Dal tè non si levava più fumo. La bevanda si era cristallizzata, trasformandosi in un piccolo cilindro di ghiaccio di un torbido marrone.
— Ahi — disse il ragazzo.
La termodinamica è il livello più semplice di controllo della materia. Io avevo consentito il moto browniano e il ghiaccio era entrato in ebollizione. Egor lanciò un grido, rovesciando la tazza.
— Scusami. — Balzai in piedi e afferrai uno straccio dal lavandino. Mi sedetti, asciugando la pozza d'acqua dal linoleum.
— Dalla magia arrivano solo guai — disse il ragazzo. — Mi dispiace per la tazza.
— Aspetta.
L'ombra mi venne incontro con un balzo e io entrai nel Crepuscolo ed esaminai i frammenti. Erano integri e la tazza non era destinata a rompersi così in fretta.
Trattenendomi nel Crepuscolo, afferrai una manciata di frammenti. Alcuni dei più piccoli, che erano volati sotto la cucina a gas, rotolarono più vicino.
Uscii dal Crepuscolo e posai la tazza bianca sul tavolo.
— Versa solo dell'altro tè.
— Figo! — A quanto pareva, questa magia aveva prodotto sul ragazzo una forte impressione. — E può farlo con tutti gli oggetti?
— Con quasi tutti.
— Anton… e se è qualcosa che si è rotto una settimana fa?
Sorrisi mio malgrado.
— No, è già troppo tardi. Il Crepuscolo ti dà una possibilità, che però va usata rapidamente, molto rapidamente.
Egor si adombrò. Chissà che cosa aveva rotto la settimana prima…
— Ora mi credi?
— Era una magia?
— Sì. Una delle più elementari. Non c'è bisogno di molta preparazione per farla.
Forse avevo fatto male a dirlo. Negli occhi del ragazzo balenò una scintilla. Stava già assaporando le sue prospettive future. I vantaggi.
Luce e Tenebre…
— E un mago esperto può fare anche altre cose?
— Persino io posso.
— Può guidare la volontà degli uomini?
Vantaggi.
Luce e Tenebre…
— Sì — dissi io. — Possiamo.
— E voi lo fate? E perché i terroristi prendono gli ostaggi? Si potrebbe sgattaiolare nel Crepuscolo senza farsi vedere, e ucciderli. Oppure costringerli a uccidersi. E perché gli uomini muoiono per le malattie? I maghi potrebbero curarli, non l'ha detto anche lei?
— Questo sarebbe fare il Bene — dissi io.
— Certo! Ma voi siete i maghi della Luce!
— Se noi compissimo una qualunque azione indiscutibilmente buona, i maghi delle Tenebre avrebbero il diritto di compierne una cattiva.
Egor mi guardò stupito. Le esperienze delle ultime ventiquattro ore erano state troppe. Ancora non riusciva a elaborarle.
— Purtroppo, Egor, il Male è più forte di natura. Il Male è distruttivo. È in grado molto più facilmente di distruggere di quanto il Bene non sia in grado di creare.
— E allora che cosa fate? Con la vostra Guardia della Notte… combattete contro i maghi delle Tenebre?
Non mi era consentito rispondergli. L'avevo compreso con la stessa ineluttabile chiarezza con cui sapevo che non conviene parlare apertamente a un ragazzo. Bisogna incantarlo. Andare nel Crepuscolo. E mai dare spiegazioni!
Non avrei potuto dimostrare nulla!
— Combattete contro di loro?
— Non è proprio così — dissi io. La verità era peggio della menzogna, ma non avevo il diritto di raccontare una menzogna. — Ci sorvegliamo a vicenda.
— Vi preparate a combattere?
Guardavo Egor e pensavo che era un ragazzo nient'affatto stupido. Ma era solo un ragazzo. E se gli avessi detto che si avvicinava l'ora della grande battaglia tra il Bene e il Male e che sarebbe potuto diventare il nuovo Jedi del mondo crepuscolare, sarebbe stato dei nostri.
A dire il vero, non per molto.
— No. Egor. Siamo in pochissimi.
— Le Forze della Luce sono meno delle Forze delle Tenebre?
