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Niall contrasse gli angoli degli occhi, in una reazione che era da sempre presagio di collera. In teoria solo tre persone sapevano che Byar era ad Amador; e nessuno, tranne lui, sapeva da dove era giunto. «Non fare troppo il furbo, Carridin» lo ammonì. «Un giorno o l’altro, il tuo desiderio di conoscere ogni cosa finirà per metterti nelle mani dei tuoi stessi Inquisitori.»

Carridin mostrò soltanto una lieve tensione delle labbra a quel nome. «Lord Capitano Comandante» replicò «la Mano cerca la Verità dappertutto, al servizio della Luce.»

Al servizio della Luce. Non dei Figli della Luce. Tutti i Figli servivano la Luce, ma Pedron Niall spesso si domandava se gli Inquisitori si considerassero davvero parte dei Figli.

«E quale verità hai per me, sugli eventi di Falme?»

«Amici delle Tenebre, Lord Capitano Comandante.»

«Amici delle Tenebre?» ridacchiò Niall, senza traccia di divertimento. «Qualche settimana fa ricevevo da te rapporti secondo cui Geofram Bornhald era un servo del Tenebroso perché spostava soldati verso Capo Toman, malgrado i tuoi ordini.» Il suo tono divenne pericolosamente calmo. «Ora vuoi farmi credere che Bornhald, secondo te Amico delle Tenebre, ha condotto alla morte mille Figli per combattere contro altri Amici delle Tenebre?»

«Non sapremo mai se sia stato davvero un Amico delle Tenebre» rispose Carridin, blando «poiché è morto prima che potessimo interrogarlo. Le trame dell’Ombra sono oscure e spesso paiono folli a chi cammina nella Luce. Ma coloro che occuparono Falme erano Amici delle Tenebre, ne sono sicuro. Amici delle Tenebre e Aes Sedai, a sostegno di un falso Drago. Fu l’Unico Potere a distruggere Bornhald e i suoi uomini, non ho dubbi nemmeno su questo, milord Capitano Comandante, proprio come ha distrutto gli eserciti che il Tarabon e l’Arad Doman mandarono contro gli Amici delle Tenebre di Falme.»

«E le voci secondo cui gli occupanti di Falme provenivano dalle terre al di là dell’oceano Aryth?»

Carridin scosse la testa. «Milord Capitano Comandante, fra la gente corre un mucchio di voci. Alcuni sostengono che fossero gli eserciti di Artur Hawkwing, inviati mille anni fa al di là dell’oceano e tornati a reclamare le proprie terre. C’è persino chi sostiene d’avere visto a Falme lo stesso Hawkwing! E, con lui, metà degli eroi leggendari. L’Occidente è in fermento, dal Tarabon alla Saldaea: ogni giorno nascono centinaia di nuove voci, ciascuna più esagerata della precedente. Gli ultimi sedicenti Seanchan erano soltanto un’altra marmaglia di Amici delle Tenebre radunati per dare aiuto a un falso Drago, ma stavolta con l’aperto sostegno delle Aes Sedai.»

«Quali prove hai?» replicò Niall, facendo in modo d’apparire dubbioso. «Hai fatto prigionieri?»

«No, Milord Capitano Comandante. Come senza dubbio ha riferito Figlio Byar, Bornhald riuscì a colpirli con forza sufficiente a farli disperdere. E di certo nessuno, da noi interrogato, ammetterebbe di sostenere un falso Drago. In quanto alle prove... consistono in due parti. Se Milord Capitano Comandante permette...»

Niall rispose con un gesto d’impazienza.

«La prima parte è negativa. Poche navi hanno tentato la traversata dell’oceano Aryth e per la maggior parte non sono mai tornate. Quelle che tornarono, invertirono la rotta prima di terminare acqua e viveri. Perfino il Popolo del Mare non attraverserebbe l’Aryth, anche se naviga dovunque ci sia commercio, addirittura fino alle terre al di là del Deserto dell’Aiel. Milord Capitano Comandante, se ci fossero davvero terre al di là dell’oceano, sarebbero troppo distanti: l’oceano è troppo vasto. Trasportare un esercito attraverso l’oceano sarebbe impossibile come volare.»

«Forse» replicò lentamente Niall. «Di certo è indicativo. Qual è la seconda parte?»

