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Renfrew prese la bottiglia di birra da sotto la coperta e la infilò nella pattumiera. Violet cominciò a togliersi le forcine.

«Adesso non avremo mai i nostri rinforzi,» disse Swales. «Non con Adolf von Nelson come supervisore.»

«Zitto,» disse Vi, tentando di raddrizzare i riccioli ondulati come il guscio di una lumaca. «Non vorrai farti sentire.»

«Olmwood mi ha detto che quando c’è un incidente lui fa lavorare i suoi uomini anche se ci sono ancora gli aerei sopra la loro testa. E pensa che tutte le postazioni dovrebbero fare la stessa cosa.»

«Zitto!» ripeté Vi.

«È un fottuto nazista!» esclamò Swales, ma abbassò la voce. «In quel modo si è fatto ammazzare due dei suoi guardiani. Sarà meglio non fargli sapere che tu e Jack siete bravi a trovare i corpi, o anche voi finirete là fuori a scansare shrapnel.»

Bravi a trovare i corpi. Pensai a Jack, immobile in mezzo alle macerie, che diceva: «C’è qualcuno qui sotto. Sbrigati.»

«È per questo che Nelson ruba il personale dalle altre postazioni,» disse Vi, raccogliendo tutte le sue forcine e infilandole nello zaino. «Perché fa sempre il comodaccio suo.» Tirò fuori un pettine e cominciò a passarselo fra i riccioli arruffati.

La porta della dispensa si aprì e ne uscirono Nelson e la signora Lucy, il primo con il foglio di carta sempre in mano. Lei aveva ancora sul volto il suo sorriso da tè delle signore, ma un po’ meno spontaneo del solito. «Sono certa che lei si renderà conto che è assurdo ammassare nove persone contemporaneamente dentro una carbonaia per ore e ore,» disse.

«In tutta Londra ci sono persone ammassate “contemporaneamente dentro una carbonaia per ore e ore”, come dice lei,» replicò gelido Nelson, «che non hanno nessuna voglia di sperperare in frivolezze i fondi della Difesa Civile.»

«Io non considero la sicurezza dei miei guardiani una frivolezza,» disse lei, «mentre è chiaro che lei la pensa così, come dimostra il suo misero stato di servizio.»

Nelson la fissò per un buon minuto, cercando una battuta con cui rispondere, poi si girò verso di me. «La sua divisa è un disastro, guardiano,» disse, e se ne andò tutto impettito.

Qualunque cosa Jack avesse usato per trovare il colonnello Godalming, con le bombe incendiarie non funzionava. Le cercava a casaccio come tutti noi mentre Vi, che aveva svolto il suo turno di guardia, ci indicava la direzione a gran voce. «No, più verso Fulham Road. Nella drogheria.»

Invece di osservare, Vi aveva probabilmente sognato a occhi aperti i suoi piloti. La bomba incendiaria non era nella drogheria ma nella macelleria, tre portoni più avanti, e quando io e Jack ci arrivammo, il reparto per la conservazione delle carni era in fiamme. Non fu difficile spegnere l’incendio, perché non c’erano mobili o tende che potessero bruciare, e il freddo aveva impedito agli scaffali di legno di prendere fuoco, ma il macellaio ci fu incredibilmente grato. Insistette perché ci portassimo via due chili di bistecche d’agnello; le avvolse in un foglio di carta bianca e le mise in mano a Jack.

«Dovevi proprio andare al lavoro così presto, o stavi solo cercando di evitare il colonnello?» gli chiesi mentre tornavamo alla postazione.

«Era così cattivo?» disse, passandomi il pacco di bistecche.

«Per poco non mi ha staccato la testa quando gli ho detto che lo avevi sentito gridare. Affermava di non avere mai chiesto aiuto. Ha detto che stava si stava liberando da solo.» La carta bianca del macellaio era così lucida che la Luftwaffe avrebbe potuto scambiarla per un faro. Infilai il pacco dentro la tuta in modo che non desse troppo nell’occhio. «Ma che genere di lavoro fai, di giorno?» gli domandai.

«Lavoro per la guerra,» rispose.

«Ti hanno trasferito? È per questo che sei venuto a Londra?»

«No,» disse lui. «Sono venuto di mia volontà.» Svoltammo nella strada della signora Lucy. «Perché ti sei arruolato nel Servizio di Pronto Intervento Antiaereo?»

