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«Qual è la sua teoria?» chiese Sam.

Infilai l'ultima bistecca nei sandwich e distribuii i piatti. «Dopo» rispose Cassie. «Prima mangiati il tuo sandwich. Quante volte capita che Ryan faccia qualcosa di decente?»

«Stai parlando a due uomini di talento» le dissi. «Riusciamo a mangiare e ad ascoltare nello stesso tempo.» Ovvio che sarebbe stato meglio per me ascoltare quella storia in privato, ma quando Cassie era tornata da Laytown era già troppo tardi per quello. Il pensiero mi aveva già tolto l'appetito e quindi la cosa in sé non avrebbe fatto molta differenza. Fra l'altro, parlavamo sempre del caso durante la cena e quel giorno non avrebbe rappresentato l'eccezione, se non potevo evitarlo. Sam pare sempre soavemente inconsapevole dei sottintesi e delle correnti emotive che si agitano sotto la superficie, ma a volte mi chiedo se in realtà non colga molto più di quanto non dia a vedere.

«Sono sbalordita» disse Cassie. «D'accordo.» I suoi occhi mi cercarono per un istante. Io distolsi i miei. «La teoria di Kiernan è che non abbiano mai lasciato Knocknaree. Non so se lo ricordate, ma c'era un terzo bambino…» Si sporse da un lato per dare un'occhiata al taccuino aperto sul bracciolo del divano. «Adam Ryan. Era con gli altri due quel pomeriggio e lo trovarono nel bosco, un paio d'ore dopo l'inizio delle ricerche: nessuna ferita, ma aveva sangue sulle scarpe, era sotto shock e non ricordava niente. Kiernan immaginò che, qualunque cosa fosse accaduta, doveva essere successa nel bosco o molto vicino, altrimenti come avrebbe fatto Adam a tornare indietro? Pensò che qualcuno, qualcuno del posto, li avesse osservati per un po', li avesse avvicinati nel bosco, portandoseli magari a casa, e li avesse poi aggrediti. Forse senza l'intenzione di ucciderli. Forse li aveva molestati e qualcosa era andato storto. A un certo punto, durante l'aggressione, Adam era scappato nel bosco, il che probabilmente significa che anche loro erano nel bosco, o in una delle case nei dintorni, o in una delle fattorie lì vicino… altrimenti se ne sarebbe tornato a casa, giusto? Kiernan pensa che il tipo sia stato preso dal panico e abbia ucciso gli altri due bambini, nascondendone magari i corpi in casa sua fino a quando non ha avuto la possibilità di gettarli nel fiume, o di seppellirli nel proprio giardino o, più probabilmente, basandosi sul fatto che non ci sono state denunce di scavi inspiegabili nelle settimane seguenti, nel fitto del bosco.»

Addentai il mio sandwich. Il sapore pungente della carne al sangue mi fece quasi vomitare. Lo mandai giù a forza, senza masticarlo, con un sorso di vino.

«Dov'è il giovane Adam, adesso?» chiese Sam.

Cassie si strinse nelle spalle. «Dubito che riuscirebbe a dirci qualcosa. Kiernan e McCabe andarono a trovarlo per anni senza ottenerne alcuna informazione utile. Alla fine si arresero, ipotizzando che lo shock avesse cancellato per sempre ogni ricordo dell'accaduto. La famiglia si trasferì lontano da qui. A Knocknaree le voci dicono che emigrarono in Canada.» Il che era tutto vero, più o meno. Era più difficile e nello stesso tempo ridicolo di quanto mi fossi aspettato. Sembravamo spie, comunicavamo cercando di non far capire nulla a Sam, con un codice artificioso, inventato al momento.

«Devono aver dato fuori di matto» disse Sam. «Un testimone oculare e non…» Scosse la testa e addentò il sandwich.

«Sì, Kiernan dice che fu davvero frustrante» confermò Cassie, «ma il bambino faceva del suo meglio. Partecipò anche a una ricostruzione, con due ragazzini del posto. Speravano che ricordasse quello che avevano fatto lui e i suoi amici quel pomeriggio, ma Adam si immobilizzò non appena mise piede nel bosco.» Lo stomaco mi si rivoltò. Questo non me lo ricordavo. Rimisi giù il panino e avvertii l'improvviso e irresistibile desiderio di una sigaretta.

«Povera piccola anima» mormorò Sam.

«Anche McCabe la pensava così?» chiesi.

