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“Non sono tenuta ad ascoltarti”, disse, lo lasciò solo sui gradini a bere la sua birra tiepida ed entrò in casa.

Quattro

1

Non è un caso che certi avvenimenti di grande importanza si verifìchino contemporaneamente: è la natura delle cose. Dal momento che in gioventù sono stato un giocatore d’azzardo, conosco per esperienza diretta il funzionamento di questo principio. In un casinò, per esempio, d’improvviso il tavolo della roulette si “scalda”; e si vince, si vince, si vince. E se ci si trova al tavolo giusto al momento giusto, allora si hanno molte più probabilità di essere baciati dalla fortuna. Gli studiosi di fenomeni naturali grandi e piccoli, gli astronomi o gli entomologi, vi direbbero la stessa cosa. Per lunghi periodi — milioni di anni nella vita di una stella, minuti in quella di una farfalla — non accade niente di importante, poi, di colpo, una pletora di avvenimenti: convulsioni, trasformazioni e cataclismi.

Sono sempre i periodi in apparenza tranquilli a trarci in inganno. Anche se i nostri strumenti o i nostri sensi o il nostro intuito non riescono a percepirli, i meccanismi che conducono a questi gruppi di eventi sono comunque in movimento. La stella, la roulette, la farfalla — sono tutte in un sottile stato di inquietudine e attendono il momento in cui verrà dato un segnale invisibile. Allora la stella esploderà; la roulette renderà ricco un povero; la farfalla si accoppierà e morirà.

Se pensiamo alla famiglia Geary come a un’unica entità, allora possiamo dire che ormai il primo degli avvenimenti che l’avrebbero trasformata per sempre si era verifìcato: Rachel e Galilee si erano incontrati. Anche se gran parte di ciò che accadde nei giorni successivi, almeno in apparenza, non aveva niente a che fare con quell’incontro, la loro relazione sembrò in qualche modo far precipitare gli eventi.

E quanto a me sono disposto a credere che andò proprio così. Un sentimento così profondo (e così profondamente irrazionale) come la loro passione ha inevitabilmente delle conseguenze, vibrazioni che possono dare inizio a reazioni anche in luoghi lontanissimi dalla loro fonte.

In questo senso, l’amore è diverso da ogni altro fenomeno, perché può essere sia un evento sia il segnale invisibile di cui ho parlato poco fa; forse è il segnale più bello, più certo. E così l’amore ci trasforma nella roulette e nell’uomo che la roulette rende ricco; nella stella e nell’oscurità che viene squarciata dalla stella; nella farfalla, fragile e bellissima.

Tutto questo serve a prepararvi agli avvenimenti che sconvolsero la vita dei Geary nel breve lasso di tempo che seguì l’incontro di Rachel e Galilee: al modo in cui, di colpo, un sistema che era sopravvissuto e aveva prosperato per centoquarant’anni finì per sfaldarsi nell’arco di quarantott’ore.

2

Per coloro che conoscevano bene Cadmus Geary, il segno inequivocabile del suo improvviso deterioramento fu sartoriale. Anche se altre volte in passato aveva sofferto di gravi problemi di salute, in certi casi anche per periodi molto prolungati, Cadmus non aveva mai rinunciato all’eleganza. Era sempre stata una sua fissazione, fin da bambino. Più di una volta era stato scambiato per un omosessuale, cosa che non lo aveva mai disturbato. Era riuscito a portarsi a letto molte più donne, in quel modo.

Quel giorno, comunque, rifiutò di cambiarsi; disse di voler restare in pigiama. Quando la sua infermiera, Celeste, gli fece notare che durante la notte si era sporcato, lui rispose che quella era la sua merda e che gli piaceva la sua compagnia. Le ordinò di essere portato al piano inferiore e di essere messo davanti alla televisione. L’infermiera obbedì e poi chiamò il dottore. Ma Cadmus non volle saperne di essere visitato. Intimò a Waxman di andarsene e di lasciarlo in pace. Se non lo avesse fatto, avrebbe provveduto personalmente a ritirare tutti i fondi stanziati dalla famiglia Geary per la ricerca medica oltre ad annullare il premio per la pensione di Waxman.

“A me sembra che sia sempre il Cadmus che noi tutti conosciamo e amiamo”, disse il dottore a Loretta. “Vuole che provi ancora?”

