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Il mondo si stava sfilacciando.

Pevara doveva essere forte. Lei stessa aveva elaborato il piano di portare qui delle donne per vincolare questi uomini, anche se era stata Tarna a proporlo. Non poteva lasciare che scoprissero quanto trovava inquietante essere intrappolata lì dentro, fronteggiando nemici che potevano costringere una persona a passare all’Ombra. I suoi unici alleati erano uomini a cui, solo pochi mesi fa, lei avrebbe dato la caccia con diligenza e che avrebbe domato senza il minimo rimorso.

Si mise a sedere sullo sgabello che Emarin aveva usato prima. «Mi piacerebbe discutere questo ‘piano’ che stai elaborando.»

«Non sono certo di averne ancora elaborato uno, Aes Sedai.»

«Potrei essere in grado di fornire qualche suggerimento.»

«Non mi rifiuterei di ascoltarli» disse Androl, anche se strinse gli occhi.

«Cosa c’è che non va?» chiese lei.

«Quelle persone lì fuori. Non le riconosco. E...»

Pevara guardò fuori dalla finestra. L’unica luce proveniva dagli edifici, illuminando la notte fradicia di un bagliore rosso-arancione. I passanti si muovevano molto lentamente lungo la strada, dentro e fuori dalla luce delle finestre.

«I loro abiti non sono bagnati» sussurrò Androl.

Con un brivido, Pevara si rese conto che aveva ragione.

L’uomo sul davanti camminava con un floscio cappello a tesa larga, ma non bloccava la pioggia o colava acqua. I suoi abiti rustici non erano toccati dall’acquazzone. E l’abito della donna accanto a lui non si muoveva affatto con il vento. Poi Pevara vide che uno degli uomini più giovani teneva la mano dietro di sé, come se stesse tirando le redini di un animale da soma — ma non c’era nessun animale lì.

Pevara e Androl osservarono in silenzio finché le figure non si furono allontanate nella notte. Le apparizioni di morti erano sempre più comuni.

«Hai detto di avere un suggerimento?» La voce di Androl tremolava.

«Io... Sì.» Pevara staccò gli occhi dalla finestra. «Finora, Taim si è concentrato sulle Aes Sedai. Tutte le mie sorelle sono state prese. Io sono l’ultima.»

«Ti stai offrendo come esca.»

«Loro verranno a prendermi» disse lei. «E solo questione di tempo.»

Androl tastò la cinghia di cuoio e parve soddisfatto. «Dovremmo farti sgattaiolare fuori.»

«Davvero?» disse lei sollevando il sopracciglio. «Sono stata innalzata al ruolo di damigella da salvare, vero? Molto valoroso da parte tua.»

Androl arrossì. «Sarcasmo? Da una Aes Sedai? Non avrei mai pensato di sentirlo.»

Pevara rise. «Oh cielo, Androl. Non sai proprio nulla di noi, vero?»

«Sinceramente? No. Ho evitato la tua gente per buona parte della mia vita.»

«Be’, considerando le tue... tendenze innate, forse è stato saggio.»

«Non potevo incanalare prima.»

«Ma lo sospettavi. Sei venuto qui a imparare.»

«Ero curioso» disse lui. «E qualcosa che non avevo provato in precedenza.»

Interessante, pensò Pevara. È stato questo a spingerti allora, artigiano? Cosa ti ha indotto a lasciarti trasportare dai venti, da un posto all’altro?

«Sospetto» disse lei «che tu non abbia mai tentato di buttarti giù da una scogliera. Il fatto che tu non abbia fatto qualcosa non dovrebbe essere sempre una ragione per provarla.»

«In effetti, mi sono buttato giù da una scogliera. Da diverse scogliere.»

Pevara sollevò un sopracciglio.

«Il Popolo del Mare lo fa» spiegò. «Nell’oceano. Quanto più sei coraggioso, tanto più alta è la scogliera che scegli. E tu hai cambiato ancora l’argomento della conversazione, Pevara Sedai. Sei piuttosto abile in questo.»

«Grazie.»

«Il motivo» disse lui sollevando un dito «per cui ho suggerito di farti sgattaiolare fuori è perché questa non è la tua battaglia. Non dovresti cadere qui.»

