo di averle ritrovate tutte, distruggile.

Le fu necessario uno sforzo tremendo, ma riuscì a distogliere la mente dalla questione delle uova titanidi per concentrarsi sul problema più impellente.