Secondo la tradizione del Sant’Uffizio e secondo l’usanza della Chiesa Rinnovata, la discussione si tiene in latino perché l’indagine riguarda un prete. In realtà solo uno dei cinque cardinali prende la parola. Le domande sono cortesi, formali, formulate sempre in terza persona. Al termine della seduta, l’interrogato riceve la trascrizione in latino e nell’inglese della Rete.
INQUISITORE: Il Padre Capitano de Soya ha avuto successo nel trovare e trattenere la bambina nota come Aenea?
P.C. DE SOYA: Ho avuto contatto con la bambina. Non ho avuto successo nel trattenerla.
INQUISITORE: Il Padre Capitano precisi il significato della parola "contatto" in questo contesto.
P.C. DE SOYA: In due occasioni ho intercettato la nave che portava via da Hyperion la bambina. La prima volta, nel sistema di Parvati; la seconda volta, nello spazio di Vettore Rinascimento e sul pianeta stesso.
INQUISITORE: Questi infruttuosi tentativi di prendere in custodia la bambina sono stati registrati e debitamente messi agli atti. La tesi del Padre Capitano è che nel sistema di Parvati la bambina sarebbe morta di propria mano, prima che le ben addestrate Guardie Svizzere a bordo della nave del Padre Capitano entrassero con la forza nel vascello abbordato e prendessero in custodia la bambina?
P.C. DE SOYA: Era mia convinzione, a quel tempo. Ho ritenuto che il rischio fosse troppo grande.
INQUISITORE: E, per quanto a conoscenza del Padre Capitano, il comandante delle Guardie Svizzere incaricato dell’effettivo abbordaggio, tale sergente Gregorius, concordò sul fatto che l’operazione dovesse essere annullata?
P.C. DE SOYA: Ignoro quale opinione il sergente Gregorius si sia fatto in seguito all’annullamento dell’abbordaggio. A quel tempo era favorevole a portare a termine l’operazione.
INQUISITORE: E conosce, il Padre Capitano, l’opinione degli altri due soldati coinvolti nell’abbordaggio?
P.C. DE SOYA: A quel tempo volevano concludere l’operazione. Si erano duramente allenati ed erano pronti. Tuttavia a quel tempo ritenni che il rischio di perdere la bambina fosse troppo grande.
INQUISITORE: Fu questa la stessa ragione per cui il Padre Capitano non intercettò la nave fuggiasca prima che penetrasse nell’atmosfera del pianeta conosciuto come Vettore Rinascimento?
P.C. DE SOYA: No. In quell’occasione la bambina comunicò che sarebbe atterrata sul pianeta. Mi parve meno pericoloso per tutte le persone coinvolte lasciare che la bambina atterrasse e poi prenderla in custodia.
INQUISITORE: Tuttavia, quando su Vettore Rinascimento la suddetta nave si accostò al portale inattivo del teleporter, il Padre Capitano ordinò alle varie navi della Flotta e alle forze aeree di aprire il fuoco sulla nave della bambina… Esatto?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: Allora la tesi del Padre Capitano è che l’ordine non comportava il rischio di perdere alla bambina?
P.C. DE SOYA: No. Sapevo che c’era un rischio. Tuttavia, quando mi resi conto che la nave era diretta all’arcata del teleporter, ebbi la ferma convinzione che avremmo perduto la bambina, se non avessimo disabilitato la sua nave.
INQUISITORE: Aveva conoscenza, il Padre Capitano, che il teleporter sul fiume sarebbe entrato in funzione dopo quasi tre secoli d’inattività?
P.C. DE SOYA: Nessuna conoscenza. Un’improvvisa intuizione. Un presentimento.
INQUISITORE: È abitudine del Padre Capitano mettere a repentaglio il successo di una missione… missione alla quale lo stesso Santo Padre ha attribuito la massima priorità… sulla base di un presentimento?