«Milord Capitano Comandante, molti di quelli da noi interrogati hanno parlato di mostri che combattevano per gli Amici delle Tenebre e hanno continuato a sostenerlo fino all’ultimo. Cosa potevano essere, questi mostri, se non Trolloc e Progenie dell’Ombra, fatti giungere in qualche maniera dalla Macchia?» Carridin allargò le mani, come se quel ragionamento fosse conclusivo. «Molti ritengono che i Trolloc siano solo storie di viandanti e menzogne; gli altri ritengono che siano stati uccisi tutti nelle Guerre Trolloc. Come chiamerebbero un Trolloc, se non mostro?»

«Sì. Sì, forse hai ragione, Figlio Carridin. Forse, dico.» Niall non voleva dargli la soddisfazione di mostrarsi d’accordo. «Ma lui?» Indicò i disegni arrotolati. Se conosceva Carridin, l’Inquisitore ne aveva copia nelle sue stanze. «Quant’è pericoloso? Può incanalare l’Unico Potere?»

Carridin si limitò a stringersi nelle spalle. «Forse può, forse non può» rispose. «Se volessero, le Aes Sedai riuscirebbero senza dubbio a far credere alla gente che un gatto è in grado d’incanalare il Potere. In quanto alla pericolosità... ogni falso Drago è pericoloso, finché non lo si sconfigge; e uno apertamente sostenuto da Tar Valon è dieci volte pericoloso. Ma è meno pericoloso ora di quanto non lo sarà fra sei mesi, se non controllato. I prigionieri da me interrogati non l’hanno mai visto, non hanno idea di dove si trovi attualmente. Le sue forze sono sparpagliate. Non credo che ci siano più di duecento suoi sostenitori radunati in uno stesso posto. I tarabonesi o i domanesi potrebbero spazzarli via, se non fossero troppo impegnati a combattersi fra loro.»

«Anche un falso Drago» replicò, asciutto, Niall «non basta a far dimenticare quattro secoli di litigi per il possesso della Piana di Almoth. Come se l’uno o l’altro abbia mai avuto la forza di tenerla sotto controllo.» Vide che Carridin non cambiava espressione e si domandò come riuscisse a mantenersi così calmo. Ma l’Inquisitore non sarebbe rimasto così calmo a lungo, si ripromise.

«Non ha importanza, Milord Capitano Comandante» disse Carridin. «L’inverno tiene tutti nel proprio accampamento, consente solo qualche scaramuccia e qualche incursione. Quando la stagione più calda favorirà il movimento delle truppe... Bornhald ha portato soltanto metà legione a morire a Capo Toman. Con l’altra metà, darò la caccia al falso Drago, finché non lo vedrò morto. Un cadavere non è pericoloso per nessuno.»

«E se dovrai affrontare ciò che a quanto pare è toccato a Bornhald? Aes Sedai che usano il Potere per uccidere?»

«Le loro stregonerie non le proteggono dalle frecce, né da un pugnale nel buio. Muoiono anche loro, come chiunque altro.» Carridin sorrise. «Prometto che avrò successo prima dell’estate.»

Niall annuì. Carridin era fiducioso, ora, sicuro che le domande pericolose sarebbero già venute, se fossero state in programma. Ma, si disse, Carridin avrebbe dovuto ricordare che lui era ritenuto persona assai scaltra. «Perché» domandò con calma «non hai portato a Falme le tue forze? Visto che a Capo Toman c’erano Amici delle Tenebre, perché hai cercato di fermare Bornhald?»

Carridin batté le palpebre, sorpreso, ma mantenne ferma la voce. «All’inizio erano solo dicerie, Milord Capitano Comandante» rispose. «Dicerie così folli che nessuno poteva credervi. Prima che accertassi la verità, Bornhald era già sceso in campo. Lui era morto, gli Amici delle Tenebre erano dispersi. Inoltre, avevo il compito di portare la Luce nella Piana di Almoth. Non potevo disubbidire agli ordini per andare a caccia di voci incontrollate.»

«Il tuo compito?» replicò Niall, alzando la voce e mettendosi in piedi. Carridin lo superava d’una testa, ma arretrò d’un passo. «Il tuo compito?» ripeté Niall. «Il tuo compito era impadronirti della Piana di Almoth! Un secchio vuoto che non appartiene a nessuno, se non a parole e a pretese, e che ti toccava semplicemente riempire. La nazione di Almoth sarebbe rivissuta, sotto il governo dei Figli della Luce, senza bisogno di finto rispetto a un pazzo d’un sovrano. L’Amadicia e l’Almoth... una morsa in cui stringere il Tarabon. Nel giro di cinque anni l’avremmo dominato come dominiamo l’Amadicia. E tu ne hai fatto pasto per cani!»