— È la cosa migliore — rispose Rhodry. — Con le spalle addossate all’altura ci sarà più facile combattere.
Annuendo in segno di assenso, Seryl lo fissò come un bambino affamato avrebbe fissato suo padre, certo al di là di ogni logica che lui avrebbe trovato da mangiare anche quando ogni speranza era perduta. Nella grigia luce dell’alba i due fecero il giro del campo mentre Rhodry cercava di venire a patti con la dolorosa certezza che Jill fosse morta. La propria fine era una cosa che sentiva di poter accettare con calma, ma non quella di Jill, e il suo solo conforto derivava dal fatto che presto avrebbe avuto la possibilità di vendicarla trascinando con sé nell’Aldilà qualcuno di quei banditi. Il campo era stato fortificato nel miglior modo possibile, ammucchiando il carico dei muli fino a formare un rozzo muro a protezione dei mulattieri, che si trovavano così con le spalle a ridosso dell’altura e con i muli impastoiati vicino a loro. Ripetendo ancora una volta i propri ordini, Rhodry ricordò ai mulattieri che quando lui e le altre due guardie fossero stati uccisi loro avrebbero dovuto spaventare i muli e dirigere la mandria nel folto dei banditi, perché così sarebbero probabilmente riusciti ad eliminarne qualcuno.
— E combattete fino alla morte — concluse, — perché non otterrete comunque misericordia.
Infine lui, Lidyc e Abryn montarono in sella e si portarono davanti alla barricata improvvisata; pur essendo pallidi, i due ragazzi apparivano calmi e decisi a morire da uomini. A poco a poco la luce del sole si fece più intensa con il lento trascorrere dei minuti e Rhodry si rese conto di essere impaziente di morire e di raggiungere la sua amata nell’Aldilà. Finalmente udirono un rumore di zoccoli e un tintinnio di finimenti… i suoni prodotti da parecchi uomini che stavano cavalcando verso di loro… e con un cenno della spada Rhodry segnalò ai compagni di muoversi per andare incontro al nemico. In quel momento la banda di guerra aggirò la svolta della strada al trotto, venti uomini in cotta di maglia, montati su buoni cavalli e muniti di scudo su cui spiccava lo stemma rosso e oro di Cwm Pecl. Alle proprie spalle, Rhodry sentì l’esplosione di grida di entusiasmo e di risa isteriche che si verificò all’interno del campo ma lui rimase in silenzio, incapace di parlare a causa del sollievo che provava nel sapere che Jill era salva. Poi il capitano della banda di guerra avanzò verso di lui.
— Bene, daga d’argento — disse con un sorriso, — pare che tutti siano contenti di vederci.
— Davvero non ho mai provato tanto piacere nel vedere qualcuno in vita mia. Quando vi ha raggiunti l’altra daga d’argento?
— Circa un’ora dopo la mezzanotte, ed è un ragazzo resistente, anche se dimostra appena quattordici anni. Era praticamente sul punto di crollare ma ha continuato ad insistere per tornare indietro con noi.
— È fatto così — convenne Rhodry, più che disposto a lasciare che i guerrieri continuassero a pensare che Jill era un ragazzo. — Hai portato un chirurgo? Abbiamo alcuni feriti — proseguì, sfilandosi l’elmo e spingendo indietro il cappuccio della cotta di maglia.
— Certamente… — Il capitano s’interruppe di colpo, fissandolo in volto. — Ecco… volevo dire… mio signore.
— Oh, dannazione! Allora ci siamo già incontrati, giusto?
— Più di una volta, mio signore.
— Non mi chiamare mai più così. Il mio nome è Rhodry e niente altro.
Il capitano annuì con un atteggiamento di silenziosa comprensione che risultò irritante. Girato il cavallo, Rhodry guidò la banda di guerra verso il campo, ma quando accennò a smontare di sella il capitano si affrettò a venire a tenergli le briglie.
— Smettila! Prima dicevo sul serio.
— D’accordo, allora. Rhodry e niente altro.
— Così va meglio. Ora dimmi, quanto dista da qui la vostra stazione di pattuglia? Ho intenzione di rivolgere qualche parola di encomio alla nostra giovane daga d’argento.
— Con un cavallo fresco sono circa cinque ore di viaggio, ma il ragazzo non sarà più là quando arriveremo perché l’ho mandato a Dun Hiraedd con un messaggio, chiedendo rinforzi. Ha detto che sarebbe partito all’alba.
