Выбрать главу

«Sì. Sono stati arrestati due ragazzi per quell’episodio.»

«Non sono stati loro. Il responsabile era lui, così come di altri fatti e sparatorie accaduti in Florida, Inghilterra ed Europa, accaduti nel corso degli ultimi vent’anni. Forse di più. Forse il gruppo esisteva già a metà degli anni ’60. Commettono questi reati e poi fanno in modo che vengano incolpati degli innocenti.»

Monroe appariva incredulo. «Nina, tu credi a queste cose?»

«Credere non significa niente. Questa è la verità pura e semplice. C’è un gruppo di persone che vive nelle pieghe nascoste del paese e lo fa da lungo tempo. Sono potenti e uccidono. Ecco chi abbiamo fatto incazzare. E ora, per l’ultima volta, dimmi di Jessica.»

Esitò solo per un attimo. Aveva preso la sua decisione.

«Ricevetti una telefonata,» disse piano.

Anche se sapeva che Monroe avrebbe finito per cedere, credo che Nina arrivò a un passo dallo sparargli. Penso che anche Monroe ne fosse consapevole.

Poi ci fu un lunghissimo silenzio.

Finalmente Monroe aprì la bocca per riprendere a parlare. La sua voce si era fatta roca, prese un sorso di soda, ma finì per scolarsi l’intero bicchiere.

«Ricevetti la chiamata la sera prima,» disse. «Sul mio cellulare, — quello personale. Non sono in molti ad avere il numero e infatti pensavo fossi tu. Ero a teatro con Nancy. Era l’intervallo e ci trovavamo al bar, dove c’era un baccano infernale. Una voce maschile disse qualcosa, ma non riuscivo a sentirla bene, e quando arrivai fuori aveva riattaccato. Non avevo alcun motivo per… Poi la mattina dopo, mentre stavo andando al lavoro, ricevetti una seconda telefonata. Era di nuovo quell’uomo. Mi chiese che cavolo mi passava per la testa, forse non ero interessato? Dissi che non sapevo di cosa stesse parlando. Asserì che un poliziotto era appena stato ucciso, che dovevo andare immediatamente al motel Knights, e che sarebbe…»

«Sarebbe stata una buona cosa per te,» disse Nina, come se Monroe avesse appena ammesso di voler spacciare crack ai bambini nelle pause del servizio.»

«Sì,» disse. «È esattamente quello che ha detto.»

«Era lo stesso uomo della sera prima?»

«Sì. Per quel che ne sapevo poteva essere qualcuno del dipartimento.»

«Un agente che voleva restare anonimo?»

«Se poteva tornare utile a me, lo sarebbe stato anche per tutto l’ufficio.»

«Me ne sbatto, Charles. Non ti credo e non me ne frega niente. Tu sei andato lì perché hai ricevuto un’imbeccata sulla presenza di qualcosa di ghiotto, qualcosa di buono per la tua carriera, e mi hai trascinato consapevolmente in qualcosa di sporco. Non hai detto a nessuno che eri stato informato prima. Hai fatto in modo che Olbrich mettesse insieme una task force e tu ci hai lavorato un paio di giorni per farla sembrare un’indagine che non portava ad alcun risultato. A casa dei McCain, quando ti ho chiesto se eravamo sicuri che l’assassino del poliziotto fosse lo stesso di Jessica, tu sapevi già che erano due casi diversi.»

«Il fatto che potessero esserlo non significava che fosse così.»

«Oh, andiamo! Hai addirittura cercato di distogliermi da quell’idea. Poi la mattina dopo che John aveva fatto la sua comparsa nelle liste dei Most Wanted per l’omicidio di Ferillo, immagino ti sia arrivata un’altra e-mail. E di nuovo anonima, vero?»

«Non importa come sia arrivata, Nina. È tutto vero. E scendi dall’albero, Cristo! Tu sapevi… tu sapevi che Zandt aveva ucciso DeLong e hai occultato le prove.»

«A quel tempo non lo sapevo. Me lo ha detto solo alla fine dello scorso anno.»

«Comunque sia, nel momento in cui ti fu detto, tu diventasti sua complice, quindi non…»

Lo interruppi. «Chi era l’uomo insieme a lei quando mostrò il video a Nina?»

«Non lo so», disse con un tono sconsolato. «Quando è arrivato quel mattino era già a conoscenza di tutti i particolari. Aveva un accredito della National Security Agency, ma quando ieri ho tentato di rintracciarlo mi è stato detto che non c’era nessuno che rispondeva ai suoi connotati. Ho fatto qualche pressione, ho alzato la voce con qualcuno e…»

«E ora le cose si stanno complicando anche per te,» disse Nina.

