A questo punto, il presidente diede la parola all’eminenza grigia della Camera, un deputato con un’anzianità parlamentare infinitamente superiore a quella dei colleghi, che era riuscito a crearsi un ruolo tutto suo di indipendente, e la cui specialità consisteva nel rendersi inviso a molta gente col dire la verità in situazioni in cui nessuno voleva ammetterla.
«Non è disposto il Primo Ministro ad ammettere ciò che da un pezzo è evidente per qualsiasi persona ragionevole, cioè che gli allineamenti strategici britannici hanno perso negli ultimi giorni qualsiasi motivazione logica o anche solo opportunistica? Questa finta, prodotta a quanto sembra dalla cometa di Halley, non fa forse parte di un imbroglio privo di senso, una farsa alla quale il popolo britannico dovrebbe essere sottratto, e subito? «Atque omne ignotum pro magnifico: sed nunc terminus Britanniae patet».»
«Rieccolo con il suo latino! Mi domando che cosa significano quelle parole» bisbigliò Ferguson.
«Se non sbaglio significano: Le congetture aumentano quando viene meno la scienza, e ora i limiti della Britannia sono evidenti», bisbigliò Frances Margaret in risposta.
«Approfitterei di questa traduzione se lei non ha nulla in contrario. Io ho la rubrica umoristica sull’ultima pagina del «Telegraph»», annuì Ferguson.
«L’onorevole deputato si rende certamente conto», rispose il Primo Ministro in tono soave, «che il governo è stato all’avanguardia sia nelle ricerche sia nelle comunicazioni riguardanti la cometa di Halley. Un programma più esteso sarà presentato tra poco al Parlamento. Per ora voglio dirvi semplicemente che abbiamo intenzione di ampliare al massimo questo programma in misura coerente con i nostri impegni in altri campi.»
«La conclusione sembra scontata», disse il ciarliero Ferguson, soggiungendo: «Io speravo in una gara più testa a testa».
La parola venne concessa a un giovane deputato dell’ultima fila di banchi del partito al governo. «Un contestatore», spiegò Ferguson. «Vediamo un po’ che cosa è capace di fare.»
«Alla Camera è stato detto che sono stati lanciati dei missili Cruise. E’ disposto il Primo Ministro a spiegare le circostanze nelle quali questi missili sono stati resi inoffensivi?» chiese il contestatore.
«Sono stati resi inoffensivi quando si è saputo che ci trovavamo in una situazione dovuta a una finta. Questa esperienza ha dimostrato che i procedimenti di controllo protettivo hanno funzionato in maniera soddisfacente durante il lancio, e che le procedure di controllo negative hanno funzionato in maniera soddisfacente quando si è trattato di rendere inoffensivi i missili. Come l’onorevole deputato capirà, il governo è molto soddisfatto di questa combinazione delle procedure», rispose il Primo Ministro, applaudito in buona misura dai banchi del governo mentre i deputati dell’opposizione gridavano senza molto entusiasmo: «Dimissioni!»
«Cani bastonati», disse Ferguson in tono sprezzante. «Ma se il Primo Ministro avesse messo un piede in fallo, la situazione sarebbe stata ben diversa», soggiunse. «Restereste sorpresi nel vedere che cosa può combinare una risposta incauta. Sarebbe scoppiato un inferno. Per un certo verso dispiace quasi. La vita diventa tanto monotona.»
Isaac Newton e Frances Margaret furono contenti di andarsene quando venne finalmente votata la fiducia. Uno degli uscieri indicò loro l’uscita.
«In realtà avrebbero dovuto accompagnarvi fuori. Vogliate presentarvi all’agente alla porta, in caso di accertamenti.»
Dopo aver spiegato a un poliziotto alla porta che la loro guida, il segretario personale del Primo Ministro, era in giro nei corridoi della Camera, Isaac Newton e Frances Margaret uscirono sulla piazza del Parlamento e chiamarono un taxi.
«Al numero 11 di Downing Street», disse Isaac Newton all’autista.
«Quella è la residenza meno conosciuta di Londra», osservò l’autista. «Solo una o due volte all’anno mi capita di portare qualcuno a quell’indirizzo.»
