Выбрать главу

— Oh, sì. Mi sono laureata.

— E il suo lavoro? Lei riesce bene in ciò che fa?

— Penso di sì. Sono stata promossa diverse volte. Ma non è un lavoro difficile.

— Dunque, si direbbe che lei abbia sempre saputo comportarsi nel modo giusto, in questi anni.

— È probabile — disse Cathy. — Ma niente di tutto questo ha importanza.

Danita inarcò le sopracciglia. — Cos’è che lei definirebbe una cosa importante, allora?

— Non lo so. Una cosa che le altre persone possano notare.

— Una cosa che quali altre persone possano notare?

— Gli altri, semplicemente. I conoscenti.

— Suo marito… Peter, si chiama, vero? Peter se ne accorge quando lei fa qualcosa di importante?

— Oh, sì. Io ho sempre avuto l’hobby della ceramica artistica. Lei avrebbe dovuto vedere com’era orgoglioso quando ho tenuto una mostra in una piccola galleria, l’anno scorso. È sempre stato così, ha sempre cercato di esaltare i miei meriti… fin dall’inizio. Diede una festa a sorpresa per me, quando presi la laurea cum laude.

— E lei era soddisfatta di se stessa, per quel risultato?

— Io ero soddisfatta che l’università fosse finita. — I suoi genitori erano fieri di lei?

— Mia madre. Suppongo di sì.

— Sua madre?

— Sì, mia madre. Venne alla cerimonia di consegna dei diplomi.

— E suo padre?

— No, lui non venne.

— Non era fiero di lei, suo padre?

Una pausa. Poi la risposta fu una breve risata, secca.

— Mi risponda, Cathy. Suo padre era fiero di lei?

— Oh, sicuro. — Quelle parole uscirono con uno sforzo.

— È la verità?

— Non so proprio se ne fosse fiero.

— E perché non lo sa?

— Lui non me lo ha mai detto.

— Mai, neppure un accenno?

— Mio padre non è un uomo… espansivo.

— E questo la faceva soffrire, Cathy?

Lei inarcò un sopracciglio. — Vuole una risposta onesta?

— Naturalmente.

— Sì, mi faceva soffrire molto. — Cathy cercò di mantenersi calma, ma nella sua voce trapelava l’emozione. — Mi faceva soffrire in modo terribile. Qualunque cosa io facessi, lui non era mai fiero di me. Lo stesso, suppongo, valeva anche per mia sorella Marissa. Da bambina, quando portavo a casa una pagella con tutti A e un solo B lui si metteva a parlare del perché avessi preso un B. Non è mai venuto a vedermi recitare o suonare nel teatro della scuola. Ancora oggi borbotta che le mie ceramiche sono sciocchezze. E non ha mai…

— Non ha mai cosa?

— Niente.

— La prego, Cathy, mi dica quello che sta pensando.

— Non ha mai detto una sola volta «ti voglio bene.» Perfino le cartoline d’auguri che manda per il mio compleanno… cartoline che compra mia madre, ovviamente… lui le firma «papà.» Non «tanti baci, papà» o «con amore, papà», ma soltanto «papà.»

— Mi spiace — disse Danita.

— Ho cercato di fare qualcosa che lo rendesse felice. Ho fatto il possibile perché fosse orgoglioso di me. Ma qualunque cosa ottenessi è sempre stato come se io non ci fossi neanche.

— Non ha mai provato a parlarne con suo padre?

Cathy sbuffò aspramente. — Non ho mai parlato di niente con lui.

— Io sono certa che suo padre non intendeva farle del male.

— Però me lo ha fatto. E ora io ho fatto del male a Peter. Danita annuì. — Lei dice che non riesce a credere che qualcuno possa amarla incondizionatamente. Cathy annuì.

— Questo perché suo padre non le ha mai voluto bene?

— È probabile.

— Tuttavia pensa che Peter la ami molto. È così?

— Se lei lo conoscesse, non me lo domanderebbe neppure. I nostri conoscenti non fanno che dire quanto Peter mi ama, tanto è ovvio.

— E Peter le dice mai che la ama?

