«‘Crocifissione? Signore, hai mai visto degli uomini morire in questo modo? Sai quanto soffrono? Vengono inchiodati al legno e soffocano; penzolano dalla croce, a poco a poco s’indeboliscono, incapaci di sollevare il proprio peso facendo leva sui piedi inchiodati, e alla fine vengono asfissiati dal sangue e dal dolore.’
«‘Certo che li ho visti. È una diffusa forma di pena capitale. È ripugnante e molto umana.’
«‘Oh, no, no!’ gridai. ‘Non può essere. Non vorrai certo portare al culmine i tuoi insegnamenti con un fallimento e un’esecuzione tanto spettacolari, con una simile crudeltà e con la morte stessa!’
«‘Questo non è un fallimento’,ribattè. ‘Memnoch, diventerò un martire in nome di ciò che insegno! L’agnello innocente è stato sacrificato al buon Dio fin da quando esistono gli umani! Restituiscono istintivamente a Dio ciò che considerano prezioso, per dimostrargli il loro amore. Chi può saperlo meglio di te, che hai spiato i loro altari e ascoltato le loro preghiere e insistito perché le ascoltassi anch’Io? In loro il sacrificio e l’amore sono legati.’
«‘Signore, compiono i sacrifici per paura! Questo non ha niente a che vedere con l’amore di Dio. I sacrifici di ogni genere? I bambini sacrificati a Baal, e un centinaio di altri orrendi rituali sparsi per il mondo. Lo fanno per paura! Perché mai l’amore dovrebbe richiedere un sacrificio?’ Mi ero tappato la bocca con le mani. Non riuscivo più a ragionare. Ero orripilato. Non potevo separare il filo del mio orrore dalla soffocante tessitura complessiva. Poi ripresi a parlare, riflettendo ad alta voce. ‘È tutto sbagliato, Signore. Il fatto che Dio debba essere tanto degradato nella forma umana è di per sé indicibile, ma che si permetta agli uomini di fare una cosa simile a Dio... Ma sapranno cosa stanno facendo, sapranno che sei Dio? Voglio dire che non potrebbero... Signore, dovrà necessariamente essere fatto nella confusione e nel malinteso. Questo significa caos, Signore! Oscurità!’
«‘Naturalmente’,disse. ‘Chi mai, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, crocifiggerebbe il Figlio di Dio?’
«‘Allora cosa significa?’
«‘Significa che mi sono sottomesso all’umano per amore di coloro che ho creato. Mi sono fatto carne, Memnoch. Mi trovo nella carne da trent’anni. Vuoi spiegarti?’
«‘Morire in quel modo è sbagliato, Signore. È un’uccisione ripugnante, un sanguinoso e orribile esempio da offrire alla razza umana! E Tu stesso dici che ti ricorderanno per questo? Più che per la tua resurrezione dalla morte, per la luce di Dio che sgorgherà dal tuo corpo umano e cancellerà questa sofferenza?’
«‘La luce non sgorgherà da questo corpo’,precisò. ‘Questo corpo morirà. Conoscerò la morte. Andrò a Sheol e per tre giorni rimarrò con coloro che sono morti, poi rientrerò in questo corpo e risorgerò. E, sì, sarà la mia morte che ricorderanno, perché come posso risorgere se non muoio?’
«‘Basta che tu non faccia nessuna delle due cose’,lo implorai. Te ne supplico. Non compiere questo sacrificio. Non immergerti nei loro peggiori rituali di sangue. Signore, ti sei mai almeno avvicinato al puzzo dei loro altari sacrificali? Sì, ti chiedevo sempre di ascoltare le loro preghiere, ma non volevo certo consigliarti di scendere dalla tua grande altezza per annusare il tanfo del sangue e dell’animale morto, o per vedere la muta paura nei suoi occhi mentre gli tagliano la gola! Hai visto i neonati scagliati all’interno del crudele dio Baal?’
«‘Memnoch, questo è l’atteggiamento nei confronti di Dio che l’uomo stesso ha sviluppato. In tutto il mondo i miti cantano lo stesso canto.’