Rhodry imprecò sonoramente e il capitano, che a quanto pareva continuava a pensare a lui come a Lord Rhodry Maelwaedd, si affrettò a fornire una spiegazione.
— Ho dovuto portare con me tutti gli uomini che avevo. Questa marmaglia non attacca quasi mai le carovane del re, perché sa che in casi del genere interveniamo in forze, quindi qui sta succedendo qualcosa di dannatamente strano.
Rhodry però non lo stava quasi ascoltando. Jill era di nuovo sola sulla strada, e sapeva meno di lui in merito ai pericoli che la braccavano.
— Mi è scivolata fra le mani — disse Sarcyn. — Ero ad appena un chilometro di distanza da lei quando ha raggiunto la stazione di pattuglia.
— Lo so — replicò Alastyr. — Stavo seguendo ogni cosa a distanza.
— Se tu avessi pensato a evocare prima la sua immagine…
Alastyr lasciò passare sotto silenzio quel riaffiorare della fin troppo familiare arroganza perché in quel momento il pericolo che correvano era eccessivo per poter rischiare di litigare fra loro. Anche se Evy e Sarcyn erano entrambi buoni spadaccini, tutt’intorno a loro c’erano diciannove banditi furenti, troppi perché Alastyr potesse gettare un incantesimo su tutti. Il nuovo capo eletto dalla banda, un uomo massiccio dai capelli rossi chiamato Ganedd, venne avanti a grandi passi con le braccia incrociate sul petto.
— Non ci avevi detto che quella ragazza sapeva combattere come un demone uscito dall’inferno! — esclamò.
— Vi avevo avvertiti che era abile con la spada.
Ganedd emise un ringhio allarmante e Alastyr si affrettò a tirare fuori il sacchetto che aveva preparato per loro.
Ganedd ne versò il contenuto sul palmo della propria mano pelosa, e il suo volto fu rischiarato da un sorriso alla vista di un regale d’oro, di venti pezzi d’argento e di un rubino squadrato grosso quanto l’unghia del suo pollice.
— Niente rancore, allora — disse, girandosi. — Benissimo, ragazzi, qui abbiamo un gioiello che potremo vendere a Marcmwr e che ci permetterà di vivere da re per mesi.
Mentre i banditi lanciavano grida entusiaste, Alastyr e i suoi apprendisti montarono a cavallo e si allontanarono, tirandosi dietro Camdel. Anche se quei furfanti avrebbero potuto tentare di tendere un’imboscata a uomini che ora sapevano essere ricchi, ad Alastyr sarebbe bastato ricorrere al dweomer per riparare tutti e quattro da un simile evento. Nel cavalcare, si sentì prossimo a imprecare per la frustrazione: erano arrivati così vicino a impadronirsi di quella ragazza! E lui era certo che se soltanto fosse riuscito a prendere Jill viva avrebbe poi potuto cederla a Nevyn in cambio della garanzia di lasciare Deverry sano e salvo… e con la Grande Gemma dell’Ovest.
Jill avrebbe voluto restare alla stazione per aspettare Rhodry, ma nessuna daga d’argento poteva rifiutare l’ordine diretto da parte di un capitano del gwerbret di portare un messaggio al suo signore, senza venire frustata. Dal momento che Sunrise era ancora stanco, lo stalliere le diede un robusto cavallo nero per iniziare il suo viaggio; il capitano le aveva già consegnato credenziali ufficiali in virtù delle quali qualsiasi vassallo di Blaen avrebbe dovuto fornirle da mangiare e un cavallo fresco per accelerare il suo viaggio finché fosse stata impegnata al servizio di sua grazia.
— Ascoltami — disse allo stalliere. — È meglio che Sunrise sia ancora qui quando Rhodry arriverà.
— Cosa pensi che siamo, ladri di cavalli?
— C’è più di un gran signore che ha «barattato» un cavallo che il suo proprietario non intendeva minimamente barattare, e Sunrise è un animale dannatamente prezioso.
— Senza dubbio, ma qui è al sicuro. Voglio dirti una cosa, daga d’argento: i ladri di cavalli sono quelli che noi uomini di Cwm Pecl detestiamo di più. Da noi un ladro di cavalli non se la cava con le mani tagliate: riceve quindici frustate e viene impiccato sulla pubblica piazza.