Ecco, ora sarebbe stato pronto ad abbandonare la sua casa, la madre e il padre, a indossare una corazza sfavillante e ad andare a morire per la causa del Bene…
— Gli Altri, in generale. Egor… la lotta tra il Bene e il Male va avanti da migliaia di anni con fortune alterne. A volte è la Luce a vincere, ma se tu sapessi quanti esseri umani, che neppure sospettavano l'esistenza del mondo crepuscolare, sono morti! Gli Altri sono pochi, ma ogni Altro è in grado di guidare migliaia di persone normali. Egor… se ora cominciasse una battaglia tra il Bene e il Male, perirebbe la metà del genere umano. Ed è per questo che quasi mezzo secolo fa fu sottoscritto un trattato. Il Grande Patto tra il Bene e il Male, la Luce e le Tenebre.
Egor sgranò gli occhi.
Io sospirai e proseguii: — Si tratta di un testo breve. Ora te lo leggerò. Ormai hai il diritto di sapere.
Socchiusi gli occhi e fissai l'oscurità. Il Crepuscolo resuscitò, prese a turbinare sotto le palpebre. Il rotolo grigio, istoriato di lettere rosse fiammeggianti si svolse.
Non era consentito recitare a memoria il Patto, si poteva solo leggerlo:
Noi siamo Altri, noi serviamo forze diverse, ma nel Crepuscolo non vi è differenza tra assenza di tenebre e assenza di luce.
La nostra lotta può annientare il mondo.
Noi stipuliamo il Grande Patto di tregua.
Ogni parte vivrà secondo le proprie leggi, ogni parte avrà i propri diritti.
Noi limitiamo i nostri diritti e le nostre leggi.
Noi siamo Altri.
Noi costituiamo la Guardia della Notte affinché le Forze della Luce controllino le Forze delle Tenebre.
Noi siamo Altri.
Noi costituiamo la Guardia del Giorno affinché le Forze delle Tenebre controllino le Forze della Luce.
Il tempo sarà arbitro.
Egor aveva gli occhi sgranati.
— La Luce e le Tenebre vivono nel mondo?
— Sì.
— Ma… e i vampiri… — Si ritornava di nuovo sempre allo stesso tema. — Sono agenti delle Tenebre?
— Sì. Sono umani che hanno subito una trasmutazione nel mondo crepuscolare. Hanno ricevuto poteri enormi, ma hanno perso la vita. E possono mantenere la propria esistenza solo attraverso l'energia altrui. Il sangue è la forma più pratica di trasfusione.
— E uccidono gli esseri umani!
— Possono sostentarsi anche col sangue delle donazioni. È un po' come un surrogato, ragazzo; non è gustoso, ma è un alimento. Se i vampiri si autorizzassero da soli a cacciare…
— Però mi hanno aggredito!
Ora pensava solo a se stesso… Male.
— Alcuni vampiri violano le leggi. Per questo c'è bisogno della Guardia della Notte, per controllare che il Patto sia rispettato.
— E allora i vampiri non vanno a caccia di esseri umani?
La mia guancia fu investita da un soffio di ali invisibili. Degli artigli mi si conficcarono nella spalla.
— E adesso che cosa rispondi, Guardiano? — bisbigliò Ol'ga dalle profondità del Crepuscolo. — Ti arrischi a dire la verità?
— No, a caccia ci vanno — dissi io. E ripetei le stesse parole che cinque anni or sono avevano sconvolto anche me. — Con la licenza. Qualche volta… qualche volta hanno bisogno di sangue vivo.
Non lo domandò subito. Avevo letto negli occhi del ragazzo tutto ciò che lui pensava e che avrebbe voluto domandare. E sapevo che avrei dovuto rispondere.
— E voi?
— Noi preveniamo il bracconaggio.
— E così potevano aggredirmi… secondo il vostro Patto? Se avevano la licenza?
— Sì — risposi.
— E bere il mio sangue? E voi sareste passati oltre e avreste guardato da un'altra parte?
La Luce e le Tenebre…
Chiusi gli occhi. Il Patto scintillava nella nebbia grigia. Le righe incise sopra celavano millenni di battaglie e milioni di vite.
— Sì.
— Se ne vada…
Il ragazzino ora era teso come una molla. Al limite dell'isteria, della follia.
— Sono venuto a proteggerti.
— Non occorre!
— La vampira è libera. Cerca di aggredire…
— Se ne vada!
Ol'ga sospirò: — Soddisfatto, Guardiano?