Verso Darlin. «‘Prega affinché il cuore di pietra rammenti le lacrime...’»
Poi, infine, verso Elayne. «‘... e l’anima di fuoco ricordi l’amore’ Non puoi opporti a questo. Nessuno di voi può. Mi spiace. Pensi che sia giunto a questo da sola?» Tenne in alto il documento. «Il Disegno è equilibrio. Non è bene né male, non è saggezza né stupidità. Per il Disegno, queste cose non importano, eppure esso troverà l’equilibrio. L’ultima Epoca si è conclusa con una Frattura, così la prossima inizierà con la pace... anche se ci dovrà essere ficcata in gola come una medicina data a un bambino recalcitrante.»
«Se posso parlare...» Una Aes Sedai che indossava uno scialle marrone venne avanti.
«Puoi» disse Rand.
«Questo è un documento saggio, Lord Drago» disse la Marrone. Era una donna robusta, con un tono più diretto di quello che Perrin si aspettava da una Marrone. «Ma vi vedo un difetto enorme, uno che è stato sollevato prima. Finché i Seanchan ne sono esenti, non avrà senso. Non ci sarà pace finché loro conquisteranno.»
«Quello è un problema» disse Elayne, le braccia incrociate. «Ma non è il solo. Rand, capisco cosa stai cercando di fare, e ti amo per questo. Ciò non toglie il fatto che questo documento è sostanzialmente impossibile da applicare. Perché un trattato di pace funzioni, entrambe le fazioni devono continuare a desiderare la pace per i benefici offerti.
«Questo non fornisce alcun metodo per risolvere le dispute. Nasceranno, lo fanno sempre. Qualunque documento come questo deve fornire un modo per sistemare tali cose; devi stabilire un modo per punire un’infrazione che non sia l’entrata in una guerra senza quartiere da parte di tutte le altre nazioni. Senza quel cambiamento, piccole lamentele cresceranno e aumenteranno la pressione nel corso degli anni fino a esplodere.
Allo stato attuale, questo documento non fa altro che esigere dalle nazioni di avventarsi sulla prima che rompe la pace. Non impedisce loro di instaurare un regime fantoccio nel regno caduto, o perfino in un altro regno. Nel tempo, temo che questo trattato verrà considerato come privo di valore; a cosa serve se protegge solo sulla carta? Il risultato finale sarà guerra. Una guerra totale, di massa. Avrai pace per qualche tempo, in particolare mentre quelli che ti adorano vivono. Ma per ogni anno di pace che otterrai, ne avrai uno di distruzione ancora maggiore una volta che ciò andrà in pezzi.»
Rand posò le dita sul documento. «Stipulerò la pace con i Seanchan. Aggiungeremo una clausola. Se il loro governante non firmerà, il documento sarà nullo. Acconsentirete tutti, in tal caso?»
«Questo aggiusta il problema minore,» disse Elayne piano «ma non quello più vasto, Rand.»
«C’è un problema ancora maggiore qui» disse una nuova voce.
Perrin si voltò, sorpreso. Aviendha? Lei e gli altri Aiel non avevano partecipato alle discussioni. Si erano limitati a osservare. Perrin aveva quasi dimenticato che fossero lì.
«Anche tu?» disse Rand. «Vieni a calpestare i frammenti del mio sogno, Aviendha?»
«Non essere un bambino, Rand al’Thor» disse la donna, avanzando a grandi passi per mettere il dito sul documento. «Tu hai toh.»
«Vi ho lasciato fuori» protestò Rand. «Mi fido di te e di tutti gli Aiel.»
«Gli Aiel non fanno parte del documento?» disse Easar. «Luce, come abbiamo fatto a lasciarcelo sfuggire!»
«E un insulto» disse Aviendha.
Perrin si accigliò. Odorava molto seria. Da parte di qualunque altro Aiel, si sarebbe aspettato che quell’odore pungente fosse seguito dal tirarsi su un velo e sollevare una lancia.
«Aviendha» disse Rand con un sorriso. «Gli altri hanno intenzione di impiccarmi per averceli messi dentro e voi siete arrabbiati per essere stati lasciati fuori?»
«Pretendo la mia richiesta da te» disse lei. «E questa. Metti gli Aiel nel tuo documento, la tua ‘Pace del Drago.’ Altrimenti ce ne andremo.»
«Tu non parli per tutti loro, Aviendha» disse Rand. «Non puoi...»
Tutte le Sapienti nella tenda vennero avanti a spalleggiare Aviendha, come all’unisono. Rand sbatté le palpebre.
«Aviendha porta il nostro onore» disse Sorilea.
