Выбрать главу

«Certo» rispose lei. «Più tardi, però, va bene? Andiamo a parlare con O'Kelly prima che gli venga un aneurisma. Mi ha mandato un SMS mentre eri nel seminterrato. Non pensavo che lo sapesse fare, e tu?»

Chiamai l'interno di O'Kelly, lo informai che eravamo tornati e lui rispose: «Con calma, eh? Eccheccazzo! Cosa avete fatto, vi siete fermati per una sveltina?» e ci intimò di precipitarci nel suo ufficio.

Da lui c'è solo una sedia, a parte quella su cui sta seduto, una di quelle cose ergonomiche in finta pelle. Il sottinteso è che non gli devi occupare troppo tempo o troppo spazio. Sedetti io sulla sedia e Cassie si appollaiò su un tavolo dietro di me. O'Kelly le lanciò un'occhiata irritata.

«Diamoci una mossa» esordì. «Devo essere da un'altra parte alle otto.» Sua moglie lo aveva lasciato l'anno prima e da allora il tam-tam delle chiacchiere aveva riportato tutta una serie di goffi tentativi di creare delle relazioni, incluso un fiasco spettacolare legato a un appuntamento al buio con una donna che si era rivelata una ex prostituta che lui stesso aveva arrestato quando era alla Buoncostume.

«Katharine Devlin, anni dodici» cominciai.

«L'identificazione è certa, allora?»

«Al novantanove per cento» dissi. «Quando avranno finito di richiuderla, all'obitorio, faremo venire uno dei genitori per il riconoscimento ufficiale, ma Katy Devlin aveva una gemella identica e la sopravvissuta è uguale alla nostra vittima.»

«Piste? Sospetti?» scattò. Si era messo una cravatta quasi bella, era pronto per il suo appuntamento e si era rovesciato addosso fin troppa acqua di colonia; non riuscivo a capire quale, ma sembrava una di quelle costose. «Domani mi tocca la stramaledetta conferenza stampa. Ditemi che avete qualcosa.»

«L'hanno colpita alla testa e soffocata, forse stuprata» lo accontentò Cassie. L'illuminazione al neon le faceva sembrare grigia tutta la parte sotto gli occhi. Aveva un aspetto troppo stanco e troppo giovane per pronunciare quelle parole con tanta calma. «Non avremo nulla di definitivo fino al referto dell'autopsia, domattina.»

«Fino a domani, cazzo?» berciò O'Kelly. «Dite a quella merda di Cooper di dare la priorità a questo caso.»

«Già fatto, signore» disse Cassie. «Doveva essere in tribunale oggi pomeriggio. Ha detto che domattina è quanto più presto possa fare.» (Cooper e O'Kelly si odiano. Ciò che Cooper aveva detto in realtà era stato: «Spiegate gentilmente al signor O'Kelly che i suoi casi non sono gli unici al mondo».) «Abbiamo individuato quattro filoni di indagine e…»

«Ottimo, perfetto» la interruppe O'Kelly, prendendo un pezzo di carta e rovistando per una penna.

«Primo, la famiglia» continuò Cassie. «Conosce le statistiche, signore: la maggior parte dei bambini assassinati sono stati uccisi dai loro genitori.»

«E in questa famiglia c'è qualcosa di strano, signore» aggiunsi. Era la mia linea, quella che dovevamo far passare nel caso in cui avessimo avuto bisogno di un po' di margine d'azione nell'indagare sui Devlin. Se fosse stata Cassie a dirlo, O'Kelly si sarebbe lanciato in una lunga, noiosa e sprezzante filippica sull'intuito femminile. Ormai eravamo diventati bravi a trattare con lui. Il nostro contrappunto è stato limato fino alla scioltezza di un'armonia dei Beach Boys; percepiamo esattamente quando invertire i ruoli di uomo di punta e di spalla, di poliziotto buono e di poliziotto cattivo, quando il mio freddo distacco deve equilibrare con una nota di austerità la brillante disinvoltura di Cassie. «Non metterei la mano sul fuoco, ma c'è qualcosa che non va in quella casa.»

«Mai ignorare un'intuizione» disse O'Kelly. «Pericoloso.» Cassie, che faceva oscillare una gamba, allungò l'oscillazione e mi assestò un colpetto alla schiena.

«Secondo» proseguì poi, «dovremo controllare la possibilità che c'entri qualche setta.»

