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Risollevandosi dal braciere, Roche riprese la ciotola e tentò di dare il brodo al segretario, ma esso gli colò giù dalla lingua gonfia e lungo i lati della bocca.

Bussarono ancora.

— Agnes, ti ho detto che non puoi entrare qui — esclamò con impazienza Kivrin, cercando di asciugare le coltri.

— La nonna mi ha mandata a chiamarti.

— Lady Imeyne sta male? — domandò Roche, avviandosi verso la porta.

— No, si tratta di Rosemund.

Il cuore di Kivrin prese a martellare selvaggiamente. Roche aprì la porta ma Agnes non entrò e rimase sul pianerottolo, fissando la maschera che copriva il volto del prete.

— Rosemund sta male? — chiese questi.

— È caduta.

Kivrin li oltrepassò di scatto e si lanciò giù per i gradini. Rosemund era seduta su una delle panche vicino al focolare e Lady Imeyne era in piedi accanto a lei.

— Cosa è successo? — volle sapere Kivrin.

— Sono caduta — spiegò Rosemund, in tono sconcertato, — e ho picchiato il braccio.

Nel parlare protese l'arto in questione verso Kivrin, tenendo il gomito piegato. Lady Imeyne mormorò qualcosa.

— Che hai detto? — domandò Kivrin, poi si rese conto che la vecchia stava pregando.

Si guardò intorno nella sala alla ricerca di Eliwys, che però non c'era. Nella sala c'era soltanto Maisry, raggomitolata vicino al tavolo con aria spaventata, e per un momento Kivrin pensò che Rosemund dovesse aver inciampato contro di lei.

— Sei caduta contro qualcosa? — chiese.

— No — replicò la ragazza, che appariva ancora stordita. — Mi duole la testa.

Kivrin sollevò l'ampia manica oltre il gomito, che era escoriato ma non sanguinava; l'angolazione con cui la ragazza teneva il braccio era però così strana che lei si domandò se non se lo fosse rotto.

— Ti faccio male? — domandò, muovendo con delicatezza l'articolazione.

— No.

— E così? — insistette lei, applicando una lieve torsione.

— No.

— Puoi muovere le dita?

Rosemund le agitò una alla volta, continuando a tenere il braccio piegato in modo strano, mentre Kivrin l'osservava con espressione accigliata. Era possibile che l'arto fosse slogato, ma in quel caso la ragazza non avrebbe potuto muoverlo con tanta facilità.

— Lady Imeyne — disse, — vuoi andare a chiamare Padre Roche?

— Lui non ci può aiutare — dichiarò la vecchia in tono pieno di disprezzo, ma si avviò lo stesso su per le scale.

— Non credo che il braccio sia rotto — aggiunse Kivrin, rivolta a Rosemund.

Lei abbassò l'arto, sussultò e lo risollevò di scatto mentre il colore le svaniva dal volto e gocce di sudore apparivano a imperlarle il labbro superiore.

Il braccio deve essere rotto, pensò Kivrin, protendendosi di nuovo verso di esso, ma Rosemund si ritrasse e prima che Kivrin si rendesse conto di quello che stava succendendo cadde all'indietro dalla panca, sul pavimento.

Questa volta picchiò la testa, che sbatté sulla pietra con un tonfo nitido. Kivrin si affrettò a scavalcare la panca per inginocchiarsi accanto a lei.

— Rosemund, Rosemund — chiamò. — Mi senti?

Lei non si mosse. Nel cadere aveva proiettato in avanti il braccio leso come per sorreggersi e quando Kivrin lo toccò sussultò appena, ma non aprì gli occhi; Kivrin si guardò intorno selvaggiamente alla ricerca di Imeyne, ma la vecchia non era sulle scale. Si alzò in piedi.

— Non mi lasciare — sussurrò Rosemund, aprendo gli occhi.

— Devo chiamare aiuto.

Rosemund scosse il capo.

— Padre Roche! — gridò Kivrin, anche se sapeva che lui non la poteva sentire attraverso la porta massiccia… ma Eliwys oltepassò il paravento e spiccò la corsa attraverso la sala.

— Ha il male azzurro? — domandò.

— È caduta — rispose Kivrin, sperando contro ogni speranza, e posò una mano sul braccio nudo e proteso in fuori della ragazza, che risultò rovente al tatto. Rosemund aveva gli occhi chiusi e il suo respiro era lento e regolare, come se si fosse addormentata.

