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— Io non ne nutro molti, ma zio Jim è un caso speciale. E c’è un altro tizio di cui voglio occuparmi personalmente. Ma ne discuterò con te più avanti. Senti, è vero che zio Jim era un sacerdote papista?

Boss parve quasi sorpreso. — Dove hai sentito quest’idiozia?

— In giro. Chiacchiere.

— Umano, troppo umano. Le chiacchiere sono un vizio. Chiariamo la questione. Prufit era un imbroglione. L’ho conosciuto in prigione, dove ha fatto qualcosa per me, qualcosa di tanto importante da spingermi a trovargli un posto nella nostra organizzazione. Un mio errore. Un mio imperdonabile errore, perché un imbroglione non smette mai di essere un imbroglione; non può. Ma all’epoca soffrivo del desiderio di credere, un difetto del mio carattere che pensavo di aver eliminato. Mi sbagliavo. Continua, per favore.

Dissi a Boss come mi avevano presa. — Erano in cinque, credo. Forse solo quattro.

— Sei, ritengo. Descrizioni.

— Nessuna, Boss. Avevo troppo daffare. Be’, una. Sono riuscita a vederlo bene mentre lo uccidevo. Un metro e settantacinque circa d’altezza, peso sui settantacinque o settantasei. Sui trentacinque anni. Biondiccio, ben rasato. Aria slava. Ma è l’unico che il mio occhio abbia fotografato. Perché è rimasto immobile. Involontariamente. Quando gli si è spezzato il collo.

— L’altro che hai ucciso era biondo o bruno?

— Belsen? Bruno.

— No, alla fattoria. Lascia perdere. Ne hai uccisi due e feriti tre prima che il puro accumulo di corpi sia riuscito a bloccarti di peso. Un punto di merito per il tuo istruttore, permettimi di aggiungere. Fuggendo, non eravamo riusciti a farne fuori abbastanza per impedire loro di prenderti prigioniera… Però, secondo me, sei stata tu a vincere la battaglia che ci ha permesso di liberarti. Avevi messo fuori uso parecchi dei loro uomini. Anche se in quel momento eri ammanettata e svenuta, hai vinto tu l’ultimo scontro. Continua, per favore.

— Più o meno è tutto qui, Boss. Poi c’è stato lo stupro di gruppo, seguito dall’interrogatorio. Prima diretto, poi sotto droga, e poi sotto tortura.

— Mi spiace per lo stupro, Friday. I soliti premi. Li troverai più sostanziosi del solito. A mio giudizio, le circostanze sono state estremamente umilianti.

— Oh, niente di speciale. Non sono una verginella. Ricordo ancora serate mondane quasi altrettanto sgradevoli. A parte un uomo. Non so che faccia abbia, ma posso identificarlo. Lo voglio! Lo voglio quanto voglio zio Jim. Anche di più, forse. Voglio punirlo un po’ prima di lasciarlo morire.

— Posso solo ripeterti quello che ho già detto. Per noi, i risentimenti personali sono un errore. Riducono le possibilità di sopravvivenza.

— Correrò il rischio, per quel porco. Boss, non ce l’ho con lui per lo stupro in sé. Avevano ricevuto l’ordine di violentarmi, in base alla stupida teoria che lo stupro mi avrebbe ammorbidita per l’interrogatorio. Ma quel porco dovrebbe lavarsi e farsi curare i denti e pulirseli e fare sciacqui. E qualcuno dovrebbe dirgli che non è carino prendere a schiaffi la donna con cui hai copulato. Non so che faccia abbia, però conosco la sua voce e il suo odore e la corporatura e il soprannome. Rocks o Rocky.

— Jeremy Rockford.

— Come? Lo conosci? Dov’è?

— Lo conoscevo un tempo, e ultimamente ho potuto vederlo per benino, tanto da esserne sicuro. Requiescat in pace.

— Sul serio? Diavolo. Spero che non sia morto in modo tranquillo.

— Non è morto in modo tranquillo. Friday, non ti ho detto tutto quello che so…

— Non lo fai mai.

