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— …Sam Donaldson, alla mia destra, e…

(Campo medio di Will, un giornalista calvo e dagli occhi sporgenti vestito come un piantatore del sud in pensione).

— …alla mia sinistra, George Will. Più tardi avremo in studio anche Sally Fernandez del Washington Post… tutti qui insieme, nel pomeriggio della nostra domenica.

(Alcune rapide inserzioni pubblicitarie: la nuova auto in materiali completamente vegetali della General Dynamics. Archer Daniels: «Può darsi che il nostro lavoro sia segreto, ma facciamo parte di un’economia competitiva…» Merril Linch: «State pur certi che un giorno o l’altro la svolta economica ci sarà…»)

(Stacco sui prodotti dello sponsor del programma.)

(Dissolvenza e ritorno in studio.)

Jennings: — Grazie, Kyle.

(Panoramica sul pubblico dello studio e sugli ospiti presenti in carne e ossa.)

(Sul grande monitor appare Peter Hobson, con la sovrapposizione IN LINEA DA TORONTO che dopo qualche secondo scompare.)

Sam Donaldson, piegandosi in avanti: — Professor Hobson, la sua scoperta dell’Onda dell’Anima può essere vista come la bandiera dei popoli oppressi, la prova finale che tutti gli uomini e le donne sono stati creati uguali. Quale effetto pensa che la sua scoperta avrà sui regimi totalitari?

Hobson, educatamente: — Mi scusi, ma non sono professore.

Donaldson: — Grazie per la correzione. Ma non eviti la mia domanda, signore! Quale effetto avrà la sua scoperta sulle violazioni dei diritti umani in corso nell’Ukraina Orientale?

Hobson, dopo un momento di riflessione: — Be’, mi piace pensare di aver fatto qualcosa per promuovere i diritti umani. Ma sembra che la nostra capacità di essere inumani sia sempre sopravvissuta ad ogni sforzo per moderarla, in passato.

George Will, appoggiandosi un dito sulla mandibola: — Dr. Hobson, l’americano medio, già curvo sotto il fardello di tasse impostogli da un governo rapacemente avido, non sembra preoccuparsi affatto dell’aspetto geopolitico delle sue ricerche. L’americano religioso medio vuole sapere, in termini semplici e precisi, signore, quali caratteristiche abbia la vita dopo la morte.

Hobson, sbattendo le palpebre. — Questa è una domanda?

Will. — Questa è la domanda, Dr. Hobson.

Hobson, scuotendo lentamente il capo. — Non ne ho idea.

Capitolo sedicesimo

Peter non intendeva permettere che la recente celebrità interferisse nelle sue cene settimanali con Sarkar al Sonny Gotlieb’s Restaurant. Quel martedì sera c’era tuttavia un argomento particolare che voleva esplorare con l’aiuto dell’amico, così quando furono a tavola cominciò, senza preamboli:

— Come fate per creare un’intelligenza artificiale? Tu lavori in questo campo; come procedi?

Sarkar ebbe un attimo di sorpresa. — Be’, ci sono molti modi. Se vogliamo un sistema per la programmazione finanziaria, consultiamo diversi programmatori finanziari e poniamo loro molte migliaia di domande. Poi trasformiamo le risposte in una serie di regole che possano essere espresse in codici per computer, con un linguaggio di programmazione. Ad esempio: se A corrisponde al vero e B anche, scegliere la soluzione C.

— Ma come usate lo scanner cerebrale che la mia ditta ha costruito per voi? Non eseguite ancora registrazioni encefaliche complete di singoli individui?

— Stiamo facendo buoni progressi in questa direzione. Abbiamo un prototipo chiamato RICKGREEN, ma non siamo pronti a renderlo pubblico. Tu conosci quel commediografo, Rick Green, no?

— Sicuro.

— Gli abbiamo fatto uno scan completo. Ne è risultato un sistema capace di raccontare barzellette divertenti come quelle che racconta il vero Rick. E dandogli accesso alla Canadian Press e ai notiziari UPI può perfino creare nuove battute di spirito.