— Oh, sicuro. Non tutti giorni, ovviamente, ma piuttosto spesso.

Danita si appoggiò allo schienale. — Forse i suoi problemi con Peter sono correlati ai problemi che ha avuto con suo padre. È possibile che nel subconscio lei senta di non meritare d’essere amata da un uomo perché suo padre le ha impedito di avere stima di se stessa. Così quando trova un uomo che mostra di amarla lei non ci crede, e per reazione cerca… e sta ancora cercando, di allontanarlo.

Cathy ascoltava, immobile.

— È una situazione abbastanza comune, temo. Ancora oggi la scarsa stima di sé continua a essere un problema di molte donne.

Lei era sempre del tutto immobile, col labbro inferiore stretto fra i denti.

— Lei deve rendersi conto di non esser priva di meriti, Cathy. Deve capire quello che vale, deve imparare a riconoscere le doti di cui Peter si era innamorato. Suo marito non ha fatto commenti sprezzanti su di lei, no?

— No, mai. Come ho detto, è sempre stato buono e gentile.

— Mi scusi se insisto con queste domande. Il fatto è che molte donne sposano uomini che sono come i loro padri, proprio come gli uomini finiscono spesso per sposare donne che sono come le loro madri. Dunque Peter non somiglia a suo padre?

— No. No, per niente. Del resto, è stato Peter a farmi la corte. Io non sapevo quale genere di uomo stessi cercando. Anzi, non so neppure se mi interessasse cercare un uomo. Io credo… credo che volessi soltanto esser lasciata in pace.

— Cosa può dirmi dell’uomo con cui ha avuto questo rapporto? Era lui il tipo di uomo che le sarebbe piaciuto trovare?

Cathy sbuffò. — No.

— Lei ne è stata attratta fisicamente?

— Oh, Hans è un bell’uomo, anche se un po’ rozzo. E c’è qualcosa di disarmante nel suo sorriso. Ma non ero io a fargli la corte.

— È stato simpatico e carino con lei?

— Sa essere spiritoso nel parlare. Ma ci vuol poco a capire che i suoi discorsi sono soltanto chiacchiere per conquistare le donne.

— Però hanno funzionato, con lei. Cathy sospirò. — È stato insistente.

— Questo Hans le ricorda suo padre?

— No, naturalmente no — rispose subito lei. Ma poi si corresse: — Be’, suppongo che abbiano alcune cose in comune. Peter direbbe che sono entrambi dei bastardi senza cuore.

— E Hans è stato gentile con lei, durante la vostra relazione?

— È stato terribile con me. A un certo punto mi ha ignorato per delle settimane, sicuramente perché era occupato con qualcun’altra.

— Ma poi, quando è tornato a corteggiarla, lei lo ha corrisposto di nuovo.

Cathy sospirò. — So che le sembrerò stupida.

— Nessuno la sta giudicando, Cathy. Voglio soltanto capire cos’è successo. Perché ha continuato a vedersi con Hans?

— Non lo so. Forse… — Sì?

— Forse perché Hans mi sembrava di più il genere di individuo che mi meritavo.

— Perché lui la trattava in modo terribile?

— Suppongo di sì.

— Perché lui la trattava come suo padre? Lei accennò di sì.

— Dovremo fare qualcosa per l’opinione che ha di se stessa, Cathy. Dovremo fare in modo che lei capisca che merita d’essere trattata con rispetto.

La voce di lei suonò sottile: — Ma io non…

Danita lasciò uscire un lento sospiro. — Penso che ci aspetti un lavoro tutt’altro che semplice. Ma non resta che farlo.

Più tardi, quella sera, Peter e Cathy erano seduti nel soggiorno, lui sul divano e lei da sola su un divanetto francese all’altro capo della stanza.

Peter non riusciva a immaginare cosa ne sarebbe stato del loro matrimonio, e cosa gli avrebbe portato il futuro. Stava ancora cercando di far mente locale. Aveva fatto di tutto per essere un buon marito, s’era sempre sforzato di mostrare un interesse genuino per il lavoro di lei.