«La ritirata era stata così affrettata e la ricognizione nell’universo dello spazio di Planck così incompleta, che il Nucleo non aveva idea di dove abitassero nello spaziotempo reale quei Leoni e Tigri e Orsi, né se esistessero davvero nel tempo reale. Né le IA del Nucleo potevano identificare gli Altri in entità evolutesi dalla vita organica come aveva fatto l’uomo o dalla vita artificiale come avevano fatto loro. Ma la brevissima occhiata di sfuggita aveva mostrato loro che quegli Altri avrebbero potuto manipolare il tempo e lo spazio, con la stessa facilità con cui gli esseri umani avevano un tempo manipolato il ferro e l’acciaio. Un simile potere trascendeva la comprensione. La reazione del Nucleo fu di puro panico: una ritirata immediata.
«Questa scoperta e questa reazione di panico avvennero proprio appena il Nucleo aveva avviato il piano per distruggere la Vecchia Terra. Il poema di mio zio Martin racconta che fu il Nucleo a predisporre il Grande Errore del ’38, il presunto "incidente" per cui il Gruppo di Kiev lasciò cadere un buco nero nelle viscere della Vecchia Terra; ma il suo poema non dice — perché lui lo ignorava — che il Nucleo cadde in preda al panico alla scoperta dei Leoni e Tigri e Orsi né che le IA si precipitarono a bloccare la progettata distruzione della Vecchia Terra. Non era facile estrarre un buco nero in fase di espansione dal nucleo del pianeta in collasso, ma il Nucleo progettò un sistema e si dispose a realizzarlo in tutta fretta.
«Poi il pianeta natale dell’uomo scomparve. Non andò distrutto, come pareva agli esseri umani, e non fu salvato, come si augurava il Nucleo: sparì, semplicemente. Il Nucleo capì che a far sparire la Terra erano stati di sicuro i Leoni e Tigri e Orsi; ma non aveva il minimo indizio del come e del dove e del perché. Le IA calcolarono la quantità di energia necessaria per teleportare chissà dove un intero pianeta e ricominciarono a tremare. Simili intelligenze potevano far esplodere il nucleo di un’intera galassia per usarlo come fonte d’energia, con la stessa facilità con cui gli esseri umani avrebbero acceso un fuoco di bivacco in una notte fredda. Le entità del Nucleo se la fecero sotto dalla paura.
«A questo punto devo fare un passo indietro e spiegare per quali ragioni il Nucleo voleva distruggere la Terra e poi invece tentò di salvarla. Le ragioni risalgono alle creature RAM a 80 byte di Tom Ray. Come ho spiegato, la vita e l’intelligenza che si svilupparono nell’ambiente sfera dati non conoscevano altra forma d’evoluzione se non il parassitismo, l’iperparassitismo e l’iper-iper-iperparassitismo. Ma il Nucleo era consapevole dei risultati del parassitismo assoluto e sapeva che l’unico modo per superare lo stato di parassita e la psicologia da parassita era l’evoluzione in risposta all’universo fisico: cioè avere corpo fisico, oltre che personalità astratta nel Nucleo. Il Nucleo aveva input sensoriali molteplici e poteva creare reti neurali, ma per evolversi non da parassita aveva bisogno di un costante e coordinato sistema di circuiti neurali di informazioni di ritorno, ossia occhi, orecchie, lingua, arti, dita: insomma, un corpo.
«A questo scopo il Nucleo creò i cìbridi, corpi sviluppati da DNA umano e collegati alle loro personalità basate sul Nucleo. Ma i cìbridi erano difficili da monitorare e diventavano alieni, se posti in ambiente umano. Sarebbero stati sempre a disagio su pianeti abitati da miliardi di esseri umani evolutisi organicamente. Allora inizialmente il Nucleo progettò di distruggere la Vecchia Terra e di ridurre di un novanta per cento la specie umana.
