«Capisco.»
«E queste anime mi sbalordirono con la loro radiosità, la loro serenità e i vari livelli della conoscenza che avevano ottenuto e conservato. Per prima cosa, quasi tutte avevano una completa forma umana, cioè avevano realizzato nell’invisibile le loro forme originali o forse ideali. Sembravano angeli! Erano uomini, donne e bambini invisibili, ed erano dotate dei corredi che avevano amato in vita. Alcune erano nuove nuove, giunte dalla morte meditabonde, impegnate nella ricerca e aperte al mistero. Altre avevano appreso tutto a Sheol, grazie a secoli di osservazione e timore di perdere la propria individualità, a prescindere da quanto sembrasse terribile la situazione. Ma tutte erano distintamente visibili! E antropomorfe, benché fossero diafane come tutti gli spiriti; alcune poi erano più pallide di altre, ma, in linea di massima, tutte risultavano chiaramente visibili alle altre e a se stesse. Mi addentrai in mezzo a loro, aspettandomi di venire snobbato, invece mi resi subito conto che queste anime mi vedevano in modo diverso dalle altre. Valutavano tutto in modo diverso. Erano più in sintonia con le sottigliezze dell’invisibile perché ne avevano accettato le condizioni. Se desideravo essere ciò che ero, benissimo, pensavano, e mi giudicavano molto seriamente in base all’abilità con cui riuscivo a essere questa creatura alta, alata, dai capelli lunghi e vestita di una tunica fluttuante. Pochi istanti dopo il mio arrivo, percepii la felicità tutt’intorno a me. Percepii l’accettazione, un’assoluta mancanza di opposizione e un’acuta curiosità. Sapevano che non ero un’anima umana; lo sapevano perché erano arrivate al punto di riuscire a vederlo! Potevano vedere parecchie cose di qualsiasi altra anima osservassero. E potevano vedere parecchie cose del mondo sottostante. Una di queste anime aveva la forma di una donna, e non era affatto la mia Lilia, a proposito, perché non la rividi mai più, in nessuna forma. Si trattava di una donna morta, credo, nella mezza età, dopo aver avuto numerosi figli, alcuni dei quali si trovavano già con lei mentre altri erano ancora sulla terra. Quest’anima era immersa in una serenità che stava diventando quasi luminosa. La sua evoluzione, cioè, aveva raggiunto un livello così alto nell’invisibile che stava iniziando a generare qualcosa di simile alla luce di Dio!