P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: Il Padre Capitano può continuare.
P.C. DE SOYA: Il vescovo Melandriano ordinò ai soldati della Pax da me portati sulla piattaforma di rilasciare il capitano Powl e gli altri. Annullai quell’ordine. Il vescovo Melandriano si rifiutò di riconoscere l’autorità concessami dal diskey papale. Posi sotto arresto temporaneo il vescovo Melandriano e ordinai che fosse trasferito nel monastero gesuita dislocato su una piattaforma a seicento chilometri dal polo sud del pianeta. Burrasche e altre circostanze impedirono per alcuni giorni la partenza del vescovo. Quando alla fine lui fu trasferito, la mia indagine era completata.
INQUISITORE: E che cosa parve dimostrare, l’indagine?
P.C. DE SOYA: Fra l’altro, dimostrò che il vescovo Melandriano riceveva grossi pagamenti in contanti dai pescatori di frodo nella giurisdizione della piattaforma Stazione Tre-due-zero-sei Mediolitorale. Dimostrò inoltre che il direttore della piattaforma, Powl, nel portare a termine attività illegali in complicità con i pescatori di frodo e nell’estorcere denaro ai turisti pescatori aveva eseguito gli ordini del vescovo Melandriano.
INQUISITORE: Il Padre Capitano notificò al vescovo Melandriano queste asserzioni?
P.C. DE SOYA: No.
INQUISITORE: Le sottopose all’attenzione dell’arcivescovo Kelley?
P.C. DE SOYA: No.
INQUISITORE: Le sottopose all’attenzione del comandante della guarnigione della Pax?
P.C. DE SOYA: No.
INQUISITORE: Può spiegare, il Padre Capitano, questa omissione d’atti d’ufficio in base a quanto previsto dal Codice di Comportamento della Flotta e dalle regole della Chiesa e della Società di Gesù?
P.C. DE SOYA: Il coinvolgimento del vescovo in quei crimini non era il punto focale della mia indagine. Affidai il capitano Powl e gli altri al comandante della guarnigione perché sapevo che il loro caso sarebbe stato esaminato con rapidità ed equità secondo il Codice Militare di Giustizia della Pax. Sapevo inoltre che ogni accusa contro il vescovo Melandriano, sia in un processo civile sia in un processo giudiziario ecclesiastico, avrebbe richiesto la mia presenza su Mare Infinitum per settimane o per mesi. La mia missione non poteva aspettare. Giudicai la corruzione del vescovo meno importante dell’inseguimento della bambina.
INQUISITORE: Il Padre Capitano si rende conto della gravità di queste accuse non comprovate e non documentate nei confronti di un vescovo della Chiesa Cattolica Romana?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: E che cosa spinse il Padre Capitano ad abbandonare il precedente schema di ricerca e a portare il corriere Arcangelo Raffaele nel sistema di Hebron, controllato dagli Ouster?
P.C. DE SOYA: Anche in questo caso, un presentimento.
INQUISITORE: Il Padre Capitano si spieghi.
P.C. DE SOYA: Non sapevo dove la bambina si fosse teleportata da Vettore Rinascimento. La logica suggeriva che la nave fosse stata abbandonata da qualche parte e che la bambina e i suoi compagni avessero proseguito con altri mezzi lungo il fiume Teti… con il tappeto hawking, forse, o più verosimilmente con una barca o una zattera. Alcune prove raccolte durante le indagini sulla fuga della bambina, prima e durante il passaggio da Mare Infinitum, suggerivano un collegamento con gli Ouster.
INQUISITORE: Il Padre Capitano si spieghi.
P.C. DE SOYA: Primo, la nave spaziale: era un progetto dell’Egemonia, una nave interstellare privata, per quanto possa sembrare incredibile. Nella storia dell’Egemonia, ne furono distribuite solo alcune. Quella più somigliante alla nave da noi incontrata, fu donata a un certo Console dell’Egemonia alcuni decenni prima della Caduta. Quel Console fu più tardi immortalato in un poema epico, i Canti, composto dall’ex pellegrino su Hyperion, Martin Sileno. Nei Canti il Console racconta d’avere tradito l’Egemonia facendo spionaggio in favore degli Ouster.
INQUISITORE: Il Padre Capitano continui.
