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Nel frattempo, c’era la pestilenza. L ’idea della sinergia era ancora la più plausibile. Supponete di combinare le tossine, i prodotti metabolici velenosi di due separate specie di batteri per diminuire la capacità che ha il sangue di trasportare l’ossigeno e drenare l’anidride carbonica. Sarebbe stato estremamente difficile identificare questa coppia e i sintomi sarebbero stati spiegati. Nessuna cultura pura di qualunque organismo fosse stato trovato avrebbe prodotto la peste. Ciascuno, per conto suo, sarebbe stato inoffensivo. Solo una combinazione dei due sarebbe stata dannosa. E se si presumeva tanto e il sangue perdeva la sua capacità di trasportare ossigeno, il primo di tutti i sintomi sarebbe stato la svogliatezza mentale. Il cervello richiede un alto livello di ossigeno nel sangue per poter lavorare perfettamente. Fate mancare gradualmente e lentamente l’ossigeno al cervello di un uomo e ne seguiranno tutti i noti effetti. I suoi altri organi rallenteranno, ma a ritmo meno veloce. Non si ricorderà di mangiare. Il suo sangue continuerà a digerire il cibo e a bruciare il proprio grasso, anche se in modo sempre più lento, mentre il suo cervello funzionerà in modo sempre più confuso. L’uomo diventerà soltanto semicosciente e poi sopraggiungerà il momento del coma quando lo prenderà l’incoscienza e il corpo vivrà solo come una macchina in folle, finché resterà senza combustibile e morirà.

Calhoun tentò in fretta di calcolare una combinazione sinergica che potesse fare cessare al sangue dell’uomo di compiere il suo lavoro; forse soltanto minime dosi del duplice veleno erano sufficienti. Poteva funzionare come una antivitamina o un antienzima oppure…

Comunque gli invasori della città erano immuni. Era possibile che gli stessi anticorpi che aveva prodotto Murgatroyd fossero responsabili della loro immunità. In qualche posto qualcuno aveva usato la scienza della medicina per commettere un crimine mostruoso. Ma la medicina era pur sempre una scienza. Era pur sempre un corpo di conoscenze di leggi naturali. E le leggi naturali sono consistenti e operano insieme verso quello scopo per cui l’universo è stato fatto.

Udì un movimento al di là della radura. Mise mano al fulminatore. Poi vide di chi si trattava. Era Kim Walpole, intollerabilmente stanco che si trascinava con infinito sforzo dove si trovava Helen Jons. Calhoun lo sentì chiedere pesantemente, — Va tutto bene?

— Sì, Kim, — disse piano la ragazza. — Non riuscivo a dormire. Mi sto chiedendo se possiamo sperare.

Kim non rispose.

— Se vivremo… — disse la ragazza con ardore. Si fermò.

Calhoun sentì che avrebbe dovuto mettersi le dita nelle orecchie. La conversazione era del tutto privata. Ma lui aveva bisogno di stare in guardia, quindi tossì, per fare capire che sentiva. Kim si rivolse a lui:

— Calhoun?

— Sì, — disse Calhoun. — Se volete parlare, fatelo sottovoce. Devo stare in guardia nel caso che l’uomo che ho ucciso avesse un compagno che potrebbe venire a cercarlo. Una domanda però. Se la pestilenza è artificiale, deve aver avuto inizio. È atterrata qui due settimane fa o qualche mese prima una nave, prima che i vostri operai cominciassero a sentirsi male?

— Non è atterrata alcuna nave, — disse Kim. — No.

Calhoun aggrottò la fronte. Il suo ragionamento sembrava perfetto. La pestilenza doveva essere stata portata lì da qualche parte.

— Deve esserci stata. Qualunque tipo di nave! — insistette. — Proveniente da una qualsiasi zona!

— Nessuna, — ripeté Kim. — Non abbiamo avuto alcuna comunicazione da fuori del pianeta per tre mesi prima che apparisse la pestilenza. Non ci sono state qui altre navi, a parte quelle di Dettra, con rifornimenti, operai e cose del genere.

Calhoun si accigliò. Era impossibile. Poi la voce di Helen risuonò debolmente. Kim diede un mormorio di risposta. Poi disse:

— Helen si ricorda che c’è stato un bizzarro colpo di tuono una notte, non molto tempo prima che la pestilenza avesse inizio. Non è sicura che abbia un significato ma nel pieno della notte, con tutte le stelle che brillavano, il tuono si spostò avanti e indietro nel cielo della città. Fu una settimana o due prima della pestilenza. Svegliò tutti. Poi rotolò via all’orizzonte e oltre. I meteorologi non seppero dare una spiegazione.

