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Conal, che sino a quel momento aveva ascoltato con aria affascinata, trasalì colto di sorpresa.

— Sei un discendente di Eugene Springfield, uno dei personaggi originari, quello che Gea scelse per fare la parte del cattivo. Nel prosieguo della vicenda, ciò avrà senza dubbio la sua importanza. Ho la quasi assoluta convinzione, e Spione me ne dà conferma, che tu fosti manovrato per indurti a venire qui.

— È impossibile — obiettò l'interessato. — Io venni qui per ucciderti, e… — S'interruppe, e arrossì. Come Cirocco ben sapeva, capitava assai di rado che egli accennasse al loro primo incontro.

— Vedi, Conal, a te parve una scelta volontaria — riprese lei in tono gentile. — E lo fu. Non si può certo dire che Gea fosse direttamente penetrata nel tuo cervello per condizionarti, quand'eri laggiù in Canada. Però possedeva la casa editrice responsabile di quel ridicolo fumetto che ti portasti dietro. Poté quindi travisare la vicenda, assicurarsi che tu venissi a sapere del tuo antenato, e probabilmente anche spingerti verso il culturismo. Il resto andò da sé. Quanto a te, Robin, sai già qualcosa del modo in cui sei stata manipolata.

— Lo puoi ben dire — confermò Robin in tono amaro.

— Vorrei non dovertelo dire, accidenti, ma… c'è di peggio, oltre quel che già sai, ed è qualcosa che dispiacerà a tutti. Lei era già entrata nella tua vita ancor prima che tu nascessi. Il tuo popolo non ha dimenticato l'Urlatrice, vero?

Robin parve perplessa, ma annuì.

— Fu lei a condurci nello spazio. Era una grande meteorite. La Congrega risiedeva in Australia, a quel tempo. Arrivò l'Urlatrice, e oltre il cinquanta per cento della comunità venne sterminato. Ma era caduta su territorio nostro, ed era piena di oro e uranio facilmente estraibili. Ci rese abbastanza ricche da consentirci di trasferire la Congrega in orbita…

I suoi occhi si spalancarono, ricolmi di orrore.

— L'Urlatrice colpì l'Australia nel 2036 — intervenne Cirocco. — Io ero qui già da undici anni. Fu Gea a mandarla, non c'è dubbio.

— È pazzesco — commentò Nova.

— Certo che lo è, ma non nel senso che intendi tu, se lo ritieni un fatto impossibile.

— Ma Gea era sotto continua sorveglianza, e…

— …e lanciava uova nello spazio ininterrottamente, al ritmo di uno ogni dieci riv. L'astronave di vigilanza ne seguiva la rotta entro la portata dei propri strumenti, calcolando se potessero andare a colpire la Terra. Nessuna di esse venne mai considerata una minaccia, e comunque ce n'erano troppe per riuscire a controllarle tutte.

— Davvero un tiro straordinariamente preciso — osservò Cornamusa in tono dubbioso.

— Gea fa tutto con grande accuratezza. Già una volta, in precedenza, aveva colpito la Terra… allo scopo di prendere la mira, per così dire. Accadde nel 1908, e toccò alla Siberia. Quello caduto in Australia era partito nove anni prima, e parve giungere da molto lontano, come fosse un asteroide di lungo periodo. Durante la fase finale di avvicinamento venne manovrato direttamente. Ma ogni traccia di materia organica andò distrutta durante l'attraversamento dell'atmosfera e nell'impatto al suolo, così che non rimase alcuna prova evidente della sua provenienza geana.

Robin stava scuotendo la testa, non in segno di negazione, bensì d'incredulità.

— Ma perché l'avrebbe fatto?

Cirocco si lasciò sfuggire una smorfia.

