Aveva smesso di piovere, ma il cielo era ancora livido e carico di nubi minacciose. Le previsioni meteorologiche annunciavano un altro temporale nel corso della notte.
Guardarono il notiziario delle cinque. Parlarono anche di lei, di Chris e di un misterioso uomo ferito che avevano portato dal dottor Brenkshaw. L’unica ipotesi plausibile che era stata fatta era che i trafficanti di droga che avevano ucciso suo marito ora stessero inseguendo lei e suo figlio, fórse perché temevano che potesse identificarli tra le foto segnaletiche della polizia o forse perché in qualche modo era anche lei coinvolta nel traffico di droga.
«Mia madre una trafficante di droga?» esclamò Chris offeso da quella insinuazione. «Che stronzi!»
Nonostante non fossero stati trovati corpi a Big Bear e alle San Bernardino Mountains, la vicenda era di grande attualità.
I giornalisti avevano appreso che sul posto erano state trovate numerose macchie di sangue e che la testa decapitata di un uomo era stata scoperta nel vialetto dietro la casa del dottor Brenkshaw, fra due bidoni della spazzatura.
Laura ricordò che mentre stava per superare il cancelletto di legno dietro la casa di Carter Brenkshaw, aveva sorpreso il secondo uomo armato e aveva aperto il fuoco su di lui con l’Uzi. La raffica lo aveva colpito alla gola e alla testa e in quel momento Laura aveva pensato che quelle raffiche avrebbero anche potuto decapitarlo.
«Gli uomini delle SS che sopravvissero premettero il pulsante di ritorno sulla cintura dell’uomo morto», spiegò Stefan, «e rimandarono indietro il corpo.»
«Ma perché non la testa?» chiese Laura, nauseata da quell’argomento, ma troppo curiosa per non porre quella domanda.
«Dev’essere rotolata via dal corpo e finita tra i due bidoni della spazzatura», rispose Stefan. «E probabilmente non sono riusciti a trovarla nel breve tempo che avevano a disposizione. Se l’avessero individuata, avrebbero potuto metterla sul corpo dell’uomo, incrociandogli attorno le braccia affinchè non cadesse. Qualsiasi cosa un viaggiatore del tempo indossi o porti con sé torna con lui durante il viaggio, ma con le sirene che si stavano avvicinando e il buio nel vialetto, non hanno avuto il tempo di trovare la testa.»
Chris, non parve eccitato da questi macabri particolari, si lasciò cadere sulla poltrona, si raggomitolò e rimase in silenzio. Forse l’immagine di una testa decapitata aveva reso la presenza della morte più reale di quanto non avesse fatto la sparatoria in cui era rimasto coinvolto.
Laura si affrettò a coccolarlo e a rassicurarlo dolcemente che sarebbero presto usciti sani e salvi da quella situazione. I discorsetti che gli fece non potevano però essere molto convincenti, poiché non era ancora riuscita a convincere se stessa che ce l’avrebbero fatta.
Per pranzo e per cena andò nuovamente a comprare il cibo al ristorante cinese dall’altro lato della strada. La sera prima nessuno del personale sembrava aver riconosciuto in lei l’autrice famosa o la fuggitiva, perciò si sentì abbastanza sicura. Era sciocco andare altrove e rischiare di essere scoperta.
Terminata la cena, mentre Laura stava raccogliendo i contenitori di cartone, Chris esibì due dolcetti al cioccolato con una candelina gialla su ognuno. Aveva comprato il pacchetto di dolci e una scatola di candeline al supermercato la mattina prima e li aveva tenuti nascosti fino a quel momento. Con aria compita uscì con i dolcetti dal bagno, dove aveva in segreto sistemato e acceso le candeline. Sorrise quando vide la sorpresa e la gioia di sua madre. Laura infatti dovette lottare per trattenere le lacrime. La commosse il fatto che nonostante fossero in pericolo, Chris avesse avuto ancora la presenza di spirito di pensare al suo compleanno e avesse avuto il desiderio di renderla felice.
