«Ti terrò presente per la parte», le promise Laura. «Sai che cosa mi piacerebbe vedere? Clint che recita la parte travestito da donna.»
«Ehi, hai ancora il senso dell’umorismo, Shane.»
«Pensavi il contrario?»
Thelma si fece pensierosa. «Non sapevo che cosa pensare quando ti ho visto sparare con quell’aria così infida da serpente velenoso.»
«Autodifesa», spiegò Laura. «Ogni brava ragazza dovrebbe sapersi difendere.»
«Stavi sparando come una professionista.» Thelma notò i bossoli disseminati sul prato. «Ti eserciti spesso?»
«Tre volte la settimana, per un paio d’ore.»
Chris ritornò con il bersaglio. «Ciao, zia Thelma. Questa volta quattro colpi mortali su sei, una bella ferita e uno l’hai mancato.»
«Mortali?» chiese Thelma.
«Sono ancora spostati a sinistra?» chiese Laura al figlio.
Chris le mostrò il bersaglio. «Non tanto come prima.»
«Ehi, Christopher Robert», lo rimproverò Thelma, «questo è tutto ciò che ricevo, un pidocchioso ‘Ciao, zia Thelma’?»
Chris depose il bersaglio su quelli che aveva precedentemente tolto, corse da Thelma e le diede un bacio. Avendo notato che aveva abbandonato lo stile punk, Chris le disse: «Accidenti, che cosa ti è successo zia Thelma? Hai un aspetto normale».
«Io ho un aspetto normale? Che cos’è? Un complimento o un insulto? Comunque, ricorda, figliolo, anche se la tua vecchia zia Thelma ha un aspetto normale, non è ciò che sembra. Rimane una comica geniale, una persona con uno spirito sorprendente, insomma una leggenda nel suo piccolo. E comunque, ho deciso che lo stile punk è superato.»
Si fecero aiutare da Thelma a raccogliere i bossoli.
«La mamma è una tiratrice eccezionale», commentò Chris orgoglioso.
«Farà bene a essere eccezionale con tutte queste esercitazioni. C’è tanto di quell’ottone qui da far pallottole per un intero esercito di amazzoni.»
Chris domandò a sua madre: «Che cosa significa?»
«Richiedimelo fra dieci anni», propose Laura.
Quando entrarono in casa, Laura chiuse la porta della cucina a doppia mandata. Poi chiuse le persiane in modo che nessuno potesse vederli.
Thelma osservò questi rituali con interesse, ma non disse nulla.
Chris andò in salotto, infilò la cassetta de I predatori dell’arca perduta nel videoregistratore e si sistemò davanti al televisore con un sacchetto di pop corn e una coca. Laura e Thelma si ritirarono in cucina e mentre sorseggiavano un caffè Laura smontò e pulì il suo revolver.
La cucina era grande e accogliente, con rivestimenti di legno di quercia e vecchie pietre sulle pareti; c’era una cucina economica con la cappa di rame e pentole di rame appese a dei ganci. Il pavimento era in ceramica blu scuro. Persino a Laura sembrava un posto strano per mettersi a pulire un’arma destinata principalmente a uccidere altri esseri umani.
«Hai veramente paura?» chiese Thelma.
«Ci puoi giurare.»
«Ma Danny è stato ucciso perché siete stati tanto sfortunati da capitare nel bel mezzo di un affare di droga. Quelle persone sono lontane ormai, giusto?»
«Forse no.»
«Be’, se avessero temuto che tu potessi riconoscerli, sarebbero già venuti.»
«Non voglio correre rischi.»
«Devi cercare di rilassarti, piccola, non puoi vivere il resto dei tuoi giorni aspettando che qualcuno spunti fuori dal primo cespuglio e ti aggredisca. D’accordo, fai bene a tenere un’arma in casa. Probabilmente è una cosa saggia. Ma hai intenzione di non mettere più il naso fuori? Non puoi portarti un’arma ovunque vai!»
«Certo che posso. Ho un regolare permesso.»
«Un permesso per portare in giro quel cannone?»
«Lo porto in borsa ovunque vada.»
