Выбрать главу

«Aspetta un attimo», intervenni. «Ma se Lui è spirituale e fatto di luce, o fatto di niente, allora cosa gli ha dato l’idea inizia­le per la materia?»

«Ah, quello è il mistero cosmico. Secondo me, la sua immagi­nazione ha creato la materia, l’ha prevista o l’ha desiderata con intensità. E credo che il desiderarla fosse una caratteristica assai importante della sua mente. Vedi, Lestat, se Lui stesso ha avuto origine nella materia, allora tutto questo è un esperimento volto a scoprire se essa può evolversi nuovamente in Dio. Se invece Lui non ha dato origine alla materia, se Lui ha proseguito e la materia è qualcosa che Lui ha immaginato e desiderato e agogna­to, be’,gli effetti su Dio sono basilarmente gli stessi. Voleva la materia, non era soddisfatto senza di essa. Altrimenti non l’a­vrebbe creata. Non è stato un caso, te l’assicuro. Ma, bada bene, non tutti gli angeli concordano su quest’interpretazione, alcuni non sentono il bisogno di nessuna interpretazione, e altri hanno teorie molto diverse. Questa è la mia teoria e, visto che sono il Diavolo, e lo sono da secoli, visto che sono il Nemico, il Principe delle Tenebre, il Dominatore del mondo degli uomini e dell’in­ferno, penso che meriti di essere citata. Penso che meriti di esse­re creduta. Così, adesso, conosci il mio credo. Il disegno dell’u­niverso è immenso, per usare un blando eufemismo, ma l’intero processo dell’evoluzione ha rappresentato l’esperimento preme­ditato di Dio, e noi, gli angeli, siamo stati creati molto prima che iniziasse.»

«Com’era, prima che nascesse la materia?»

«Non posso dirtelo. Lo so, ma, a rigor di termini, non lo ri­cordo. Il motivo è semplice: quando fu creata la materia, fu crea­to anche il tempo. Tutti gli angeli cominciarono a esistere non so­lo nella perfezione paradisiaca con Dio, ma anche per fungere da testimoni ed essere inglobati nel tempo. Ora possiamo uscirne, e fino a un certo punto riesco a rammentare quando non esisteva il richiamo della materia o del tempo; ma ormai non posso più dir­ti come fosse quello stadio iniziale. La materia e il tempo hanno mutato ogni cosa in maniera radicale. Non hanno semplicemen­te cancellato il puro stato che li ha preceduti, lo hanno fatto pas­sare in secondo piano; lo hanno sminuito; lo hanno, come posso dire...»

«Eclissato.»

«Precisamente. La materia e il tempo hanno eclissato il tem­po stesso prima del tempo.»

«Ma ricordi di essere stato felice?»

«Domanda interessante. Ho il coraggio di dirlo?» chiese a se stesso, continuando a meditare. «Ho il coraggio di dire che ri­cordo il desiderio, l’incompiutezza, più di quanto ricordi la feli­cità totale? Ho il coraggio di dire che c’era meno da capire? Non puoi sottovalutare l’effetto che ebbe su di noi la creazione dell’u­niverso fisico. Pensa per un attimo, se ci riesci, a cosa significa il tempo e a come saresti infelice senza di esso. No, non mi sono espresso bene. Quello che voglio dire è che, senza il tempo, non potresti essere consapevole di te stesso, in termini sia di fallimen­to, sia di successo, sia di qualunque spostamento in avanti o all’indietro, sia di qualunque effetto.»

«Capisco. Un po’ come gli anziani che hanno perso così tanta intelligenza da non ricordare l’istante appena trascorso. Sono co­me vegetali, con gli occhi sgranati, ma non sono più umani insieme col resto della razza, perché non hanno più la consapevolezza di niente... né di se stessi né di chiunque altro.»

«Un’analogia perfetta. Ma ti assicuro che individui così an­ziani e feriti hanno ancora un’anima, che a un certo punto ces­serà di dipendere dal loro cervello menomato.»

«Anima!»

Camminavamo lenti ma a ritmo costante, e io cercavo di non lasciarmi distrarre dalla vegetazione e dai fiori; però i fiori mi hanno sempre affascinato e là ne vidi alcuni di dimensioni tali che il nostro mondo avrebbe sicuramente trovato poco pratiche e impossibili da sostentare. Eppure, queste erano specie di alberi che conoscevo; questo era il mondo com’era stato un tempo.