P.C. DE SOYA: C’erano altri collegamenti. Il sergente Gregorius fu inviato sul pianeta Hyperion per stabilire con prove certe di medicina legale l’identità dell’uomo che si riteneva viaggiasse con la bambina. Si tratta di un certo Raul Endymion, nativo di Hyperion ed ex militare della locale Guardia Nazionale. Il nome Endymion può essere collegato alle opere del… padre… della bambina, l’abominio cìbrido Keats. Un altro ritorno ai Canti.
INQUISITORE: Il Padre Capitano continui.
P.C. DE SOYA: Be’, c’era un altro collegamento. L’apparecchiatura volante catturata dopo la fuga e la presunta uccisione di Raul Endymion su Mare Infinitum…
INQUISITORE: Perché il Padre Capitano parla di "presunta uccisione"? Le dichiarazioni di tutti i testimoni oculari presenti sulla piattaforma concordano nel dire che l’indiziato fu colpito e cadde in mare.
P.C. DE SOYA: Poco prima il tenente Belius era caduto nell’oceano, tuttavia tracce del suo sangue e frammenti dei suoi tessuti organici furono trovati sul tappeto hawking. Sullo stesso tappeto fu trovata solo una piccola parte di sangue con l’impronta DNA di Raul Endymion. Secondo la mia teoria, Endymion cercò di portare in salvo il tenente Belius o in qualche modo fu da lui sorpreso; i due lottarono sul tappeto; l’indiziato, Raul Endymion, fu ferito e cadde dal tappeto prima che le guardie sparassero. Ritengo che il tenente Belius sia colui che è morto sotto i colpi dei fucili a fléchettes.
INQUISITORE: Il Padre Capitano ha altre prove, a parte il sangue e i frammenti di tessuto organico, che con altrettanta facilità potrebbero attestare il fatto che durante la fuga Raul Endymion si sia attardato quanto bastava ad assassinare il tenente Belius?
P.C. DE SOYA: No.
INQUISITORE: Il Padre Capitano continui.
P.C. DE SOYA: L’altro motivo per cui sospettavo un collegamento con gli Ouster è proprio il tappeto hawking. Gli studi dei medici legali hanno mostrato che è molto antico… forse tanto antico da essere il leggendario tappeto adoperato dal marinaio Merin Aspic e da Siri sul pianeta Patto-Maui. Ancora una volta c’è un legame con il pellegrinaggio su Hyperion e con le storie narrate nei Canti di Martin Sileno.
INQU1SITORE: Il Padre Capitano continui.
P.C. DE SOYA: Non c’è altro. Pensai che potevamo andare su Hebron senza incontrare uno Sciame Ouster. Spesso gli Ouster abbandonano i sistemi conquistati. Ovviamente stavolta il mio presentimento si rivelò errato. Costò la vita al lanciere Rettig. Ne sono profondamente e sinceramente dispiaciuto.
INQUISITORE: Perciò il Padre Capitano ritiene coronata da successo l’indagine eseguita con simili spese e imbarazzo per il vescovo Melandriano, dal momento che vari particolari parevano collegarsi ai Canti che a loro volta avevano un tenue collegamento con gli Ouster?
P.C. DE SOYA: Essenzialmente… sì.
INQUISITORE: Il Padre Capitano è al corrente che i Canti sono compresi nell’Indice dei Libri Proibiti e che vi si trovano da più di un secolo e mezzo?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: Il Padre Capitano ammette d’avere letto il libro?
P.C. DE SOYA: Sì.
INQUISITORE: Rammenta, il Padre Capitano, la punizione nell’ambito della Società di Gesù per l’intenzionale violazione dell’Indice dei Libri Proibiti?
P.C. DE SOYA: Sì. L’espulsione dalla Società.
INQUISITORE: E rammenta, il Padre Capitano, la massima punizione prevista dal Canone Ecclesiastico di Pace e Giustizia per coloro che, nel Corpo di Cristo, violano deliberatamente le restrizioni dell’Indice dei Libri Proibiti?
P.C. DE SOYA: La scomunica.
INQUISITORE: Il Padre Capitano può tornare nei suoi quartieri presso il Rettorato Vaticano dei Legionari di Cristo e vi si trattenga finché non sarà richiamato per ulteriori testimonianze davanti a questa commissione o non sarà altrimenti disposto. Così noi abiuriamo, giuriamo, promettiamo e leghiamo il nostro Fratello in Cristo; attraverso il potere della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana, così ti forziamo; parliamo nel nome di Cristo.
P.C. DE SOYA: Grazie, eminentissimi e reverendi cardinali inquisitori. Aspetterò la vostra parola.