Nessuno aprì bocca. Sam guardò prima me, poi Cassie e arrossì un po'. «Non sono un ingenuo. Sì, potrebbe sembrare strano, forse avevano ricevuto una soffiata da qualcuno del governo, ma magari no. A ogni modo, non possiamo dimostrarlo, e non penso che abbia molta importanza per il nostro caso.» Tentai di non sorridere. Sam è uno dei detective più efficienti della squadra, ma in un certo senso faceva tenerezza il modo in cui appariva soddisfatto di quello che ci aveva appena detto. «Chi ha comprato la terra?» domandò Cassie. Sam sembrò sollevato. «Diverse società. La maggior parte non esistono, non nella realtà, almeno; sono solo delle holding, di proprietà di società che sono di proprietà di altre società. È per questo che ci ho messo così tanto tempo. Volevo scoprire chi è il vero proprietario di questo dannato terreno. Finora ho rintracciato tutte le compravendite fino a ognuna di queste tre società: la Global Irish Industries, la Futura Property Consultants e la Dynamo Development. Le parti in blu sono della Global, quelle verdi della Futura e quelle rosse della Dynamo. Però è veramente difficile scoprire chi ci sia alle loro spalle. Due hanno la sede legale nella Repubblica Ceca e la Futura in Ungheria.»
«Questo sì che sembra strano» osservò Cassie. «In tutti i sensi.» «Certo» confermò Sam, «ma più probabilmente si tratta di evasione fiscale. Possiamo passare tutto al fisco, ma non vedo come ciò possa avere a che fare con il nostro caso.»
«A meno che Devlin non lo avesse scoperto e non lo stesse usando per fare pressioni su qualcuno» ipotizzai.
Cassie sembrava scettica. «Scoperto come? Ce lo avrebbe detto.»
«Non si sa mai. È un tipo strano.» «Tu pensi che siano tutti strani. Prima Mark…» «Ma sto arrivando alla parte interessante» ci interruppe Sam. Feci una boccaccia a Cassie e mi girai verso la mappa prima che potesse ricambiare. «Quindi, a marzo del 2000, quando l'autostrada viene annunciata, queste tre società possiedono tutta la terra attorno a questa sezione tranne quella di quattro agricoltori: sono le parti in giallo. Li ho rintracciati. Stanno a Louth, ora. Avevano visto come stavano andando le cose e sapevano che quegli acquirenti stavano offrendo prezzi molto buoni, molto al di sopra del prezzo corrente per il terreno agricolo. Ed era il motivo per cui tutti gli altri avevano accettato l'offerta. Ne parlarono, sono tutti amici, e decisero di tenersi la terra per scoprire cosa c'era dietro. Quando il progetto dell'autostrada fu annunciato, ovviamente capirono perché quella gente volesse il loro terreno: per adibirlo a zona industriale e residenziale, ora che la nuova arteria avrebbe reso Knocknaree più facilmente raggiungibile. Così pensarono di ottenere da soli la riqualificazione del terreno per vederne raddoppiato o triplicato il valore in un batter d'occhio. Fecero domanda al Consiglio di Contea – uno di loro ci provò per ben quattro volte – ma ricevettero sempre dei rifiuti.»
Indicò una delle zone in giallo con tante piccole note scritte a mano. Io e Cassie ci sporgemmo in avanti per leggerle: dom. riq. ag-ind M. Cleary: 5/2000 rif, 11/2000 rif, 6/2001 rif 1/2002 rif; sd M. Cleary-FPC 8/2002; dom riq ag-ind 10/2002.
Cassie ne prese atto con un piccolo cenno della testa e si rimise a sedere, con gli occhi ancora fissi sulla cartina. «Così l'hanno venduta» disse piano.
«Sì. Più o meno allo stesso prezzo che avevano ottenuto gli altri: buono per un terreno agricolo, ma molto meno di quanto avrebbero ricavato per un terreno industriale o residenziale. Il nostro uomo, Maurice Cleary, fu irremovibile, più che altro per testardaggine, e disse che nessun idiota in giacca e cravatta sarebbe riuscito a mandarlo via dalla sua terra, ma ricevette la visita di un tizio di una delle holding. Avrebbero costruito un'industria farmaceutica attaccata alla sua fattoria, gli spiegò, e non potevano garantire che gli scarti chimici non si sarebbero infiltrati nell'acqua e non avrebbero avvelenato il suo bestiame. La prese come una minaccia e, non so se a ragione o a torto, vendette. Non appena le Tre Grandi comprarono il terreno, ovviamente sotto vari nomi, ma tutto ci riporta a loro, fecero domanda per la riqualificazione del terreno e la ottennero.»