— Perché è una domanda difficile, trattandosi di Gea. Quando scrissi il mio libro su Gea, uno dei recensori criticò aspramente l'analisi che avevo dedicato a lei. Costui non riusciva ad accettare il fatto che un essere così potente dedicasse il suo tempo a cose tanto insignificanti. Se una ragione c'è, consiste nel divertimento che ne ricava. Probabilmente aveva sentito parlare della vostra comunità. E pensò che sarebbe stato un gran bello scherzo farvi cascare sul capo una ricchezza immensa a venticinquemila miglia all'ora. Ma il suo interesse per la Congrega non finì lì. Tramite una mezza dozzina di società fittizie, lei possedeva, sulla Terra, il centro dove la Congrega acquistava lo sperma. Quindi non ebbe difficoltà a generarvi piccole e robuste… e provvide anche ad infilare qua e là qualche gene difettoso, in modo che presto o tardi una di voi si sarebbe fatta viva qui da lei in cerca di una cura. Di te era molto soddisfatta, Robin. Le hai fatto fare un sacco di risate. Niente, a confronto dello spasso da scompisciarsi che si è procurata occupandosi di me, ma comunque un'esperienza abbastanza divertente.

Robin si nascose il viso fra le mani. Nova le toccò una spalla, ma sua madre scosse la testa e si rimise a sedere composta. I suoi occhi scintillavano di collera.

— Nova — continuò Cirocco, — tu l'hai già capito in che modo Gea si è divertita con te, e con Adam. Tu e Robin avete entrambe dovuto subire il grande capovolgimento, secondo il collaudato copione "dalle stelle alle stalle".

Volse lo sguardo sui titanidi.

— Lo sapete tutti quanti come siete stati usati. Ciascuno di voi esiste in séguito ad una mia precisa scelta. I vostri genitori dovettero venire da me e pregarmi di dar loro qualcosa che avrebbe dovuto spettargli di diritto. Voi, e tutto il vostro popolo, siete stati talmente oppressi che vi ci è voluto un chiloriv per trovare il coraggio di rivolgermi un blando rimprovero… e io, d'altra parte, m'ero così abituata alla vostra acquiescenza che la novità mi ha sconvolto. Sono convinta che la vostra intera razza stia subendo una soffocante repressione. Credo che voi possiate essere di gran lunga migliori degli umani praticamente sotto ogni aspetto, ma se non riusciremo a sconfiggere Gea, il vostro momento non verrà mai.

Li fissò di nuovo in volto a uno a uno, senza fretta. Li vide tutti addolorati, furibondi… e risoluti.

— Dà l'impressione di essere… infallibile — osservò Virginale. — Insomma, si era proposta di portare qui Chris e Conal e Robin, e infatti eccoli qui tutti e tre. Aveva pianificato la nascita di Nova e quella di Adam. Tutto ciò che si era prefissa di fare l'ha fatto.

Cirocco scosse il capo.

— Può sembrare, ma non è. Vi ho già accennato alcune cose che non è riuscita a realizzare. Potete star sicuri che anche altri suoi progetti sono andati a finir male, e se non ne sappiamo nulla è solo perché nessuno di essi è mai venuto a galla. Per un centinaio d'anni Gea ha continuato a diffondere su tutta la Terra una… be', chiamatela una richiesta d'ingaggio. Ha organizzato ambasciate, ha agito senza mezzi termini — ad esempio colpendo il pianeta con un asteroide — o semplicemente in modo spregevole, ad esempio assoldando uno scrittore per trasformare Gene in un eroe sulle pagine del fumetto di Conal. Alcune delle sue iniziative non hanno avuto esito, e nessuno ne è stato attirato fin quassù. Ma ormai Gea l'ha messa insieme, la sua compagnia di attori. Non è da escludere che possiamo incontrarne altri, ma io personalmente ne dubito. So che vi sembrerà spaventoso, ma non c'è modo di sottrarsi a questo ruolo. Tutti gli altri abitanti della Grande Ruota sono semplici comparse o avventizi, nella visione di Gea. Quasi tutti i personaggi principali sono riuniti in questa stanza. Noi nove. Poi ci sono Chris e Adam. Finefischio e Calvin. Spione. E… due, forse altri tre di cui vi parlerò più avanti.

— Spione? — domandò Robin con aria disgustata.

— Sì. La sua è una parte di rilievo. Schieràti contro di noi abbiamo Gea e tutta la potenza di Pandemonio. Anche là ci sono attori importanti. Uno dovrebb'essere Luther, e poi Kali. Ignoro l'identità degli altri. Quel che è certo, è che alla fine arriveremo alla resa dei conti… e le cineprese entreranno in azione.

— Cosa vuoi che facciamo, Capitano? — domandò Conal.