Calhoun considerò la cosa. Murgatroyd si rannicchiò ancora più vicino a lui. Improvvisamente fece schioccare le dita.

— Ecco! — disse selvaggiamente. — Ecco il trucco! Non ho tutte le risposte, ma conosco delle belle domande da fare ora. E so anche a chi farle.

Si mise comodo. Murgatroyd dormiva. C’era il mormorio più debole possibile dove Kim Walpole e la ragazza parlavano con ansia della possibilità che ci fosse una speranza.

Calhoun contemplò il problema che doveva risolvere. C’erano pochi, pochissimi sopravvissuti delle persone che erano state nella città. C’era un intero carico di assassini, di macellai! che era sbarcato per fare in modo che fossero distrutti fino all’ultimo. Indubbiamente nella spedizione degli invasori c’era in microbiologo espertissimo e probabilmente molto brillante. Ce n’era bisogno, per assicurarsi del successo della pestilenza e per verificare l’assoluta immunità dei macellai, in modo che gli altri coloni potessero sostituirli e sfruttare il pianeta. Non ci poteva essere alcun pericolo di contagio per le persone non provenienti da Dettra che erano destinate a colonizzare quel pianeta. Ci sarebbe stata una supervisione altamente competente del furto di quel mondo, una cosa quasi impensabile, mostruosa.

— La pestilenza probabilmente è provocata da una coppia di virus, — brontolò Calhoun, — introdotti e sparsi da una nave dotata di razzi e ali. Avrebbe dovuto avere le ali perché non intendeva atterrare ma voleva passare avanti e indietro sulla città. Deve aver lasciato cadere dozzine di pallottoline gelate della doppia cultura di virus e queste sono cadute al suolo sgelandosi ed evaporando mentre precipitavano ed hanno fluttuato sulla città come un manto di invisibile contagio che ha ricoperto tutto. Poi la nave se ne è andata oltre l’orizzonte e quindi nello spazio con i suoi razzi, passando poi in superpropulsione per tornare sul suo pianeta ad aspettare…

Calhoun sentì una gelida rabbia, più selvaggia di qualunque furia possibile. Con quella tecnica una confederazione di esseri umani assolutamente senza pietà poteva diventare parassita di altri mondi. Poteva impadronirsi di qualunque mondo distruggendo la sua gente e nessun altro popolo avrebbe potuto fare una protesta efficace, poiché il mondo così rubato sarebbe servito soltanto agli assassini che lo avevano conquistato. Quella faccenda di Maris III poteva essere soltanto la prova di una nuova crudeltà. Il pianeta assassino poteva spargere la sua rivoltante cultura come un cancro in tutta la galassia.

Ma questo implicava due altre cose, oltre a una tecnica di conquista per mezzo dell’assassinio con pestilenze artificiali. Una era ciò che sarebbe accaduto alla gente, i cittadini comuni, di una civilizzazione che si espandeva e sussisteva con questi metodi. Non sarebbe stato un bene per quella gente. Nel complesso sarebbero stati peggio di quelli che morivano.

E l’altra?

— Possono fare una prova pratica del loro sistema, — disse Calhoun molto freddamente, — colpendo il Servizio Medico solo in una persona, me, e distruggere una piccola Nave Medica. Ma non possono adottare questo sistema su scala più grande senza distruggere in precedenza tutto il Servizio Medico. Questa faccenda incomincia decisamente a dispiacermi!

Capitolo quinto

Gran parte della scienza fisica è soltanto comprensione di fatti osservati a lungo. Nella condotta umana c’è una lunga tradizione di osservazione, ma una breve registrazione di comprensione. Per esempio, le vite umane in contatto con altre vite umane, seguono le regole di altri sistemi ecologici. Troppo spesso, tuttavia, un uomo immagina che un sistema ecologico sia composto soltanto di cose, mentre un sistema del genere funziona attraverso le azioni delle cose. Non è possibile per alcuna parte di un complesso ecologico agire sulle altre parti senza che queste a loro volta agiscano su di essa. Quindi ne consegue che è singolarmente stupido, ma stupefacentemente comune, che un individuo presuma che la società umana sia passiva e non reattiva. Egli può presumere di poter fare quello che vuole, ma inevitabilmente avviene una reazione tanto energica quanto la sua azione ed altrettanto ben diretta. In più la probabilità…