Cassie rise, ma la sua risata aveva un suono rabbioso.
«Le tue Tre Grandi esercitavano fin dall'inizio un certo controllo sul Consiglio di Contea» dissi.
«Così pare.»
«Hai parlato con i componenti del Consiglio?»
«Certo, per quello che è servito. Sono stati molto educati e così via, ma senza dire nulla, in realtà. Avrebbero potuto continuare ad andare avanti per ore senza darmi una sola risposta chiara.» Guardai di lato e notai lo sguardo vagamente divertito di Cassie: Sam, che aveva vissuto con un politico, avrebbe dovuto esserci abituato. «Hanno detto che le decisioni sulla riqualificazione erano… attese…» Girò le pagine del taccuino. «"Le nostre decisioni sono state in ogni circostanza mirate a favorire gli interessi della comunità intera in base alle informazioni di cui disponevamo in quel momento, e non sono state influenzate da alcun tipo di favoritismo." Non è parte di una lettera o roba del genere. Il tizio con cui ho parlato mi ha veramente detto queste cose. Proprio mentre era con me.» Cassie fece il gesto di infilarsi un dito in gola.
«Quanti soldi servono per comprarsi i favori del Consiglio di Contea?» domandai.
Sam si strinse nelle spalle. «Per tutte quelle delibere, in un lasso di tempo così lungo, deve essere stata una bella montagna di soldi. Le Tre Grandi ne avevano investiti parecchi su quel terreno, in un modo o nell'altro. L'idea di spostare l'autostrada non poteva essergli gradita.»
«Quanto danno procurerebbe loro?»
Indicò due righe tratteggiate che tagliavano l'angolo a nordovest della mappa. «Secondo i periti che ho consultato, questo è il percorso alternativo più logico. È quello richiesto da "Spostiamo l'autostrada". Sono oltre tre chilometri di distanza, tra i sei e i sette in alcuni punti. Il terreno a nord del tracciato originale non ne sarebbe troppo colpito, e sarebbe ancora abbastanza accessibile, ma questi tipi hanno anche molto terreno a sud, e qui il valore scenderebbe in picchiata. Ho parlato con un paio di agenti immobiliari fingendo di essere interessato all'acquisto. Hanno confermato tutti che il terreno industriale accanto all'autostrada valeva il doppio di quello industriale, lontano appena cinque chilometri. Non ho fatto i conti al centesimo, ma la differenza potrebbe ammontare a diversi milioni.»
«Questo potrebbe certamente spingere qualcuno a fare qualche telefonata minatoria» disse piano Cassie.
«Potrebbe spingere perfino qualcuno» aggiunsi, «a spendere qualche soldo in più per assoldare un killer.»
Restammo in silenzio per un po'. Fuori la pioggerellina stava iniziando a diradarsi. Un timido raggio di sole illuminava la mappa e raggiungeva un tratto di fiume, disegnato con piccoli segni a penna e ombreggiato di rosso. Dall'altra parte della stanza, l'agente addetto al telefono delle informazioni alla polizia stava cercando di liberarsi di una persona che non lo lasciava letteralmente parlare. Alla fine Cassie domandò: «Ma perché Katy? Perché non colpire Jonathan?»
«Forse sarebbe stato troppo ovvio» ipotizzai. «Se avessero ucciso Jonathan, avremmo cercato subito tra i nemici che si era fatto per la campagna. Con Katy, potevano farlo sembrare un crimine a sfondo sessuale, così la nostra attenzione sarebbe stata sviata dalla faccenda dell'autostrada e Jonathan avrebbe ricevuto comunque il messaggio.»
«Ma se non riesco a trovare chi c'è dietro a queste tre società» intervenne Sam, «sono a un punto morto. Gli agricoltori non conoscono nessuno, il Consiglio di Contea sostiene di non sapere i nomi. Ho visto un paio di atti di compravendita e di domande ma erano firmati da avvocati, e questi sostengono di non potermi rivelare i nomi dei loro assistiti senza il permesso degli stessi.»