Loretta gli disse che non avrebbe dovuto disturbarsi. Se le condizioni di suo marito fossero peggiorate, lo avrebbe chiamato. Sollevato, Waxman se ne andò, lasciando il vecchio seduto sul divano a guardare una partita di baseball. Dopo circa un’ora, Loretta gli portò qualcosa da mangiare: una zuppa, mezzo bagel tostato e della crema di formaggio. Lui le ordinò di lasciare tutto sul tavolo, avrebbe mangiato più tardi. Ora, aggiunse, voleva guardare la partita.

“Ti senti bene?” chiese Loretta.

Cadmus non distolse nemmeno gli occhi dallo schermo, anche se dai suoi lineamenti non traspariva nemmeno una scintilla di interesse per il gioco. “Mai stato meglio”, rispose.

Lei posò il vassoio sul tavolo. “Vuoi che ti porti qualcosa di diverso… magari della frutta?”

“Ho già la diarrea, grazie”, replicò lui educatamente. “Vuoi un budino al cioccolato?”

“Non sono un bambino, Loretta”, replicò Cadmus. “Anche che mi rendo conto che è passato molto tempo dall’ultima volta che te l’ho dimostrato. Comunque sono sicuro che hai qualcuno che provvede a scoparti regolarmente.”

Cadmus…

“Spero solo che apprezzi il fatto che ho speso così tanti soldi per farti rifare il culo e le tette e per farti appiattire la pancia.”

“Smettila!”

“Ti sei fatta dare una sistemata anche alla figa, già che c’eri?” chiese con noncuranza, come se quella conversazione fosse del tutto normale. “Scommetto che ti è diventata piuttosto cascante, dopo tutti questi anni.”

“Sei disgustoso”, disse Loretta. “Devo interpretarlo come un sì?”

“Se non la smetti, io…”

“Tu cosa?” chiese lui, e un sorrisetto gli animò le labbra incartapecorite. “Mi darai una bella sculacciata? Ricordi quando ero io che ti sculacciavo, amore? Ricordi quella spazzola laccata che mi portavi quando avevi bisogno di un po’ di disciplina?” Loretta non aveva più intenzione di continuare ad ascoltarlo. Si diresse verso la porta, il rumore dei suoi tacchi che riecheggiava sul pavimento di legno lucido. “Non ti è mai venuto in mente che potrei averlo raccontato in giro?”

Loretta si fermò a pochi passi dalla porta. “Non è vero”, disse.

“Non essere ridicola”, fece Cadmus. “Certo che l’ho raccontato. Solo a un ristretto gruppo di persone, naturalmente. A Cecil. E ad alcuni membri della tua famiglia.”

“Oh, sei solo un vecchio sudicio e disgustoso.

“Ecco, dolcezza, brava. Butta fuori tutto. Potrebbe essere la tua ultima occasione.”

“Non hai mai avuto alcun senso del pudore.”

“Se lo avessi avuto, sinceramente non ti avrei mai sposata.”

“E questo cosa vorrebbe dire?”

“Nessun altro ti avrebbe mai voluta. Non con una reputazione come la tua. La prima volta che ti ho vista nuda, ho pensato: non c’è nemmeno un punto di questo corpo che è ancora un territorio vergine. Ogni centimetro quadrato è stato leccato e pizzicato e scopato e picchiato. E all’epoca la cosa mi eccitava parecchio. Quando la gente mi domandava, perché proprio lei?, è una puttana, è andata a letto con mezza Washington, di solito rispondevo sì, ma posso ancora mostrarle qualche trucchetto che non conosce.” Rimase in silenzio per un attimo. Loretta stava singhiozzando sommessamente. “Perché cazzo stai piangendo? Quando sarò morto, potrai raccontare a tutti che razza di bastardo ero. Potrai scrivere un libro sulle mie nefandezze che diventerà un best-seller. Non me ne frega niente. Non sarò lì ad ascoltare. Sarò troppo impegnato a pagare per i miei peccati.” Alla fine, distogliendo per la prima volta gli occhi dallo schermo televisivo da quando aveva iniziato a parlare, con grande lentezza si voltò a guardarla. “C’è un inferno speciale per la gente che muore ricca come noi. Di’ qualche preghiera per me, d’accordo?” Lei lo fissò, inespressiva. “A cosa stai pensando?”