Con loro sorpresa, il Cancelliere era già ritornato quando il taxi arrivò al numero 11 di Downing Street.
«Primo a entrare e primo a uscire, e il mio autista conosce ormai la strada per portarmi a casa», spiegò, per proseguire: «Ho pensato che sarà meglio per voi due trascorrere la notte qui piuttosto che accanto. Dopo queste sedute il Primo Ministro può diventare un tantino violento».
«Eppure pensavo che tutto fosse andato bene», osservò Frances Margaret.
«Partecipare a un dibattito è come fare l’equilibrista, specialmente se c’è di mezzo un voto di fiducia. Tutto va bene finché stai su, ma quando sei cascato, addio. Non si torna indietro», fece il Cancelliere con un sorriso. «Il trucco consiste nel non rivelare mai nulla, assolutamente nulla. Io stesso non sono tanto bravo in questo gioco, ma entro in lizza solo due o tre volte all’anno, e anche allora tutto è già prestabilito. Nei dibattiti sul bilancio l’esperienza ti fa capire già in anticipo come andrà a finire. Il Primo Ministro, invece, è sempre sotto attacco, e da tutte le direzioni. Io, se dovessi fare quel mestiere, avrei voglia di spaccare tutto. Ma del resto non potrei farlo, quel mestiere», proseguì il Cancelliere, offrendo da bere e soggiungendo: «Tra poco sarà pronta la cena e poi potrete dormire fino a mezzogiorno. A proposito: mi devo scusare con lei, Newton, per essere stato un po’ esagitato l’altro giorno».
«Tutto è bene ciò che finisce bene. Alla salute!» rispose Isaac Newton.
«Sì, la conferenza stampa ha avuto ottimi risultati.
«Sono contento che lei la pensi così.»
«Ricorda per caso la passeggiata che abbiamo fatto quasi due anni fa? Il giro di Aldbury? Da allora abbiamo percorso molta strada. In un primo tempo piuttosto alla chetichella, poi più scopertamente, ma pur sempre un po’ sottobanco. Ora tutti ne parlano e abbiamo alle spalle un grosso voto di fiducia», dichiarò il Cancelliere in tono espansivo.
«Della cometa di Halley non si è parlato molto, stasera.»
«No, ma tutti sapevano che cosa c’era dietro. Ora sanno che esiste la terza superpotenza, anche se la cosa non è stata presentata in questo modo. Vuol sapere una cosa, Newton, mi vengono di nuovo in mente quei costruttori di navi nella vecchia Bayonne — nel Quattrocento, ricorda? Quelli hanno costruito un galeone capace di cavarsela nelle grosse tempeste dell’Atlantico. Li costruirono solo per la navigazione costiera, in un primo tempo, ma resero possibile l’attraversamento dell’Atlantico e la scoperta dell’America. Questa è la situazione nella quale ci troviamo pressappoco ora», concluse il Cancelliere quando un inserviente venne ad avvertire che la cena era pronta. «Abbiamo costruito il nostro galeone e ora ci rimane solo di salpare per fare scoperte.»
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Ciò che la combinazione rappresentata dal prurito della pelle e dalla più tirannica burocrazia del mondo riuscì a ottenere nell’Unione Sovietica è assolutamente sbalorditivo. Inoltre, nessuna mente umana sarebbe stata capace di predevere l’esito di questa situazione.
Con la sola eccezione del Numero Undici, di recente retrocesso al Numero Quattordici previo passaggio per il Numero Dodici, il prurito folle aveva ormai messo fuori combattimento l’intiero Politburo. In un paese democratico un’eventualità simile avrebbe avuto immediatamente ampie ripercussioni. Nell’Unione Sovietica, invece, l’eventualità contava quasi nulla agli occhi dell’opinione pubblica, poiché la burocrazia continuò a lavorare come il solito. Ma se la strana malattia avesse colpito gli alberi invece delle massime autorità politiche, la situazione sarebbe stata ben diversa. L’intero ordinamento politico ed economico sarebbe infatti crollato in una confusione senza precedenti se la distruzione delle foreste sovietiche avesse interrotto il rifornimento di carta alla burocrazia, anche perché un ricorso all’antico sistema dei banditori non avrebbe raggiunto lo scopo in un paese così vasto come il moderno stato sovietico.