«‘Sì, ma solo perché non sei mai intervenuto per fermare tutto ciò, hai lasciato che accadesse, hai lasciato che questa umanità si evolvesse, e questi umani guardavano con orrore i loro antenati animali, osservavano la loro mortalità e cercavano di propiziarsi un dio che li ha lasciati in balia di tutto ciò. Signore, cercano un significato, ma non ne trovano nessuno in tutto questo. Nessuno.’
«Mi guardò come se fossi completamente pazzo. Mi fissò in silenzio. ‘Mi deludi’,disse in tono sommesso e delicato. ‘Mi ferisci, Memnoch, ferisci il mio cuore umano.’ Protese le mani irruvidite e me le posò sul viso, le mani di un uomo che aveva lavorato in questo mondo, faticato come io non avevo mai fatto durante la mia breve visita. Chiusi gli occhi. Non parlai. Ma qualcosa mi aveva colpito! Una rivelazione, un’intuizione, un’improvvisa comprensione di tutto ciò che c’era di erroneo; sarei riuscito a esprimerla in modo razionale? Sarei riuscito a parlare? Riaprii gli occhi, lasciando che Dio mi stringesse, sentendo i calli sulle sue dita, fissando il suo viso scarno. Quanto aveva digiunato, quanto aveva sofferto in questo deserto e quanto aveva faticato in quei trent’anni! Oh, no, tutto ciò era sbagliato!
«‘Cos’è sbagliato, mio arcangelo, cosa?’ mi chiese con infinita pazienza e desolazione umana.
«‘Signore, scelgono questi rituali che comportano sofferenza perché non possono evitare la sofferenza nel mondo naturale. È il mondo naturale che va superato! Perché mai qualcuno dovrebbe patire ciò che patiscono gli umani? Signore, le loro anime giungono a Sheol deformate, contorte dal dolore, nere come tizzoni a causa dell’intenso calore della perdita, dell’infelicità e della violenza cui hanno assistito. La sofferenza è un male in questo mondo. La sofferenza è il decadimento e la morte. È terribile. Signore, non puoi credere che soffrire in questo modo possa giovare a qualcuno. Questa sofferenza, questa indicibile capacità di sanguinare e conoscere il dolore e l’annientamento è ciò che dev’essere superato in questo mondo, se si vuole che qualcuno arrivi a Dio!’
«Lui non rispose subito. Abbassò le mani. ‘Mio angelo, susciti in me ancora più affetto, adesso che ho un cuore umano. Come sei ingenuo! Come sei estraneo alla vasta creazione materiale!’ esclamò poi.
«‘Ma sono stato io a sollecitarti a scendere qui! Come posso essere estraneo? Io sono l’osservatore! Vedo ciò che gli altri angeli non osano guardare per paura di piangere e per il timore che Tu possa infuriarti con loro.’
«‘Memnoch, semplicemente non conosci la carne. Il concetto è troppo complesso per te. Cosa pensi che abbia insegnato alle tue anime di Sheol la loro perfezione? Non è stata forse la sofferenza? Sì, forse vi entrano contorte e bruciate se non sono riuscite a guardare al di là della sofferenza sulla terra, e alcune possono anche disperare e svanire. Ma a Sheol, nel corso di secoli di sofferenza e desiderio, altre vengono purgate e purificate. Memnoch, la vita e la morte fanno parte del ciclo, e la sofferenza è il suo sottoprodotto. La capacità umana di conoscerla non dispensa nessuno! Memnoch, il fatto che le anime illuminate che hai portato da Sheol lo sapessero, il fatto che avessero imparato ad accettarne la bellezza, è ciò che le ha rese degne di varcare le porte celesti!’
«‘No, Signore, non è vero!’ reagii. ‘Hai capito male. Hai capito male. Oh, ora so cos’è successo.’
«‘Davvero? Cosa stai cercando di dirmi? Che Io, il Signore Iddio, dopo aver trascorso trent’anni in questo corpo umano non ho scoperto la verità?’
«‘Ma è proprio questo il punto! Tu hai sempre saputo di essere Dio. Hai parlato di occasioni in cui ti credevi pazzo o lo dimenticavi quasi, ma erano periodi brevi! Troppo brevi! E adesso, mentre pianifichi la tua morte, sai chi sei e non lo dimenticherai, vero?’