«Solo indirettamente.» Monroe respirò pesantemente. «Stanno riaprendo il caso Gary Johnson.»

«Cosa?»

«Un qualche avvocato della Louisiana tutt’a un tratto sostiene di avere le prove che abbiamo addomesticato i referti del medico legale. Più precisamente, che lo hai fatto tu e io ho fatto finta di non vedere. C’è qualcuno che ti vuole screditare e io, come tuo superiore coinvolto nel caso, ne subirò le conseguenze. Contenta?»

«Ti sei compromesso da solo, Charles. Non prendertela con me.»

«E tu non fare tanto la moralista. Hai tenuto nascosta la notizia di un omicidio, hai mentito su quanto accaduto l’anno scorso — e pensi davvero che io non sappia che hai sottratto per quarantotto ore l’hard disk di Jessica dalle prove? Ambedue le cose sono sufficienti per rovinarti e in entrambi i casi è stata una tua scelta, di cui sei tu la sola responsabile.»

«Ora c’è stato un altro omicidio con un disco,» dissi. «Anche in questo caso ha ricevuto un avvertimento?»

«No. E mi stia a sentire — chi diavolo è lei?»

«I genitori di Ward sono stati uccisi dagli Uomini di Paglia,» disse Nina. «Lui ci ha aiutato a salvare la vita di Sarah Becker, e in questo momento è l’unica persona.al mondo di cui mi fidi. Penso ti possa bastare. E ora dimmi qualcosa sul nuovo omicidio.»

«Nina…»

«Hanno usato Jessica per coinvolgerti. Se quest’altro delitto è opera dello stesso uomo, allora abbiamo una piccola probabilità di risolverli entrambi, la qual cosa è l’unica speranza che hai per riportare la tua vita sulla carreggiata giusta.»

«E la tua?»

«La mia è già irrecuperabile. E la cosa mi fa incazzare. Voglio trovare i responsabili. Ward e io abbiamo un conto in sospeso con loro.»

«Il nome della donna è Katelyn Wallace,» disse Monroe. «Faceva il turno di notte al Fairview di Seattle. Qualcuno l’ha rapita da un hotel pieno di clienti e con una guardia notturna in servizio. È stata ritrovata a settanta chilometri di distanza in direzione est in mezzo a un cespuglio nella cittadina di Snoqualmie. Abbiamo parte del numero di targa di una macchina che è stata vista passare a notte fonda, ma si tratta di una macchina a noleggio e quella è una zona turistica. Il corpo di Katelyn era ridotto peggio di quello di Jessica. È nostra convinzione — in realtà è l’opinione degli psicologi, ma anche le foto lo evidenziano — che l’assassino stia perdendo il controllo dei propri nervi. Non si è preoccupato di vestirla, e questa volta il disco non era semplicemente infilato in bocca. E stato spinto in un buco che ha praticato nella fronte della donna. Il file musicale era lo stesso di Jessica.»

«C’era un messaggio?»

«No. Tre foto panoramiche a bassa definizione scattate con una webcam. Di Pittsburgh, ci crediate o no. Così l’ufficio federale di zona è stato allertato, ma chissà se questo dettaglio ha un qualche significato.»

«Cosa sapete della donna?» chiesi.

«Era di San Francisco, aveva quarantadue anni e si era trasferita a Seattle dodici anni fa. Nubile, ma con molti amici, un gatto e nessuno che abbia un’idea su chi abbia potuto fare una cosa simile. Per quanto possiamo saperne, sembra una vittima scelta a caso.»

«Io non credo,» dissi. «Perché attraversare mezza nazione per prendere qualcuno a caso e poi lasciare dappertutto il tuo marchio usando lo stesso modus operandi? Ci deve essere una relazione. Nina le ha detto della fotografia mancante dall’appartamento di Jessica?»

«Sì. Abbiamo rintracciato tutti e tre gli uomini che compaiono nei video. Due erano clienti abituali di quel bar, il Jimmy’s, l’altro era uno che lei aveva incontrato a una festa a Venice Beach. Nessuno sembra fare al caso nostro sebbene uno di loro abbia confermato che Jessica teneva una foto dei genitori accanto al letto. Ora, poi, questo essere bavoso di Webdaddy, Robert Klennert, crede di ricordare che qualcuno che tentò di individuare Jessica attraverso un’e-mail indirizzata al webmaster del portale circa due mesi fa. Sembra che accada sempre, tutte le ragazze la ricevono. Lui le rispedisce semplicemente indietro. Non si ricordava ce ne fosse una in particolare per Jessica, ma poi ha cominciato a cercare tra i suoi file. Potrebbe non significare nulla.»