«Non essere sciocco, Rand al’Thor» aggiunse Melaine.
«Questa è una decisione delle donne» aggiunse Sarinde. «Non saremo soddisfatti finché non saremo trattati allo stesso modo degli abitanti delle terre bagnate.»
«Questa cosa è forse troppo difficile per noi?» chiese Amys. «Ci insulti lasciando intendere che siamo più deboli degli altri?»
«Siete tutte pazze!» disse Rand. «Non vi rendete conto che questo vi proibirebbe di combattere tra voi?»
«Non di combattere» disse Aviendha. «Di combattere senza motivo.»
«La guerra è il vostro scopo» disse Rand.
«Se credi questo, Rand al’Thor,» disse lei con voce fredda «ti ho addestrato davvero male.»
«Aviendha pronuncia parole di saggezza» disse Rhuarc, avanzando e mettendosi davanti alla folla. «Il nostro scopo era preparare il tuo bisogno di noi in quest’Ultima Battaglia; il nostro scopo era essere abbastanza forti da essere preservati. Avremo bisogno di un altro scopo. Ho seppellito faide di sangue per te, Rand al’Thor. Non le riesumerò di nuovo. Ora ho amici che preferirei non uccidere.»
«Follia» disse Rand, scuotendo il capo. «D’accordo, sarete messi nel documento.»
Aviendha parve soddisfatta, ma qualcosa turbava Perrin. Non capiva gli Aiel... Luce, non capiva Gaul che era stato con lui per molto tempo. Tuttavia aveva notato che agli Aiel piaceva fare qualcosa. Anche quando oziavano, erano in allerta. Quando altri uomini giocavano a dadi, spesso gli Aiel erano impegnati in silenzio a fare qualcosa di utile.
«Rand» disse Perrin, avvicinandosi e prendendolo per un braccio. «Hai un momento, per favore?»
Rand esitò, poi annuì verso di lui e agitò la mano. «Siamo isolati; non possono sentirci ora. Cosa c’è?»
«Be’, è solo che ho notato qualcosa. Gli Aiel sono come attrezzi...»
«D’accordo...»
«E attrezzi che non sono abituati ad arrugginire» disse Perrin.
«Motivo per cui compiono scorrerie gli uni contro gli altri» disse Rand, sfregandosi le tempie. «Per tenere allenatele loro capacità. Ecco perché li ho esentati. Luce, Perrin! Penso che questo sarà un disastro. Se li includiamo in questo documento...»
«Non penso che tu abbia una scelta, ora» disse Perrin. «Gli altri non lo firmeranno mai se gli Aiel saranno lasciati fuori.»
«Non so se lo firmeranno comunque» disse Rand. Guardò con nostalgia il foglio sul tavolo. «Era un sogno tanto bello, Perrin. Un sogno di qualcosa di buono per l’umanità. Pensavo di averli convinti. Finché Egwene non mi ha smascherato, pensavo che avrebbero accettato.»
Era un bene che gli altri non potessero fiutare le emozioni di Rand, oppure tutti i presenti avrebbero saputo che non si sarebbe mai rifiutato di andare contro il Tenebroso. Rand non mostrava in volto nemmeno una traccia di questo, ma Perrin sapeva che dentro di sé era stato nervoso come un ragazzo alla sua prima tosatura.
«Rand, non capisci?» disse Perrin. «La soluzione.»
Rand lo guardò accigliato.
«Gli Aiel» disse Perrin. «L’attrezzo che dev’essere usato. Un trattato che dev’essere fatto applicare...»
Rand esitò, poi mostrò un ampio sorriso. «Sei un genio, Perrin.»
«Finché si tratta di forgiare, credo di sapere una cosa o due.»
«Ma qui... non si tratta di forgiare, Perrin...»
«Certo che sì» disse Perrin. Come faceva Rand a non vederlo?
Rand si voltò, senza dubbio annullando il suo flusso. Andò a prendere il documento, poi lo mostrò a uno dei suoi funzionari sul fondo del padiglione. «Voglio che vengano aggiunte due clausole. Primo, questo documento è nullo se non sarà firmato dalla Figlia delle Nove Lune o dall’Imperatrice dei Seanchan. Secondo... gli Aiel — tutti tranne gli Shaido — vanno inseriti nel documento come attuatoli della pace e mediatori di dispute tra le nazioni. Qualunque nazione può invocare il loro intervento se si sente vittima di un sopruso, e saranno gli Aiel — non eserciti nemici — a porre rimedio. Potranno dare la caccia ai criminali oltre i confini degli Stati. Saranno soggetti alle leggi delle nazioni in cui risiedono al momento, ma non saranno sudditi di quella nazione.»