Kivrin spinse la pesante manica verso l'alto e oltre la spalla, poi girò il braccio in modo da poter vedere sotto l'ascella, tenendolo saldamente quando Rosemund cercò di ritrarlo.

Il bubbone non era grosso quanto quello del segretario ma era di un rosso acceso e già duro al tocco.

No, pensò Kivrin. No.

Rosemund gemette, cercando di liberarsi dalla sua stretta, e lei le riadagiò con gentilezza a terra il braccio, riabbassando la manica intorno ad esso.

— Cosa è successo? — domandò Agnes, che stava scendendo le scale. — Rosemund è malata?

Non posso permettere che succeda, si disse Kivrin. devo trovare aiuto. Sono stati tutti esposti, perfino Agnes, e qui non c'è nulla che li possa aiutare. Gli antimicrobici saranno scoperti soltanto fra seicento anni.

— I tuoi peccati hanno causato questo — dichiarò Imeyne. Sollevando lo sguardo, Kivrin vide che Eliwys stava fissando la suocera con espressione distratta, come se non l'avesse neppure sentita.

— I tuoi peccati e quelli di Gawyn — insistette Imeyne.

— Gawyn — ripeté Kivrin. Lui poteva mostrarle dove si trovava il sito e così avrebbe potuto andare a cercare aiuto. La Dottoressa Ahrens avrebbe saputo cosa fare, e anche il Signor Dunworthy. La dottoressa le avrebbe dato il vaccino e la streptomicina da portare lì nel passato. — Dov'è Gawyn?

Ora Eliwys la stava fissando con il volto pieno di nostalgia e di speranza, e Kivrin pensò che finalmente il giovane era riuscito a ottenere la sua attenzione.

— Gawyn — insistette. — Dov'è?

— Andato — rispose Eliwys.

— Andato dove? Gli devo parlare, dobbiamo andare a cercare aiuto.

— Non c'è nessun aiuto — affermò Lady Imeyne, inginocchiandosi accanto a Rosemund con le mani giunte. — Questa è la punizione di Dio.

— Dov'è andato? — ripeté Kivrin, alzandosi in piedi.

— A Bath, a chiamare mio marito — rispose Eliwys.

ESTRATTO DAL DOMESDAY BOOK
(064996-065537)

Ho deciso che è meglio cercare di registrare tutto quanto. Il Signor Gilchrist ha detto che con l'apertura della Sezione Medievale ai viaggi nel tempo si poteva sperare di ottenere un resoconto diretto della Morte Nera, e suppongo che questo sia da considerare tale.

Qui il primo caso di peste è stato quello del segretario venuto con l'inviato del vescovo, Non so se fosse già malato al suo arrivo oppure no. È possibile che lo fosse e che per questo i tre siano venuti qui invece di andare a Oxford… per liberarsi di lui prima che li contagiasse. Di certo il segretario era malato la mattina di Natale, quando gli altri sono partiti, il che significa che era probabilmente contagioso la notte precedente, quando è entrato in contatto con almeno metà del villaggio.

Lui ha trasmesso la malattia alla figlia di Lord Guillaume, Rosemund, che si è ammalata il… ventisei? Ho perso la nozione del tempo. Entrambi presentano i classici bubboni. Quello del segretario si è rotto e si sta prosciugando mentre quello di Rosemund è grande e si sta ingrossando sempre di più, tanto che è già grosso come una noce. L'area circostante è infiammata ed entrambi hanno la febbre alta con momenti di delirio.

Padre Roche ed io li abbiamo isolati tutti e due nella stanza di sopra e abbiamo detto a tutti di restare in casa e di evitare di avere contatti, ma temo che sia troppo tardi. Quasi tutti gli abitanti del villaggio sono intervenuti alla festa di Natale e l'intera famiglia era qui nella sala con il segretario.

Vorrei sapere se la malattia è contagiosa prima che appaiano i sintomi e quanto è lungo il periodo di incubazione. So che la peste assume tre forme, bubbonica, polmonare e setticemica, e so che quella polmonare è la più contagiosa perché può essere diffusa tossendo o respirando addosso agli altri o toccandoli. Tanto il segretario quanto Rosemund sembrano avere la forma bubbonica.

Sono così spaventata che non riesco quasi a pensare. La paura mi assale a ondate. Sono convinta che me la caverò benone e poi di colpo mi sento talmente terrorizzata che mi devo aggrappare alla spalliera del letto per non fuggire dalla stanza, dalla casa, dal villaggio, da tutto.