«Il Nucleo aveva fatto dei piani per inserire gli elementi superstiti della specie umana nel suo universo abitato da cìbridi dopo la morte della Vecchia Terra — usandoli come ceppi DNA di scorta e manodopera di fatica, proprio come noi abbiamo usato gli androidi — ma la scoperta di Leoni e Tigri e Orsi e la precipitosa ritirata dallo spazio di Planck complicarono quei piani. Finché non avesse valutato ed eliminato la minaccia di questi Altri, il Nucleo avrebbe continuato il suo rapporto di parassitismo nei confronti della specie umana. Proprio a questo scopo progettò i teleporter della vecchia Rete dei Mondi. Per gli esseri umani, il viaggio nell’ambiente teleporter era istantaneo. Ma nella topografia atemporale dello spazio di Planck, il periodo soggettivo di permanenza poteva essere tanto lungo quanto il Nucleo voleva. E in quel periodo il Nucleo attinse a miliardi di cervelli umani, usando milioni di volte la mente degli esseri umani ogni giorno standard, per creare un gigantesco network neurale adatto ai suoi scopi di calcolo. Ogni volta che un essere umano varcava un teleporter, era come se il Nucleo aprisse il cranio di quell’individuo, ne rimuovesse la materia grigia, posasse il cervello su un banco di lavoro e lo collegasse a miliardi di altri cervelli umani in un gigantesco computer organico operante in parallelo. Gli esseri umani completavano il passo dallo spazio di Planck in un istante di tempo soggettivo e non notavano mai l’inconveniente.
«Ummon disse a mio padre, il cìbrido John Keats, che il Nucleo era composto di tre fazioni contrastanti: i Finali, che avevano l’ossessione di creare il proprio dio, l’Intelligenza Finale; i Volatili, che volevano eliminare la specie umana e procedere con i propri scopi; e gli Stabili, che volevano mantenere lo status quo, vis-à-vis con l’uomo. Questa spiegazione era una assoluta menzogna.
«Nel TecnoNucleo non c’erano e non ci sono tre fazioni… ce ne sono miliardi. Il Nucleo è l’esercizio finale dell’anarchia, iperparassitismo elevato alla massima potenza. Gli elementi del Nucleo lottano per il potere in alleanze che possono durare secoli o microsecondi. Miliardi di entità parassite fluiscono e rifluiscono in scellerate alleanze costruite per controllare o prevedere eventi. Le entità del Nucleo infatti si rifiutano di morire, se non vi sono costrette… l’attacco con la bomba a raggi della morte ordinato da Meina Gladstone contro l’ambiente teleporter non solo causò la Caduta dei teleporter, ma uccise miliardi di entità sedicenti immortali del Nucleo. Gli individui si rifiutano di fare posto ad altri senza combattere. Eppure nello stesso tempo l’ipervita del Nucleo necessita della morte per la propria evoluzione. Ma la morte, nell’universo del Nucleo, ha il proprio ordine del giorno.
«Il programma Mietitore creato da Tom Ray più di mille anni fa esiste ancora nell’ambiente Nucleo, mutato in un milione di forme alternative. Ummon non parlò mai di Mietitori come di una fazione del Nucleo, ma i Mietitori rappresentano un blocco molto più numeroso dei Finali. Furono i Mietitori a creare e a controllare all’inizio la creatura fisica nota come Shrike.
«Come interessante nota a piè di pagina si può notare che le entità del Nucleo che sfuggono ai Mietitori non sopravvivono mediante semplice parassitismo, ma mediante parassitismo necrofilo. Questa è la tecnica con cui le originarie forme di vita artificiale a 22 byte riuscirono a evolversi e a sopravvivere nella macchina di evoluzione virtuale di Tom Ray: rubando lo sparso testo codice di altre byte-creature che erano "mietute" mentre si riproducevano. I parassiti del Nucleo non solo fanno sesso, fanno sesso con i morti! Così sopravvivono oggi milioni di entità mutate del Nucleo, mediante iperparassitismo necrofilo.
«Cosa vuole ora il Nucleo dalla specie umana? Perché ha rivitalizzato la Chiesa cattolica e ha permesso alla Pax di nascere? Come funzionano i crucimorfi e come servono il Nucleo? Come funzionano in realtà le cosiddette navi Arcangelo a propulsione Gideon e qual è il loro effetto sul Vuoto che lega? E come tratta, il Nucleo, la minaccia di Leoni e Tigri e Orsi?
«Ne discuteremo in altra occasione.»