«No.» Cassie si leccò la senape dal pollice. «McCabe pensava che si trattasse di un assassino di passaggio, qualcuno che era lì solo per qualche giorno, forse uno che veniva dall'Inghilterra, magari per lavoro. Non riuscirono a trovare un solo sospettato. Interrogarono quasi mille persone, condussero centinaia di interviste, eliminarono tutti i pervertiti e i tipi strani conosciuti nella zona sud di Dublino, controllarono i movimenti di tutti gli uomini del posto minuto per minuto… sapete come funziona: quasi sempre trovi un sospettato, anche se non hai abbastanza prove per incriminarlo. Be', non trovarono nessuno. Ogni volta che avevano una pista finivano in un vicolo cieco.»

«Mi suona familiare» dissi cupamente.

«Kiernan pensa che qualcuno abbia fornito un finto alibi al nostro uomo perché non entrasse nei loro radar, ma McCabe riteneva che non lo avessero trovato perché non era di lì. La sua teoria era che i bambini, giocando in riva al fiume, lo avessero seguito fino al punto in cui esce dal bosco, dall'altra parte. È una lunga camminata, ma lo avevano già fatto prima. C'è una stradina secondaria che passa proprio accanto a quel tratto di fiume. McCabe era convinto che qualcuno fosse passato in auto su quella strada, avesse visto i bambini e li avesse trascinati, o attirati, nella sua macchina. Adam aveva lottato, era scappato ed era corso nel bosco, e il tipo se ne era andato, chissà dove, con gli altri due. Aveva parlato con l'Interpol e con la polizia britannica, ma non era approdato a nulla di utile.»

«Allora sia Kiernan sia McCabe pensavano che i bambini fossero stati uccisi» osservai.

«McCabe non ne sembrava del tutto certo. Pensava che ci fosse la possibilità che qualcuno li avesse rapiti, magari un malato di mente, un disperato che voleva avere dei bambini, o forse… Be', all'inizio pensavano tutti e due che potessero essere semplicemente scappati. Ma dove sarebbero potuti andare due dodicenni senza soldi? Li avrebbero trovati in pochi giorni.»

«Katy non è stata uccisa da un killer di passaggio» intervenne Sam. «Le ha dato appuntamento, ha dovuto tenerla da qualche parte durante il giorno…»

«In realtà» dissi, impressionato dal tono piacevole e tranquillo della mia stessa voce, «non riesco a percepire neanche il vecchio caso come un rapimento fatto da un killer di passaggio. Per quello che ricordo, le scarpe al bambino furono rimesse solo quando il sangue aveva iniziato a coagularsi. In altre parole, il rapitore trascorse un po' di tempo con tutti e tre i bambini, in zona, prima che uno se ne andasse. Questo mi spinge a puntare il dito su uno del luogo.»

«Knocknaree è un posto piccolo» obiettò Sam. «Quante probabilità ci sono che ci vivano ben due assassini?»

Cassie mise in equilibrio il piatto sulle gambe incrociate, unì le mani dietro al collo e si inarcò per alleviare l'indolenzimento. Aveva ombre scure sotto gli occhi e capii all'improvviso che il pomeriggio con Kiernan l'aveva colpita duramente e che la sua riluttanza a raccontare la storia poteva non essere dovuta solo a me. Quando si tratteneva dal dire qualcosa una smorfia le alterava impercettibilmente le labbra. Mi chiesi che cosa non ci stava dicendo di quanto aveva saputo da Kiernan.

«Esaminarono anche gli alberi, sapete?» disse. «Dopo alcune settimane, un agente di supporto piuttosto sveglio si ricordò del vecchio caso di un bambino che si era arrampicato su un albero cavo ed era caduto all'interno del tronco. Era stato ritrovato solo quarant'anni dopo. Kiernan e McCabe fecero verificare ogni albero, controllarono con le torce in ogni buco…»

La sua voce si spense e restammo in silenzio. Sam mangiò con placido apprezzamento e senza fretta il suo sandwich, appoggiò il piatto e sospirò soddisfatto. Anche Cassie alla fine si scosse e allungò una mano nella mia direzione. Le passai il suo pacchetto di sigarette. «Kiernan se lo sogna ancora, sapete» disse piano, pescandone una. «Non più come una volta, ha detto, solo ogni tanto e da quando è andato in pensione. Sogna che sta cercando i due bambini nel bosco, di notte, li chiama e qualcuno salta fuori dai cespugli e gli salta addosso. Lui sa che è la persona che li ha presi, vede il suo viso, "proprio come vedo te", mi ha detto, ma quando si sveglia non riesce a ricordarlo.»