— In origine ha cercato di salire sull’Idra, ma non c’era posto — aggiunse Roic.
— Ah! — O forse avrebbe dovuto dire, Eh?
Miles si appoggiò allo schienale della sedia, chiudendo gli occhi e ragionando… ponendo che quello strano individuo avesse avuto qualche contatto con Solian prima che il tenente scomparisse. Ponendo che si fosse procurato, in qualche modo, un campione del sangue di Solian, forse casualmente, come era capitato a lui con quello di Dubauer. Ma che ragione avrebbe avuto di correre dei rischi per sintetizzare il sangue di Solian e sparpagliarlo per tutta la stiva di carico e fuori dal portello?
La scomparsa di Solian era già stata considerata come diserzione dai suoi superiori. Non c’era bisogno di coprire niente: se fosse stato un assassinio, a quel punto era già il delitto perfetto dal momento che l’indagine stava per essere chiusa.
A meno che non si volesse incastrare qualcuno. Quest’ultima era un’ipotesi interessante, ma se così fosse stato, a quel punto sarebbe già stato individuato e accusato un innocente. E se quell’innocente fosse stato lo stesso Firka, la cosa aveva tutta l’aria di un depistaggio.
Miles non poteva concepire che tutta quella messinscena fosse stata orchestrata per coprire una diserzione. Salvo che si trattasse di una diserzione coperta di ImpSec. Ma, per quanto ne sapeva, Solian apparteneva alla Sicurezza del Servizio, non a ImpSec: era un poliziotto, non una spia o un agente segreto. Eppure… un ufficiale brillante, leale, altamente motivato e ambizioso, che si trovasse in qualche complesso imbroglio, forse non avrebbe atteso ordini dall’alto per seguire una pista promettente. Come Miles ben sapeva.
Naturalmente, correre rischi di quel tipo poteva portare a finire morti ammazzati, e anche questo Miles lo sapeva.
Ma, a prescindere da quelle supposizioni, cosa significava quell’esca costituita dal sangue che avrebbe certamente riportato l’attenzione sulla scomparsa di Solian, invece di farla passare per una diserzione?
Be’, per prima cosa avrebbe avuto l’effetto di ritardare la partenza della flotta. Ma poi c’erano anche i problemi derivati dall’incidente occorso a Corbeau e a Garnet Cinque. Troppe cose per essere considerate fortuite.
Chiese avvilito a Roic: — Suppongo che tu non abbia trovato una bella e nitida inquadratura del nostro uomo-rana che porta fuori una mezza dozzina di contenitori da un litro.
— No, Milord, non in modo così evidente. Però a un certo punto è andato avanti e indietro con dei pacchi, all’interno dei quali avrebbe potuto nascondere qualunque cosa.
Le cose diventavano sempre più confuse.
— Hanno chiamato dagli alberghi? Sono tornati Dubauer e Firka?
— No, Milord. Nessuna chiamata.
Miles chiamò entrambi gli alberghi per accertarsi: nessuno dei due era ancora ritornato. Mezzanotte era passata da oltre quattro ore, infatti erano le 04,20, secondo il giorno di ventiquattr’ore della Terra che era stato mantenuto nello Spazio Quad anche dopo generazioni, da quando gli antenati avevano lasciato il mondo d’origine.
Dopo aver chiuso la comunicazione, Miles sbottò: — Ma dove sono andati per tutta la notte?
Roic scrollò le spalle. — A questo punto non li aspetterei di ritorno prima di colazione.
— Il nostro uomo-rana, forse, ma ti garantisco che il ba non è andato in cerca di compagnia femminile. Non c’è niente di ovvio in questa storia. — Miles attivò ancora il pannello di chiamata.
Invece del Capo Venn, comparve l’immagine di una donna quad nell’uniforme grigio scuro della Sicurezza contro lo sfondo radiale dell’ufficio di Venn. Miles non seppe riconoscere le sue mostrine, ma gli sembrò un tipo di grado piuttosto elevato.
— Buongiorno — salutò educatamente. — Dov’è il Capo Venn?
— A dormire, spero. — L’espressione sul volto della donna sembrava suggerire che avrebbe fatto fedelmente del suo meglio perché la situazione non cambiasse.
— In un momento come questo?