«Non è per sbarazzarti al più presto di una Aes Sedai, perché non si intrometta nei tuoi affari?»

«Sono venuto io a chiederti aiuto» disse Androl. «Non voglio sbarazzarmi di te; sarò lieto di avvalermi del tuo aiuto. Però, se cadi qui, lo farai in una lotta che non è la tua. Non è giusto.»

«Lascia che ti spieghi qualcosa, Asha’man» disse Pevara, sporgendosi in avanti. «Questa è la mia lotta. Se l’Ombra si impadronisce di questa torre, questo significherà cose tenibili per l’Ultima Battaglia. Ho accettato una responsabilità per te e i tuoi; non volterò le spalle a questo così facilmente.»

«Hai ‘accettato una responsabilità’ per noi? Cosa significa?»

Ah, forse non avrei dovuto dirlo, pensò. Eppure, se dovevano essere alleati, forse era necessario che lui sapesse.

«La Torre Nera ha bisogno di una guida» spiegò.

«Allora è questo lo scopo di vincolarci?» chiese Androl. «Per essere... messi in un recinto, come stalloni da soggiogare?»

«Non essere sciocco. Di certo ammetterai il valore dell’esperienza della Torre Bianca.»

«Non sono sicuro che lo farei» disse Androl. «All’esperienza si accompagna la determinazione di seguire inflessibilmente i propri metodi, di evitare nuove esperienze. Tutte voi Aes Sedai presumete che il modo in cui le cose sono state fatte sia l’unico possibile. Be’, la Torre Nera non si assoggetterà a voi. Sappiamo badare a noi stessi.»

«E finora avete fatto un ottimo lavoro, vero?»

«Questo era un colpo basso» disse lui piano.

«Forse lo era» ammise lei. «Mi dispiace.»

«Le vostre motivazioni non mi sorprendono» disse Androl. «Quello che stavate facendo qui era evidente anche per il più debole dei soldati. La domanda che mi ero posto è questa: perché, fra tutte le donne, la Torre Bianca ha mandato delle sorelle Rosse per vincolarci?»

«E chi meglio di noi? Le nostre intere vite sono state dedicate a occuparci di uomini in grado di incanalare.»

«La tua Ajah è condannata.»

«Ma davvero?»

«Esistete solo per dare la caccia a uomini in grado di incanalare» disse lui. «Per domarli. Per... sbarazzarvi di loro. Be’, la Fonte è stata ripulita...»

«Così dite tutti voi.»

«È ripulita, Pevara. Tutte le cose vanno e vengono, e la Ruota gira. Una volta era pura, perciò un giorno doveva tornare a esserlo. E successo.»

E il modo in cui guardi le ombre, Androl?, pensò Pevara. Quello è indice di purezza? Il modo in cui Nalaam borbotta in lingue sconosciute? Pensi che non notiamo certe cose?

«Avete due scelte, come Ajah» continuò Androl. «Potete continuare a darci la caccia — ignorando le prove che forniamo secondo cui la Fonte è stata ripulita — oppure potete smettere di essere l’Ajah Rossa.»

«Sciocchezze. Di tutte le Ajah, le Rosse dovrebbero essere il vostro maggiore alleato.»

«Esistete per distruggerci!»

«Esistiamo per assicurarci che gli uomini in grado di incanalare non facciano accidentalmente del male a sé stessi o a quelli attorno a loro. Non sei d’accordo che è anche lo scopo della Torre Nera?»

«Suppongo che possa essere parte di questo. L’unico scopo che mi è stato detto è che dobbiamo essere un’arma per il Drago Rinato, ma è importante anche impedire che bravi uomini si facciano del male non avendo un addestramento adeguato.»

«Allora possiamo unirci su quell’idea, giusto?»

«Mi piacerebbe crederlo, Pevara, ma ho visto il modo in cui tu e quelle della tua Ajah ci guardate. Ci considerate come... come macchie da ripulire o veleno da imbottigliare.»

Pevara scosse il capo. «Se quanto dici è vero e la Fonte è stata ripulita, i cambiamenti avverranno, Androl. L’Ajah Rossa e gli Asha’man cresceranno assieme in uno scopo comune, nel tempo. Sono disposta a lavorare con voi qui, ora.»

«Per limitarci.»

«Per guidarvi. Per favore. Fidati di me.»