«Cristo, ma come hai fatto a ottenere un porto d’armi?»
«Mio marito è stato ucciso in circostanze misteriose da persone ignote. Quegli assassini hanno cercato di uccidere mio figlio e me, e sono ancora in circolazione. A tutto questo aggiungi che sono una donna ricca e relativamente famosa. E sarebbe decisamente strano se non fossi riuscita a ottenere un porto d’armi.»
Thelma rimase in silenzio per un attimo, mentre sorseggiava il caffè e guardava Laura che puliva il revolver. Alla fine incalzò: «Questa situazione è assurda. Voglio dire, sono passati sette mesi… da quando Danny è morto. Ma sei nervosa e spaventata come se ti avessero sparato ieri. Non puoi vivere costantemente in tensione. Finirai per diventare pazza. È paranoia pura. Devi convincerti che non puoi stare in guardia per il resto dei tuoi giorni, ogni singolo minuto».
«Posso farlo, se ci sono costretta.»
«Ah sì? Facciamo un esempio. In questo momento il tuo cannone è smontato. Che cosa succede se qualche barbaro criminale comincia a buttare giù a calci la porta della cucina?»
Le sedie della cucina erano munite di rotelle di gomma, così quando Laura si spostò dal tavolo arrivò velocemente al bancone accanto al frigorifero. Aprì un cassetto e tirò fuori un’altra Smith Wesson.
Thelma esclamò: «Che cosa… Sono seduta nel bel mezzo di un arsenale!»
Laura ripose il secondo revolver nel cassetto. «Vieni. Ti faccio fare un giro.»
Thelma la seguì nella dispensa. Appesa alla parte interna della porta c’era un fucile mitragliatore Uzi automatico.
«Ma questa è una mitragliatrice! È legale possederne una?»
«Con l’approvazione federale puoi comprarle nei negozi di armi, anche se puoi ottenere soltanto una semiautomatica; è illegale averle quando sono armi completamente automatiche.»
Thelma la studiò per un attimo, poi disse sospirando: «Questa è stata modificata?»
«Sì. È completamente automatica. L’ho acquistata così da un trafficante d’armi, non in un negozio normale.»
«Questo è troppo, Shane, è veramente troppo!»
Portò Thelma nella sala da pranzo e le mostrò la rivoltella che era agganciata sul fondo della credenza. Nel salotto un quarto revolver era agganciato sotto il tavolo vicino a uno dei divani. Un secondo Uzi modificato era appeso dietro la porta dell’anticamera che dava sull’entrata principale della casa. Altre pistole erano nascoste nel cassetto della scrivania nello studio, nel suo ufficio al piano superiore, nel bagno principale e nel comodino della sua stanza. Per finire, teneva un terzo Uzi nella camera da letto più grande.
Fissando il fucile mitragliatore che Laura tirò fuori da sotto il letto, Thelma gemette: «Pazzesco, è sempre più pazzesco! Se non ti conoscessi bene, Shane, penserei che ti ha dato di volta il cervello. Mi sembri una paranoica fanatica di armi. Ma, conoscendoti, se sei veramente tanto spaventata, devi avere le tue buone ragioni. Come fai con Chris, con tutte queste armi in giro?»
«Sa che non deve toccarle e so che di lui posso fidarmi. La maggior parte delle famiglie svizzere ha dei parenti nell’esercito. Lì quasi tutti i cittadini di sesso maschile sono preparati a difendere il loro paese, lo sapevi? Ci sono armi in quasi tutte le case, ma hanno il più basso tasso di incidenti del mondo perché le armi sono una parte della vita. Ai bambini viene insegnato a rispettarle fin dalla più tenera età. Chris non avrà problemi.»
Mentre Laura riponeva l’Uzi sotto il letto, Thelma chiese: «Ma come diavolo hai fatto a trovare un trafficante d’armi?»
«Sono ricca, ricordi?»
«E il denaro può comprare qualsiasi cosa? D’accordo, forse questo è vero. Ma come fa una ragazza come te a trovare un trafficante d’armi? Presumo che non mettano gli annunci sulle bacheche delle lavanderie.»