«Non è in questo motel?»
«C’è stato, insieme a un tizio con il quale va in giro. Sono arrivato a metà serata e non c’era più,-ma è ancora da queste parti.»
«Come fai a saperlo?»
«Perché è pazzo. Pensa di avere per le mani una bacchetta magica che trasformerà il mondo a sua immagine.»
«Cosa intendi dire?»
Scosse la testa. «Non ci crederesti.»
«Sai che le donne uccise provenivano dalle famiglie adottive cui Paul era stato affidato da piccolo?»
«Sì. Ho rintracciato le persone che avevano lavorato al suo caso. Ho parlato con l’anziana donna di San Francisco, e ho fatto due più due.»
«Perché Ferillo?»
«Era un elemento di facciata per gli Uomini di Paglia, uno dei tanti di cui dispongono nel paese. Anni fa fecero in modo che riuscisse a evitare un processo. Credo che non abbia mai avuto idea delle loro attività, ma lui faceva parte dell’ingranaggio riciclando il denaro attraverso il suo ristorante. L’appartamento nel quale è morto apparteneva a un uomo di nome Gorge Dravecky. Questo Dravecky è un promotore immobiliare e un uomo ricchissimo. Non possedeva una casa a The Halls, ma fu lui a mettere in piedi il progetto all’inizio. Fu lui a finanziare i costi iniziali. È uno di loro.»
«Come lo hai scoperto?»
«Perché sono bravo nel mio mestiere.»
«Non sei più un poliziotto, e naturalmente hai rifiutato di coinvolgere Nina. Qual è la tua fonte di informazioni?»
«Un tizio con il quale lavoravo nella polizia di Los Angeles. A quell’epoca era solito sottrarre qualche bustina di droga per uso personale. Niente di particolare, ma ora che è pulito e non più giovane preferirebbe che non si sapesse in giro. Perciò fa quello che gli chiedo.»
«È per caso Doug Olbrich?»
John sorrise per un istante, e non fu una cosa bella da vedersi. «Non sei affatto stupido.»
«No, ho solo la tendenza a fidarmi delle persone sbagliate, specialmente di quelle che credevo amiche. Olbrich è al corrente di tutto il resto?»
«No. È solo un poliziotto.»
«Sei riuscito a rintracciare Dravecky?»
«Sì, mi ha confermato cose che già sapevo. Tu non hai idea di chi abbiamo contro.»
«Credo di sì, invece.»
«No, niente affatto. Ho accennato a Roanoke per vedere se ti diceva qualcosa. Ho osservato il tuo volto in cerca di un segno che mi facesse capire che eri arrivato a qualche conclusione da solo, ma non ho visto nulla. Come è possibile, Ward? Cosa hai fatto in tutto questo tempo?»
«Ho cercato di rimanere vivo.»
«Intendi dire che ti sei nascosto. E per cosa? Una volta che scopri l’esistenza di queste persone non c’è modo di tornare indietro. Non puoi startene seduto a guardare la televisione e farti una sega. Non esistono più famiglie felici, passeggiate lungo la spiaggia, niente vita normale. Non puoi fare nulla, non hai dove andare.»
«John, cosa credi di aver scoperto?»
«Non sono stati gli indiani a uccidere i coloni a Roanoke, Ward. Sono stati gli Uomini di Paglia.»
Lo fissai incredulo. «Cosa?»
«I Croatoan sapevano tutto. Dissero al gruppo di coloni che arrivò dopo che ‘un’altra tribù’ aveva ucciso le quindici persone lasciate indietro dalla seconda spedizione. Quell’altra tribù erano gli Uomini di Paglia, o comunque i loro antenati, che cercavano di eliminare tutti gli europei prima che prendessero possesso di una terra che era stata la loro per moltissimo tempo. Sterminarono anche la spedizione successiva, ma quella volta risparmiarono alcune donne e bambini — puoi capire da solo il perché. Fecero lo stesso con gli spagnoli e con chiunque altro. Ecco perché su quella capanna c’era scritta la parola ‘Croatoan’. In quel momento era un tentativo sfacciato di addossare la responsabilità a qualcun altro; oggi significa: ‘Siamo stati qui’, oppure: ‘Questa terra è nostra’.»
«Gli Uomini di Paglia esistevano già nel ’500? Non scherzare!»
«Si trovavano qui da molto prima. Furono i primi ad arrivare, Ward. Sottrassero l’America alle popolazioni indigene quattromila anni prima che chiunque altro sapesse della sua esistenza.»
