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Oggi, davanti alla Morgentaler Abortion Clinic di Toronto, Ontario, ha avuto luogo una dimostrazione organizzata dai Difensori dei Non Nati. «L’aborto fatto prima dell’arrivo dell’Onda dell’Anima è sempre un peccato agli occhi di Dio» ha affermato la loro leader, Anthoula Sotirios. «Nelle prime nove settimane di gravidanza il feto è un tempio che si prepara a ricevere la scintilla divina.»

Capitolo diciassettesimo

Giovedì sera, a casa. Fin dalla sua installazione Peter aveva regolato il computer domestico per esaminare i programmi delle emittenti televisive in cerca di argomenti o trasmissioni che lo interessassero. Due anni addietro aveva inserito nel VCR l’ordine permanente di registrare The Night Stalker — un film per la TV che lui aveva visto una sola volta, da ragazzo — ma nessuna stazione lo aveva ancora messo in onda. Aveva anche predisposto per la registrazione automatica ogni volta che ci fosse stato un film di Orson Welles, e quando Ralph Nader o Stephen Jay avessero partecipato a un talk show, e in occasione di tutti gli episodi di Night Court, serie di cui era protagonista Brent Spider.

Quella sera la DBS Cairo stava trasmettendo The Stranger, un film con Orson Welles, parlato in inglese con sottotitoli in arabo. Il VCR di Peter aveva un cancellatore di sottotitoli; il sistema scandagliava le parti dell’immagine adiacenti alle scritte, come anche le immagini stesse prima e dopo la comparsa dei sottotitoli, e ricostruiva con l’estrapolazione la parte di filmato nascosta dal testo. Quella della DBS Cairo era una novità soddisfacente: Peter aveva visto The Stranger vent’anni prima. Il VCR si mise in movimento con un ronzio e cominciò a registrare.

Lui cambiò canale. Forse avrebbe guardato il film l’indomani. O sabato.

Forse.

Seduta dall’altra parte del soggiorno, Cathy si schiarì la gola.

Poi disse: — Alcuni miei colleghi mi hanno chiesto di te. Di noi.

Peter sentì le sue spalle irrigidirsi. — Ah, davvero?

— Sai, sul perché non ci facciamo più vedere alle piccole riunioni del venerdì sera, dopo il lavoro.

— Tu cosa gli hai detto?

— Niente. Ho trovato una scusa.

— Loro non… tu credi che sappiano qualcosa di… di quel che è successo?

Lei ci pensò. — Non lo so. Mi piacerebbe poter affermare che non sanno niente, ma…

— Ma quel gran bastardo di Hans ha la bocca. Lei non fece commenti.

— Tu hai sentito niente? Allusioni, parole gettate lì, sguardi significativi? Non ti è mai parso di capire che qualcuno dei tuoi colleghi sappia qualcosa?

— No — disse Cathy. — Niente.

— Ne sei sicura?

Lei sospirò. — Credimi, sono fin troppo sensibile a quel che dicono in mia presenza. E se facessero dei pettegolezzi alle mie spalle me ne accorgerei dal loro atteggiamento. Nessuno mi ha mai lasciato sospettare niente. Da quel che posso dire io, non sanno nulla.

Peter scosse il capo. — Io… non credo che riuscirei a sopportarlo, se lo sapessero. A parlare con uno di loro, voglio dire. Sarebbe troppo… — Tacque un momento, cercando le parole adatte. — Troppo umiliante.

Lei lo conosceva troppo bene per replicare.

— Dannazione — mormorò lui. — Detesto questa situazione. Non si può andare avanti così.

Cathy annuì in silenzio.

— Comunque — disse Peter. — Suppongo che… insomma, se volessimo tornare ad avere una vita normale, dovremmo ricominciare a uscire con qualcuno, a vedere gente.

— Anche Danita pensa che sarebbe saggio.

— Danita?

— La mia consulente matrimoniale.

— Ah.

Per qualche momento lei tacque, poi: — Hans è andato fuori città, oggi. Partecipa a non so quale conferenza. Se domani dopo il lavoro noi uscissimo coi miei colleghi, lui non ci sarebbe.

Peter fece un profondo respiro e tenne sotto controllo le sue emozioni. — Va bene — disse alla fine. — Farò un tentativo, a patto che non ci tratteniamo troppo con loro. — La guardò negli occhi. — Ma sarà meglio che tu non sbagli sul fatto che lui non ci sarà. — La sua voce prese un tono che Cathy non gli aveva mai sentito, freddo e duro come una pietra. — Se lo rivedo, lo ammazzo.

Peter arrivò al The Bent Bishop con qualche minuto d’anticipo, per esser sicuro di potersi sedere vicino a sua moglie. Quella sera gli impiegati della Doowap Advertising avevano preso un lungo tavolo al centro del locale, cosicché nessuno di loro era bloccato sul divano a muro. Peter potè sedersi a fianco di Cathy. Di fronte a lui prese posto il pseudointellettuale; sul suo lettore stavolta campeggiava la copertina di un romanzo di Camus.

— ‘Sera, Doc — lo salutò Pseudo. — Bisogna dire che di questi tempi tu sei spesso alla TV.

Peter annuì. — Salve.

— Cambiato orario di lavoro? Di solito tu arrivi un po’ più tardi di noi — osservò Pseudo.

Peter capì subito il suo errore. Tutto avrebbe dovuto essere esattamente come prima. Lui non doveva far niente che potesse attrarre l’attenzione sul suo comportamento o su quello di Cathy.

— Devo evitare quei dannati giornalisti — spiegò. Pseudo accennò che capiva il problema, e si portò alle labbra un boccale di birra scura. — Sarai lieto di sapere che stasera il nostro Hans non c’è.

Lui si sentì avvampare in viso, ma il suo rossore era probabilmente invisibile nella penombra rosata del pub. — Che vuoi dire? — Nelle sue intenzioni quella domanda avrebbe dovuto apparire neutra, ma lui stesso si accorse di avere un tono teso e sospettoso. Cathy gli diede una pacca su un ginocchio, sotto il tavolo.

Pseudo inarcò un sopracciglio. — Niente, Doc. È solo che tu e Hans non avete mai legato molto. L’ultima volta mi è sembrato che ti prendesse un po’ in giro, no? Ma lui è fatto così. Non devi prendertela.

— Già. — Il cameriere apparve accanto a Peter. — Un succo d’arancia per favore.

Il cameriere si volse a Cathy con espressione interrogativa. — Per me acqua minerale — disse lei, — con una fetta di limone.

— Niente da bere, oggi? — disse Pseudo, come se quell’ordinazione fosse un affronto a tutto ciò che c’era di decente al mondo.

— Mmh, ho mal di testa — disse lei. — Ho preso un’aspirina.

Non c’era fine alle bugie, pensò Peter. Sua moglie non poteva certo dire «Ho smesso di bere perché l’ultima volta che ero un po’ alticcia ho lasciato che un collega mi fottesse.» Si accorse di aver stretto i pugni sotto il bordo del tavolo.