«Sì, hai ragione. Riesci a sentire il tepore intorno a te? Questa è un’epoca di mirabile sviluppo evolutivo sul pianeta. Quando gli uomini parlano di Eden o paradiso, ‘ricordano’ quest’epo­ca.»

«L’Era Glaciale deve ancora arrivare.» «Sta per giungere la seconda. Decisamente. E poi il mondo si rinnoverà e l’Eden tornerà. Durante tutta l’Era Glaciale gli uomini e le donne si evolveranno. Ma, tieni presente, naturalmente, che persino a questo punto la vita come noi la conosciamo esiste già da milioni di anni!»

Mi fermai e mi coprii il viso con le mani, cercando di riflettere sull’intera questione. (Se volete farlo anche voi, vi basta rileggere le ultime due pagine.)

«Ma Lui sapeva cos’era la materia!» esclamai.

«No, non ne sono sicuro», mi contraddisse Memnoch. «Prese quel seme, quell’uovo, quell’essenza e gli diede una forma che di­venne la materia! Tuttavia non so con quanta precisione abbia previsto cosa avrebbe significato tutto ciò. Vedi, è quello il noc­ciolo della nostra grande controversia. Credo che Lui non sia in grado di prevedere le conseguenze delle sue azioni! Credo che non vi presti attenzione! È questo il fulcro della grande disputa!»

«Quindi avrebbe creato la materia, scoprendo cos’era mentre lo faceva.»

«Sì, materia ed energia che, come sai, sono intercambiabili; le ha create, e sospetto che la chiave per comprendere Dio sia rac­chiusa nella parola ‘energia’,sospetto che, se mai l’anatomia umana raggiungerà il punto in cui gli angeli e Dio potranno esse­re spiegati in modo soddisfacente col linguaggio umano, l’ener­gia rappresenterà la chiave.»

«Così Lui era energia e, nel creare l’universo, fece in modo che parte di quell’energia si trasformasse in materia», ricapitolai.

«Sì, e fece in modo di creare uno scambio circolare indipen­dente da Lui. Ma naturalmente nessuno ci disse tutto questo, al­l’inizio. Lui non lo disse. Credo che lo ignorasse. Noi sicuramen­te non lo sapevamo. Sapevamo soltanto che eravamo abbagliati dalle sue creazioni, sbalorditi dal tatto, dal gusto, dal calore, dal­la solidità e dall’attrazione gravitazionale della materia nella sua battaglia con l’energia. Sapevamo solo ciò che vedevamo.»

«Ah, e avete visto l’universo prendere forma. Avete visto il Big Bang.»

«Usa quel termine con scetticismo. Sì, abbiamo visto l’univer­so prendere vita; abbiamo visto ogni cosa mettersi in movimen­to, per così dire. E ne restammo intimiditi! Ecco perché quasi tutte le prime religioni apparse sulla terra celebrano la maestosità, la magnificenza, la grandezza e la genialità del Creatore; ec­co perché i primi inni mai composti sulla terra cantano la gloria di Dio. Restammo impressionati, proprio come lo sarebbero sta­ti in seguito gli umani, e nelle nostre menti angeliche Dio era on­nipotente, meraviglioso e incomprensibile prima che nascesse l’uomo. Ma, ti ricordo, soprattutto mentre camminiamo in que­sto magnifico giardino, che abbiamo assistito a milioni di esplosioni e trasformazioni chimiche, sconvolgimenti che coinvolsero molecole inorganiche prima ancora che la ‘vita’,come noi la co­nosciamo, avesse inizio.»

«Le catene montuose erano qui.»

«Sì.»

«E le piogge?»

«Torrenti su torrenti di pioggia.»

«I vulcani eruttarono.»

«Senza sosta. Non puoi neanche immaginare quanto fossimo affascinati. Guardavamo l’atmosfera addensarsi e svilupparsi, osservandola mentre la sua composizione cambiava. E poi, più tardi, giunsero quelle che per tua comodità chiamerò le Tredici Rivelazioni dell’evoluzione fisica. E per rivelazione intendo ciò che, nel corso del processo, venne rivelato agli angeli, a quelli tra noi che osservavano, a noi. Potrei raccontartelo in modo più det­tagliato, accompagnarti all’interno di ogni specie elementare di organismi che mai abbiano prosperato in questo mondo, ma non te ne ricorderesti. Ti dirò solo ciò che puoi ricordare, in modo che tu possa prendere una decisione mentre sei ancora vivo.»