— …Perché prima volevo il tuo rapporto. Il loro assalto alla fattoria è riuscito perché Jim Prufit aveva completamente tolto l’energia appena prima che ci attaccassero. Il che ha lasciato solo armi portatili ai pochi di noi che girano armati in fattoria, e le nude mani a tutti gli altri. Ho ordinato l’evacuazione, e la maggioranza di noi è fuggita da un tunnel costruito di nascosto quando la casa è stata ristrutturata. Sono addolorato e fiero di dire che tre dei nostri migliori uomini, i tre che erano armati al momento dell’attacco, hanno deciso di restare e sacrificarsi per gli altri. So che sono morti. Ho tenuto aperto il tunnel finché non ho capito dai rumori che vi erano penetrati gli invasori. Allora l’ho fatto saltare.

"È occorsa qualche ora per radunare gente a sufficienza e organizzare il contrattacco, soprattutto per trovare abbastanza veicoli a motore autorizzati. In teoria potevamo anche attaccare a piedi, ma serviva come minimo un Vma che facesse da ambulanza per te."

— Come sapevi che ero ancora viva?

— Nello stesso modo in cui sapevo che qualcuno, e non la nostra retroguardia, era entrato nel tunnel. Monitoraggio. Friday, tutto ciò che ti è stato fatto e che hai fatto, tutto ciò che hai detto o che ti è stato detto, è stato visto e registrato. Non ho potuto seguire di persona le registrazioni, ero preso dai preparativi del contrattacco, ma mi sono state mostrate le parti essenziali quando il tempo lo ha permesso. Lasciami aggiungere che sono orgoglioso di te.

"Conoscendo le postazioni dei monitor, sapevamo dove ti tenevano, il fatto che eri ammanettata, quante persone erano presenti nella casa, dove erano, quando dormivano, e chi restava sveglio. Le trasmissioni al Vma di comando mi hanno tenuto al corrente della situazione in casa fino al momento dell’attacco. Siamo partiti alla carica… Cioè, loro sono partiti alla carica, i nostri uomini. Io non guido gli attacchi zoppicando su quei due bastoni; io comando. I nostri hanno assalito la casa, sono entrati. I quattro designati ti hanno liberata… uno era armato solo di un taglia-bulloni… e sono usciti in tre minuti e undici secondi. Poi abbiamo appiccato il fuoco."

— Boss! La tua stupenda fattoria?

— Quando la nave affonda, non ci si preoccupa delle tovaglie del salone da pranzo. Ormai la fattoria era inutilizzabile. L’incendio ha distrutto molte registrazioni compromettenti e molte attrezzature segrete o quasi. Ma soprattutto, perché era la cosa più urgente, bruciare la casa ci ha sbarazzati in fretta del gruppo che ne aveva compromesso i segreti. Il nostro cordone era in posizione prima che usassimo le incendiarie, poi abbiamo sparato a tutti mentre tentavano di uscire.

"È stato allora che ho visto il tuo amico, Jeremy Rockford. Era ustionato a una gamba quando è uscito dalla porta est. È rientrato barcollando all’indietro, ha cambiato idea e ha cercato di nuovo di scappare, è caduto ed è rimasto intrappolato. Dai suoni che ha emesso posso assicurarti che non è morto in modo tranquillo."

— Ahi. Boss, quando ho detto che volevo punirlo prima di ucciderlo, non intendevo niente di orribile come una morte sul rogo.

— Se non gli fosse venuto in mente di fare il cavallo che torna nella stalla in fiamme, sarebbe morto come tutti gli altri. In fretta, con un raggio laser. E l’ordine era di sparare a vista, perché non volevamo fare prigionieri.

— Nemmeno per interrogarli?

— Un’infrazione alla dottrina, ne convengo. Però, mia cara Friday, tu non conosci l’atmosfera emotiva. Tutti avevano sentito i nastri, per lo meno quello dello stupro e del terzo interrogatorio sotto tortura. I nostri ragazzi e ragazze non avrebbero fatto prigionieri nemmeno se io lo avessi ordinato. Però io non ci ho provato. Voglio informarti che i tuoi colleghi nutrono la massima stima per te. Compresi i molti che non ti hanno mai conosciuta e che con ogni probabilità non conoscerai mai.

Boss arraffò i suoi bastoni, si tirò in piedi. — Ho superato di sette minuti il tempo che il tuo medico mi ha concesso. Parleremo domani. Adesso devi riposare. Verrà un’infermiera per farti dormire. Dormi e vedi di migliorare.

Mi trovai con tre o quattro minuti tutti per me, e li trascorsi avvampando in una calda aureola. "La massima stima". Se non hai mai avuto un posto e affetti solo tuoi al mondo, e non potrai mai averli, parole del genere sono tutto. Mi riscaldarono tanto che nemmeno mi importava più di non essere umana.