Si divisero i due dolci e in più, con il cibo acquistato al ristorante cinese, avevano a disposizione cinque biscotti della fortuna.
Dall’alto della pila di cuscini, Stefan scartò il suo biscotto.
«Se solo fosse vero: ‘Vivrai in anni di pace e abbondanza’.»
«Oh, potrebbe anche esserlo», esclamò Laura. Anche Laura scartò il suo dolcetto ed estrasse il biglietto. «Be’, credo di averne avuto veramente abbastanza, grazie. ‘L’avventura sarà la tua compagna.’»
Nel dolcetto di Chris non c’erano biglietti, non c’era fortuna.
Un brivido di paura percorse Laura, come se la mancanza di un messaggio volesse in realtà dire che Chris non aveva futuro. Stupida superstizione, ma non riuscì a reprimere quell’improvvisa ansia.
«Ecco», disse, porgendogli subito gli altri due biscotti. «Il fatto che non hai trovato nulla nel primo, significa che avrai doppia fortuna.»
Chris aprì il primo, gli diede un’occhiata e rise. Poi lo lesse ad alta voce: «’Otterrai fama e fortuna’».
«Quando sarai ricco sfondato e io ormai vecchia, potrò contare su di te?» chiese Laura.
«Certo, mamma. Be’… fintanto che continuerai a cucinare per me, soprattutto la tua zuppa di verdura.»
«Ho capito, dovrò guadagnarmelo il tuo aiuto, eh?»
Sorridendo a quello scambio di battute, Stefan Krieger disse: «È un cliente difficile, non è così?»
«Probabilmente mi farà pulire i pavimenti quando avrò ottant’anni», commentò Laura.
Chris aprì il secondo biscotto. «’Avrai una vita serena fatta di piccoli piaceri: libri, musica, arte.’»
Né Chris né Stefan sembrarono notare che le due predizioni erano contrastanti e che di fatto si annullavano vicendevolmente, un fatto che in un certo senso confermava il sinistro significato del biscotto vuoto.
Ehi, stai uscendo di senno, Shane, si disse Laura. In fondo erano solo dei dolcetti della fortuna. Non predicono nulla sul serio.
Qualche ora più tardi, dopo che le luci furono spente e Chris si fu addormentato, Stefan parlò a Laura: «Ho architettato un piano».
«Un modo per distruggere l’istituto?»
«Sì. Ma è molto complicato e ci sono molte cose di cui avremo bisogno. Non lo so per certo… ma ho il sospetto che alcuni di questi articoli non possano essere acquistati da privati.»
«Io posso avere tutto ciò di cui hai bisogno», replicò Laura con sicurezza. «Ho i contatti. Qualsiasi cosa.»
«Avremo bisogno di molto denaro.»
«Questo è già più difficile. Mi sono rimasti solo quaranta dollari e non posso andare in banca a ritirare del denaro perché altrimenti lascerei una traccia…»
«Sì. Con quello ci scoprirebbero subito. C’è qualcuno di cui ti fidi e che si fida di te, qualcuno che sarebbe disposto a darti molto denaro senza dire a nessuno di averti vista?»
«Tu conosci tutto di me», disse Laura, «perciò sai di Thelma Ackerson. Ma, per l’amor del cielo, non voglio coinvolgerla in questa situazione. Se dovesse succedere qualcosa a Thelma…»
«Possiamo fare in modo che lei non corra alcun rischio», insistè Stefan.
Fuori, la pioggia preannunciata arrivò con un improvviso acquazzone. Laura disse: «No».
«Ma lei è la nostra unica speranza.»
«No.»
«Da chi altro potresti farti prestare dei soldi?»
«Troveremo un’altra soluzione che non richieda tanto denaro.»
«Che riusciamo o no a escogitare un altro piano, avremo bisogno di denaro. I tuoi quaranta dollari non dureranno un’altra giornata e io non ho nulla.»
«Non metterò a repentaglio la vita di Thelma», insistè Laura in tono deciso.
«Ma come ti ho già detto, possiamo fare tutto senza farle correre alcun rischio, senza…»