«Oddio, Maddox. Cos'è? "Cosmopolitan" ha pubblicato un articolo sul satanismo, questo mese?» Il disprezzo di O'Kelly per i cliché è così travolgente da avere quasi uno stile proprio. Lo trovo divertente, irritante o mediamente consolatorio, in base all'umore, ma almeno ci facilita enormemente le cose quando dobbiamo preparare una sceneggiatura in anticipo.

«Anch'io penso che siano stupidaggini, signore» mi intromisi, «ma ci ritroviamo con una ragazzina assassinata su un altare sacrificale. I giornalisti hanno già cominciato a fare domande. Dovremo escludere la possibilità.» Ovviamente è difficile provare che qualcosa non esiste e dirlo senza solide basi fa la felicità dei teorici della cospirazione, quindi applichiamo una tattica diversa. Avremmo impiegato un certo numero di ore a trovare gli aspetti che non corrispondevano al modus operandi putativo di un ipotetico gruppo (nessuno spargimento di sangue, nessun abito sacrificale, niente simboli occulti e bla bla bla) e poi O'Kelly, che per fortuna non ha assolutamente il senso dell'assurdo, avrebbe spiegato la faccenda davanti alle telecamere.

«È una perdita di tempo» disse O'Kelly. «Ma sì, sì, fatelo. Parlate con la sezione Crimini sessuali, parlate con il prete della parrocchia, con chi vi pare, basta che la togliate dalle scatole. Terzo punto?»

«Terzo» riprese Cassie, «è un crimine sessuale fatto e finito, un pedofilo la uccide perché non parli o perché ucciderla fa parte del gioco. Se questa fosse la direzione, dovremo dare un'occhiata anche ai due bambini spariti a Knocknaree nel 1984. Stessa età, stesso posto e proprio accanto al corpo della nostra vittima abbiamo trovato del sangue vecchio, che il laboratorio sta confrontando con i campioni dell'84, e una molletta per capelli che corrisponde alla descrizione di quella che portava la bambina scomparsa allora. Non possiamo escludere il collegamento.» E questa era decisamente la linea di Cassie. Come ho già detto, sono piuttosto bravo come bugiardo ma sentirle dire quelle parole mi fece aumentare in modo irritante il battito cardiaco. E per certi versi O'Kelly è molto più sensibile di quanto non finga di essere.

«Cosa? Un serial killer sessuale? Dopo vent'anni? E come fate a sapere di questa molletta?»

«Ce l'ha detto lei di prendere dimestichezza con i casi irrisolti, signore» disse Cassie, con fare virtuoso. Era vero, l'aveva detto lui, magari dopo averlo sentito a un seminario, o guardando CSI, ma ci diceva sempre un sacco di cose, e comunque nessuno aveva mai tempo di farlo. «Può essere stato all'estero, nel frattempo, o in prigione, oppure uccide solo quando è sotto forte stress…»

«Siamo tutti sotto un forte stress» disse O'Kelly. «Un serial killer. Proprio quello di cui abbiamo bisogno. E poi, cos'altro?»

«Quarto, la faccenda potrebbe farsi rischiosa, signore» continuò Cassie. «Jonathan Devlin, il padre, è a capo della campagna "Spostiamo l'autostrada", a Knocknaree. A quanto pare, questo ha rotto i coglioni a qualcuno. Dice di avere ricevuto tre telefonate anonime negli ultimi due mesi, con minacce alla sua famiglia se non si fosse fatto da parte. Dobbiamo scoprire chi ha grossi interessi nell'autostrada che deve attraversare Knocknaree.»

«Il che significa rompere le palle alle società immobiliari e ai consigli comunali» disse O'Kelly. «Cristo.»

«Avremo bisogno di tutti gli agenti di supporto possibili, signore» rincarai, «e di qualcun altro della Omicidi.»

«Ne avrete bisogno eccome. Prendete Costello. Lasciategli un biglietto, arriva sempre presto la mattina.»

«Veramente, signore» provai, «vorrei O'Neill.» Non ho nulla contro Costello, ma decisamente non ce lo volevo su quel caso. A parte il fatto che era un tipo cupo di carattere, e quel caso era già abbastanza deprimente anche senza di lui, era anche un ostinato e avrebbe passato al setaccio il fascicolo del vecchio caso per poi cominciare a cercare Adam Ryan.