— Okay, allora voi potete praticamente clonare una mente umana su un supporto di silicone…

— Aggiornati col ventunesimo secolo, Peter. Oggi si usa arsenicato di gallio, non silicone.

— Qualunque cosa sia.

— Ma quello che hai toccato è il lato più pregnante del problema: oggi siamo quasi al punto in cui possiamo registrare e poi clonare una particolare mente umana… peccato che una tecnica simile non esistesse quando era in vita Stephen Hawking. Ma sono molto poche le applicazioni in cui ci occorrono le conoscenze di una sola persona. Per realizzare la maggior parte dei sistemi esperti quello che serve sono le conoscenze combinate di molti professionisti. Fino a questo momento non c’è modo di combinare, diciamo, Rick Green e Jerry Seinfeld, o di costruire una rete neurale combinata Stephen Hawking/Mordecai Almi. Benché io abbia molta fiducia nelle future possibilità di questa tecnologia, sospetto che ci sarà richiesto soprattutto di duplicare le menti di autoritari politicanti o di grossi capitalisti convinti che gli eredi avranno bisogno di esser guidati dalla loro esperienza anche dopo la loro morte.

Peter annuì.

— D’altra parte — continuò Sarkar, — una registrazione cerebrale completa risulta troppo costosa e richiede un banco dati notevole. Quando abbiamo creato RICKGREEN, tutto ciò che ci interessava realmente era il suo senso dell’umorismo. Ma il sistema ci ha dato anche tutto il resto delle conoscenze di Rick, incluso il modo in cui aveva allevato i suoi figli, l’esperienza incredibilmente vasta nella costruzione di modellini di treni, che sono il suo hobby, e perfino le sue capacità culinarie, cosa che nessuno col cervello a posto vorrebbe emulare o consultare.

— Non potete praticare una selezione per isolare ed estrarre solo il suo senso dell’umorismo?

— Questo è difficile. Stiamo diventando bravi nel decodificare ciò che fanno le diverse reti neurali, ma nel cervello ci sono troppi collegamenti e sovrapposizioni. Quando abbiamo cercato di cancellare la parte che riguardava l’allevamento dei figli, abbiamo scoperto che il sistema non riusciva più a costruire battute di spirito sulla vita in famiglia.

— Ma potete eseguire un duplicato preciso di una particolare mente umana all’interno di un computer?

— È una tecnica ancora troppo nuova, Peter. Ma, oggi come oggi, sì, il duplicato sembra preciso.

— E potete, almeno fino a un certo punto, decodificare le funzioni delle varie interconnessioni neurali?

— Sì — disse Sarkar. — Ma come ti ripeto questo lo abbiamo tentato soltanto sul prototipo RICKGREEN… e quello è un modello limitato.

— E una volta che avete identificato una funzione, potete cancellarla dal simulacro dell’intero cervello?

— Se teniamo presente che cancellare una funzione mentale può alterare il funzionamento di altre che non sembrano correlate con essa, la risposta è sì. Secondo me siamo al punto di poter riuscire in un tentativo del genere.

— Va bene — disse Peter. — Lascia che ti proponga un esperimento. Diciamo di poter eseguire due registrazioni complete, due copie della mente di una stessa persona. In una di esse tu tagli via tutto ciò che è legato al corpo fisico: le reazioni ormonali, gli stimoli sessuali e cose del genere. Dalla seconda elimini invece ogni cosa correlata al decadimento del corpo, la paura della vecchiaia e della morte e simili.

Sarkar stava ripulendo il piatto dagli ultimi resti del pesce alla griglia. — E quale sarebbe lo scopo?

— Il primo simulacro potrebbe servire a dare una risposta alla domanda che tutti continuano a farmi: com’è la vita dopo la morte? Quale parte dell’identità umana può esistere, una volta separata dal corpo? Per contro, circa la faccia terrena dell’esistenza, immagino che potremmo ottenere risposte dal secondo simulacro… un essere che sa d’essere fisicamente immortale, come un individuo che si sia sottoposto al procedimento della Life Unlimited.