«Te ne ha parlato lei, eh? Alanna proviene dall’Arafel. Da quelle parti hanno una concezione bizzarra dell’onore e dei debiti morali.» Scrollò le spalle. «Dovrò tenerla d’occhio, immagino. Avete già appreso qualcosa di utile, bambina?»
«Qualcosa» borbottò Nynaeve, in tono cupo. Perché non tenere d’occhio anche Sheriam? Forse non si era limitata a trovare il Grigio. E anche Elaida. Allora Alanna aveva davvero... «Non capisco come mai ti fidi di Else Grinwell, ma il tuo messaggio ci è stato utile.»
Con frasi concise riferì che cosa avevano scoperto nel magazzino sotto la biblioteca ed espose le conclusioni. Non parlò del sogno di Egwene e neppure del ter’angreal che quest’ultima aveva avuto da Verin. Non riusciva a fidarsi del tutto della donna con la stola dai sette colori, né di qualsiasi donna che portasse lo scialle delle Aes Sedai, a dire il vero, e le pareva meglio tenere di riserva qualcosa.
L’Amyrlin rimase a lungo in silenzio. Nynaeve cominciò a pensare che non avesse udito e si preparò a ripetere a voce un po’ più alta.
«Non ho mandato alcun messaggio, Figlia» disse infine l’Amyrlin. «Gli effetti personali di Liandrin e delle altre sono stati esaminati a fondo senza trovare niente e bruciati. Nessuna avrebbe adoperato cose dell’Ajah Nera. In quanto a Else Grinwell... la ricordo. Avrebbe potuto imparare, se si fosse applicata; ma le piaceva solo sorridere ai giovanotti che prendevano lezioni dai Custodi. Else Grinwell è stata imbarcata su di un mercantile e rimandata a casa, dieci giorni fa.»
Nynaeve cercò d’inghiottire il grumo che sentiva in gola. Le parole dell’Amyrlin le facevano venire in mente i prepotenti che tormentano i bambini più piccoli. I prepotenti disprezzano sempre i più piccoli, li ritengono troppo stupidi per rendersi conto di che cosa accade e non fanno grandi sforzi per mimetizzare le proprie trappole. Al pensiero che l’Ajah Nera disprezzasse lei in quel modo si sentì ribollire il sangue. E al pensiero che avessero predisposto quella trappola si sentì gelare le viscere. “Luce santa” pensò “se Else è stata mandata a casa... qualsiasi persona a cui rivolgo la parola potrebbe essere Liandrin o una delle altre!"
Lo spiedo si era fermato. Nynaeve si affrettò a farlo girare di nuovo. Pareva che nessuna si fosse accorta di niente. Tutte facevano ancora del proprio meglio per non guardare dalla parte dell’Amyrlin.
«E cosa intendi fare, a proposito di questa trappola fin troppo evidente?» domandò piano l’Amyrlin, sempre senza girarsi. «Intendi cadere anche in questa?»
Nynaeve divenne rossa. «So che è una trappola, Madre» replicò. «Il modo migliore per acchiappare chi l’ha tesa è uno solo: farla scattare e aspettare che lui o lei si presenti.» Dopo le ultime novità, la soluzione le parve meno brillante, ma intendeva metterla in pratica comunque.
«Forse, bambina. Forse è il sistema per trovarle. Se non trovano te impigliata strettamente nella loro rete.» Sospirò. «Lascerò nella tua stanza l’oro necessario al viaggio. E lascerò trapelare la voce che vi ho mandate in una fattoria a zappare cavoli. Elayne viene con voi?»
Nynaeve restò sorpresa, al punto da fissare l’Amyrlin; poi abbassò subito gli Occhi. Le si erano sbiancate le nocche. «Vecchia intrigante che non sei altro... Perché tanta scena, se sapevi tutto? Le tue astute trame ci fanno venire la pelle d’oca quasi quanto quelle dell’Ajah Nera. Perché?» L’Amyrlin irrigidì il viso e Nynaeve usò un tono più rispettoso. «Se posso chiederlo, Madre» soggiunse.
L’Amyrlin sbuffò. «Rimettere sul giusto sentiero Morgase, che lo voglia o meno, sarà già abbastanza difficile, senza farle pensare che ho mandato al largo sua figlia in una barca piena di falle. Così posso dire schiettamente di non essere stata io. Elayne se la vedrà brutta, quando alla fine dovrà affrontare Morgase; ma ora ho tre segugi, non due. T’ho detto che ne vorrei cento, se fosse possibile.» Si sistemò la stola. «Questa storia è durata troppo. Se ti sto così vicino, potrei dare nell’occhio. Hai altro da dirmi? O da chiedere? Fai in fretta, Figlia.»