«Sto aspettando di essere chiamato,» dissi, «perciò non mi assumerebbe nessuno.»

«E tu vuoi fare il tuo dovere.»

«Sì,» dissi, desiderando vederlo in faccia.

«E la signora Lucy? Come mai è diventata una guardiana?»

«La signora Lucy?» ripetei con voce assente. Non mi ero nemmeno mai posto la domanda. Era la migliore guardiana di Londra. Aveva una vocazione, e per quanto mi riguardava probabilmente l’aveva da sempre. «Non ne ho idea,» dissi. «È vedova, e quella è casa sua. Forse la Difesa Civile l’ha requisita, e lei è stata costretta ad accettare l’incarico. È la casa più alta della strada.» Mi sforzai di ricordare ciò che aveva scritto Twickenham nella sua intervista. «Prima della guerra aveva a che fare con una chiesa.»

«Una chiesa,» disse lui, e di nuovo desiderai poterlo vedere in volto. Al buio non ero in grado di dire se ci fosse disprezzo o desiderio, nelle sue parole.

«Doveva essere una diaconessa, o qualcosa del genere,» aggiunsi. «Tu invece di che ti occupi? Di rifornimenti?»

«No,» disse, e continuò a camminare.

La signora Lucy ci venne incontro sulla porta. Le diedi il pacco di bistecche d’agnello, e Jack salì a sostituire Vi. La signora Lucy preparò subito le bistecche, dopo aver fatto una scappata in cima alle scale fino alla cucina durante una pausa nelle incursioni, per prendere del sale e un vasetto di salsa alla menta, e poi mettendosi davanti al fornelletto a gas in fondo al tavolo e rigirando le bistecche per un tempo che ci sembrò interminabile. Avevano un profumo straordinario.

Twickenham distribuì le copie fresche di stampa delle Chiacchiere di Twickenham. «Qualcosa da leggere mentre aspettate la cena,» disse con orgoglio.

L’articolo di fondo riguardava il cambiamento di indirizzo della Sub-Postazione D, dove un bombardamento aveva fatto qualche danno all’edificio e rotto i tubi dell’acqua.

«Nelson ha rifiutato i rinforzi anche a loro?» chiese Swales.

«Sentite questa,» disse Petersby. Lesse ad alta voce il notiziario. «“Il tasso di criminalità a Londra è cresciuto del ventotto per cento dall’inizio dell’oscuramento”.»

«Non c’è da stupirsi,» disse Vi, scendendo dalle scale. «Di notte non si riesce a vedere a un palmo dal naso, figuriamoci un malintenzionato che se ne sta nascosto in un vicolo. Ho sempre paura che qualcuno mi salti addosso mentre sono di pattuglia.»

«Tutte quelle case vuote, con mezza Londra che dorme nei rifugi,» disse Swales. «Una situazione ideale per i furti. Se fossi un ladro verrei di corsa a Londra.»

«È disgustoso,» disse Morris, indignato. «L’idea che qualcuno possa approfittare di una guerra per commettere dei crimini.»

«Oh, signor Morris, mi ha fatto venire in mente che ha telefonato suo figlio,» disse la signora Lucy, tagliando un pezzo di bistecca per vedere se era cotta. Ne uscì del sangue. «Ha detto che ha una sorpresa per lei, e che dovrà trovarsi a…» prese la forchetta con la sinistra e frugò nella tasca della tuta finché non trovò un foglio di carta, «…a North Weald lunedì, mi pare. Il suo comandante le organizzerà il viaggio. Ho scritto tutto qui.» Gli porse il foglio di carta e continuò a rigirare le bistecche.

«Una sorpresa?» fece Morris, con un’aria apparentemente preoccupata. «Non avrà qualche problema, eh? Il suo comandante vuole vedermi?»

«Non lo so. Non mi ha detto di che si trattava. Solo che suo figlio l’aspetta lì.»

Vi andò verso la signora Lucy e guardò nella padella. «Meno male che era la macelleria e non la drogheria,» disse. «Con i cavoli non avremmo mai cucinato qualcosa di così delizioso.»

La signora Lucy prese una bistecca, la mise su un piatto e la porse a Vi. «La porti a Jack,» le disse.