P.C. DE SOYA: Non ho l’abitudine d’essere inviato in missione di massima priorità dal Santo Padre in persona. In certe situazioni in cui le mie navi si sono trovate a combattere ho dato ordini basati su intuizioni che non sarebbero sembrate del tutto logiche fuori del contesto della mia esperienza e del mio addestramento.
INQUISITORE: Vuole forse dire, il Padre Capitano, che la conoscenza della rinnovata operatività di un teleporter, 274 anni dopo la Caduta della Rete in cui i teleporter operavano, rientri nel contesto della propria esperienza e del proprio addestramento?
P.C. DE SOYA: No. Era… un presentimento.
INQUISITORE: È consapevole, il Padre Capitano, del costo dell’operazione combinata della Flotta nel sistema di Vettore Rinascimento?
P.C. DE SOYA: So che era molto elevato.
INQUISITORE: È consapevole, il Padre Capitano, che parecchie navi di linea furono costrette a ritardare l’esecuzione degli ordini del Comando della Flotta della Pax… ordini che le inviavano in punti d’importanza vitale lungo la cosidetta Grande Muraglia del nostro perimetro difensivo contro gli invasori Ouster?
P.C. DE SOYA: Ero consapevole che le navi erano trattenute nel sistema di Vettore Rinascimento su mio ordine. Sì.
INQUISITORE: Su Mare Infinitum il Padre Capitano ha ritenuto opportuno arrestare parecchi ufficiali della Pax.
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: E somministrare a quegli ufficiali veritina e altre droghe psicotropiche, senza un debito processo e senza il parere delle autorità della Pax e della Chiesa?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: È la tesi del Padre Capitano che il diskey papale a lui conferito per portare a termine la missione di trovare la bambina lo autorizzasse anche ad arrestare ufficiali della Pax e ad eseguire simili interrogatori senza debito processo di una corte militare e senza difesa d’ufficio?
P.C. DE SOYA: Sì. Era ed è mia convinzione che il diskey papale mi dia… mi desse… piena autorizzazione per qualsiasi ordine ritenevo necessario al fine di portare a termine la missione.
INQUISITORE: Allora è la tesi del Padre Capitano che l’arresto di quegli ufficiali della Pax potesse portare alla cattura della bambina di nome Aenea?
P.C. DE SOYA: La mia indagine era necessaria per stabilire la verità sugli eventi relativi al probabile passaggio della bambina dai teleporter su Mare Infinitum. Nel corso dell’indagine fu evidente che il direttore della piattaforma teatro degli eventi aveva mentito ai superiori, aveva nascosto elementi dell’incidente in cui era implicato il compagno di viaggio della bambina e inoltre era complice in attività sediziose dei pescatori di frodo in quelle acque. Al termine della nostra indagine, consegnai alla guarnigione della Pax gli ufficiali e gli uomini coinvolti nella faccenda, perché fossero sottoposti al debito processo nell’ambito del Codice di Giustizia Militare della Flotta.
INQUISITORE: E ritiene, il Padre Capitano, che il trattamento riservato al vescovo Melandriano fosse anch’esso giustificato dalle esigenze della… indagine?
P.C. DE SOYA: Anche se gli avevo spiegato la necessità di un’azione rapida, il vescovo Melandriano disapprovò la nostra indagine nella piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale. Tentò a distanza di bloccare l’indagine, malgrado l’ordine diretto di collaborare emesso dal suo superiore, l’arcivescovo Jane Kelley.
INQUISITORE: In verità il Padre Capitano non invocò forse l’autorità del diskey papale per spingere l’arcivescovo Kelley a intervenire a favore dell’indagine?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: Può esporre, il Padre Capitano, gli eventi che accaddero quando il vescovo Melandriano si presentò di persona sulla piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale?
P.C. DE SOYA: Il vescovo Melandriano era infuriato. Ordinò ai soldati della Pax che sorvegliavano i miei prigionieri…
INQUISITORE: Con l’espressione "i miei prigionieri" il Padre Capitano si riferisce all’ex direttore e agli ufficiali della piattaforma?