«Ma chi sono?»
«Tutti e nessuno. Giunsero da diverse parti del mondo in periodi differenti. Fenici, romani, irlandesi, antichi egizi, portoghesi, norvegesi. I romani hanno conquistato mezzo mondo, hanno spostato decine di migliaia di persone in tutti i continenti — pensi davvero che nessuno di loro sia stato in grado di fare un viaggio di qualche migliaio di chilometri nell’Atlantico del nord? Arrivarono in piccoli gruppi, tutte persone che non volevano vivere secondo le nuove leggi del mondo, che non volevano essere costrette a seguire la strada che quel mondo stava imboccando, specialmente dopo che il Cristianesimo aveva cominciato a cancellare le vecchie religioni. Ci sono tracce della loro presenza in tutto il paese, indizi che sono stati trascurati. Oggetti d’arte occidentale negli strati geologici sbagliati, antiche monete cinesi nel Nord-ovest, leggende popolari riguardanti nativi di lingua inglese o gallese, un sepolcro egizio nascosto nel Grand Canyon, antiche incisioni in ogham celtico sulle rocce del New England, megaliti nel New Hampshire, leggende su indiani dai capelli rossi in Oregon. Il Nuovo Mondo ha sempre attirato coloro cui non piaceva il Vecchio, quelli che pensavano che si stesse infettando con il virus della civilizzazione moderna — e gradualmente questi gruppi sono entrati reciprocamente in contatto e hanno iniziato a collaborare. Ogni tanto qualche fatto particolare sfuggiva alla cortina del silenzio — il viaggio di San Brendano o la mappa di Peri Reis, che illustrava regioni geografiche del mondo che oggi pretendiamo che all’epoca ci erano ignote — ma la verità che evocava è sempre stata smentita. Gli Uomini di Paglia volevano uno spazio personale per fondarci il loro regno privato — non ultimo perché avrebbero potuto arricchirsi.»
«E come, precisamente?»
«Grazie al rame. A partire dal 3000 a.C. mezzo milione di tonnellate di rame fu estratto nella penisola del Michigan. La vena di cinquemila miniere, distribuite su un territorio che si estendeva per più di trecento chilometri, venne sfruttata da un lavoro che si protrasse per migliaia di anni.»
«Non ho mai sentito nulla del genere.»
Strano, vero? E questo nonostante il fatto che abbiano lasciato milioni di utensili e migliaia di buchi. Dove sono andate a finire queste cinquecentomila tonnellate di rame? Sono state esportate in tutto il mondo, ed è in questo modo che gli Uomini di Paglia si sono arricchiti e hanno potuto mantenere il segreto sulla loro esistenza. Quando qualcuno qui gli creava dei problemi, lo eliminavano semplicemente. Hanno sterminato gli Anasazi quando ebbero l’impressione che la loro civiltà stesse progredendo troppo. Hanno cancellato dalla faccia della terra Roanoke, e fecero quasi lo stesso con Jamestown. Hanno eliminato quanti più pionieri hanno potuto. Nel diario di Patrick Breen, un membro della spedizione Donner, c’è una curiosa annotazione. Un non meglio precisato venerdì 18 scrive: ‘Oggi non si sono visti stranieri provenienti dalle altre capanne’. Di quali stranieri parla? In tutto il resto del diario non viene fatto alcun cenno a queste persone. Che ci facevano laggiù, in un posto così isolato dal resto del mondo che i membri della spedizione morivano uno dopo l’altro e — cosa interessante — avevano cominciato a mangiarsi tra loro? Chi erano?»
«Presumibilmente gli Uomini di Paglia, stando a quanto hai detto.»
«Sì, erano qui prima di noi, e ci sono sempre stati. La gente lo sapeva. Occasionalmente entrava in contatto con loro, ma questo non si sposava con la mitologia sulla nascita del nostro grande paese, e così, gradualmente, non se ne è più parlato.»
«E loro si fermarono?»
«Naturalmente no. Ma non puoi combattere l’afflusso di milioni di persone sane, e gli Uomini di Paglia non sono mai stati molto numerosi. Si sono rifugiati nell’ombra e hanno fatto i loro affari indisturbati. Ho il sospetto che oggi abbiano legami con i neoconservatori, ma non riuscirò mai a dimostrarlo. Fanno i soldi e ciò che più gli aggrada, quel tipo di cose che noi — in teoria — non dovremmo più fare, e ogni tanto commettono qualche atrocità solo per mantenere il controllo e onorare gli dèi. È il loro modo di agire.»