— Ha già fatto un doppio turno e mezzo ier… — Lo guardò meglio, e sembrò riconoscerlo solo allora. — Oh. Lord Ispettore Vorkosigan. Sono il supervisore del terzo turno del Capo Venn, Teris Tre. Posso fare qualcosa per lei?
— L’ufficiale responsabile del turno di notte, eh? Molto bene. Sì, grazie. Vorrei disporre l’arresto e l’interrogatorio, possibilmente sotto penta-rapido, di un passeggero della Rudra. Si chiama Firka.
— Vuole sporgere una denuncia penale?
— Tanto per cominciare, è un testimone. Ho scoperto delle circostanze che mi inducono a sospettare che sia coinvolto con il sangue trovato sul pavimento della stiva, che ha dato origine a questo pasticcio. E devo dare una conferma ai miei sospetti.
— Signore, qui non possiamo arrestare e drogare chi vogliamo. Abbiamo bisogno di un’accusa formale. E se chi transita sul territorio quad non è d’accordo di sottoporsi a un interrogatorio, dovremmo ottenere l’ordine di un giudice per utilizzare il penta-rapido.
Miles decise che avrebbe dovuto rimandare il problema alla Sigillatrice Greenlaw, tuttavia insistette: — D’accordo, lo accuso di abbandono di rifiuti nel suolo pubblico. Lo scarico illegale di materia organica dovrà pur essere una violazione di legge, qui.
La donna lo guardò perplessa. — È un reato minore, però può andare.
— Qualunque pretesto vi permetta di fermarlo per me va bene. Lo voglio prima possibile, non appena potrete mettergli le mani addosso. Sfortunatamente, è uscito dal suo albergo verso le diciassette di ieri, e non è stato più visto.
— La nostra squadra è a corto di personale, per via dell’incidente di ieri. Questa questione può attendere fino a domattina, Lord Ispettore Vorkosigan?
— No.
Per un momento Miles temette che entrasse in gioco l’atteggiamento del burocrate ottuso, ma dopo una piccola smorfia mezza pensierosa e mezza irritata, la donna cedette. — Molto bene. Emetterò un ordine di arresto, ma il Capo Venn dovrà informare il giudice non appena lo arresteremo.
— Grazie. Le garantisco che non avrete alcun problema a riconoscerlo. Posso mandarle i suoi dati e alcuni fermi immagine, se desidera.
La donna confermò che sarebbe stato utile, e il trasferimento fu effettuato.
Miles esitò, meditando sul caso di Dubauer, ma non trovò alcun ovvio collegamento fra i due problemi, almeno per il momento. Si augurò che l’interrogatorio di Firka potesse chiarire qualcosa.
Lasciando il sottoposto di Venn a occuparsi della cosa, Miles chiuse la comunicazione. Per un momento si appoggiò contro lo schienale della poltrona, poi riattivò i video che riprendevano Firka e li fece ripassare un paio di volte.
— Ma come diavolo ha fatto a tener fuori dalle pozze di sangue quei piedoni flosci? — chiese.
Roic lo guardò: — Porrebbe aver usato un flottante? — propose. — Dovrebbe avere un’articolazione extra per ripiegare quelle gambe dentro un flottante, però.
— Ha l’aspetto di uno che ha qualche articolazione in più.
Se le dita dei piedi di Firka erano lunghe e prensili come quelle delle mani, forse avrebbe potuto manipolare i controlli di un flottante, progettati per le mani inferiori di un quad. In questo nuovo scenario, Miles non doveva più immaginare una persona dentro un flottante che si trascinava dietro un corpo, ma solo qualcuno che svuotava un contenitore da un litro di sangue ed effettuava qualche ritocco con un semplice straccio.
Miles scaricò i fermi immagine di Firka in un manipolatore di immagini e installò il tizio dentro un flottante. L’anfibio non doveva necessariamente avere articolazioni particolari o rompersi le gambe per entrarci. Sarebbe stato un po’ scomodo, magari, ma la cosa era possibile.
Miles osservò l’immagine del video.
La prima domanda che sorgeva spontanea quando si doveva descrivere una persona sulla Stazione Graf non è: ’è un uomo o una donna?’ È: ’È un quad o un terricolo?’ Era quella la prima discriminante, con la quale si eliminava una metà di sospetti.