«Cos’è Callandor, Madre?»
Stavolta fu l’Amyrlin a non controllarsi e quasi si girò verso Nynaeve. «Non devono averla» disse, con un bisbiglio appena percettibile, quasi volesse parlare tra sé. «Non possono prenderla, però...» Inspirò a fondo e parlò in modo che Nynaeve udisse chiaramente. «Non più di dieci donne nella Torre sanno cos’è Callandor, e forse altrettante fuori della Torre. I Sommi Signori di Tear lo sanno, ma non ne parlano mai, tranne quando si nomina un nuovo Signore. La Spada Intoccabile è un sa’angreal, ragazza. Ne furono fatti soltanto due più potenti di questo; e, grazie alla Luce, nessuno dei due è mai stato adoperato. Con Callandor in pugno, bambina, puoi radere al suolo una città in un colpo solo. Se morirete per tenere Callandor lontano dalle mani dell’Ajah Nera... tu, Egwene e Elayne, tutt’e tre... avrete reso un servigio al mondo intero, e a prezzo irrisorio.»
«Come possono prenderla?» domandò Nynaeve. «Credevo che soltanto il Drago Rinato potesse toccare Callandor.»
L’Amyrlin le diede un’occhiata così tagliente che avrebbe potuto affettare l’arrosto sullo spiedo. «Forse cercano altre cose» disse, dopo un attimo. «Nella Torre hanno rubato dei ter’angreal. Nella Pietra di Tear ce ne sono altrettanti.»
«Credevo che i Sommi Signori odiassero tutto ciò che riguarda l’Unico Potere» mormorò Nynaeve, incredula.
«Oh, certo, lo odiano, bambina. E lo temono. Quando trovano una ragazza in grado d’incanalare, il giorno stesso la imbarcano su di una nave diretta a Tar Valon, senza nemmeno darle il tempo di salutare i familiari.» L’Amyrlin aveva un tono amareggiato dai ricordi. «Tuttavia, nella loro preziosa Pietra, possiedono uno dei più potenti focalizzatori del Potere che il mondo abbia mai visto. Secondo me, proprio per questo nel corso degli anni hanno raccolto tanti ter’angreal e tanti altri oggetti legati al Potere... come se, così facendo, potessero sminuire l’esistenza dell’oggetto di cui non possono liberarsi, dell’oggetto che ricorda loro il proprio destino ogni volta che entrano nel Cuore della Pietra. La loro fortezza, che ha resistito a centinaia d’eserciti, cadrà per significare che il Drago è Rinato. E questo non sarà l’unico segno, ma uno dei tanti. Chissà quanto strazia il loro cuore orgoglioso! Neppure la loro caduta sarà il segno conclusivo del cambiamento del mondo. E non possono ignorarlo, restando fuori del Cuore. In quella sala i Signori della Terra sono elevati al rango di Sommi Signori e lì devono celebrare quattro volte all’anno quello che chiamano il Rito di Protezione, sostenendo di proteggere dal Drago il mondo intero mediante la custodia di Callandor. Questo fatto li rode come se avessero la pancia piena di lucci vivi, ma se lo meritano.» Si scosse, quasi si rendesse conto d’avere detto più di quanto non intendesse rivelare. «È tutto, bambina?»
«Sì, Madre» rispose Nynaeve. Ecco, si finiva sempre per tornare a Rand. Sempre al Drago Rinato. «È tutto.»
L’Amyrlin si aggiustò di nuovo la stola e rivolse il cipiglio alla frenetica attività nella cucina. «Devo sistemare la faccenda» disse. «Dovevo parlarti immediatamente, ma Laras è brava e gestisce bene cucina e dispense.»
Nynaeve sbuffò e rimise mano allo spiedo. «Laras è un pezzo di lardo rancido e fin troppo pronta a usare quel suo cucchiaio» disse. Pensava d’avere borbottato tra sé, ma udì la risatina ironica dell’Amyrlin.
«Sei proprio brava a giudicare il carattere delle persone, bambina. Sarai stata certamente in gamba, come Sapiente del villaggio. Proprio Laras è andata da Sheriam a domandare per quanto tempo bisogna rifilare a voi tre i lavori più sporchi e più duri, senza un turno a quelli più lievi. Ha detto che non voleva essere coinvolta nel rovinare la salute e lo spirito di nessuna, qualsiasi cosa dicessi io. Proprio brava a giudicare il carattere, bambina.»