Frank sorrise. A Clete quella risposta di natura biologica sarebbe piaciuta.
«Facciamo delle domande ipotetiche» disse Penney. «Rubare è giusto?»
«Se lo faccio, Dio di sicuro mi vede; e se non mi ferma, deve essere accettabile.»
«Uccidere è giusto.»
«Ovviamente Dio potrebbe trattenerci dal farlo, se volesse; se non lo fa, significa che il killer agisce come strumento di Dio.»
Penney inarcò le sopracciglia. «Ci sono delle azioni inaccettabili?»
«Definisca inaccettabile.»
«Inaccettabile: un atto che non può essere approvato. E che non è ragionevole.»
«No.»
«Se hai ucciso qualcuno perché stava cercando di ucciderti, è accettabile?»
«Se accade, è accettabile.»
«Se hai ucciso qualcuno perché stava cercando di rubarti qualcosa, è accettabile?»
«Se accade, è accettabile.»
«Se hai ucciso qualcuno perché avevi già sentito la barzelletta che ha raccontato, è accettabile?»
«Se accade, è accettabile.»
«Nella nostra cultura» disse Penney «definiamo pazzia l'incapacità di distinguere gli atti morali da quelli immorali.»
«Un atto immorale non esiste.»
«Quindi, secondo la definizione della razza umana, tu sei pazzo?»
Ci pensò per un momento. «Indiscutibilmente» disse alla fine.
Frank, Dale e il dottor Penney uscirono dal residence e attraversarono a piedi il campus della USC, superando la statua di Tommy Trojan e poi tagliando in diagonale il parco. Era una giornata nuvolosa di gennaio. «Non useremo l'infermità mentale, vero?» disse Frank.
Incrociarono una coppia di studenti che andava nella direzione opposta. Penney aspettò che fossero abbastanza lontani. «Temo di no» disse. «Il modo di pensare di Hask è radicalmente diverso, ma non sembra uno squilibrato. A molti giurati piace vedere l'illogicità come elemento di pazzia, ma ciò che Hask pensa sembra avere una coerenza interna.» Penney alzò le spalle. «Mi spiace, Dale.»
«E la legittima difesa?» chiese Frank.
«Hask dovrebbe ammettere di aver commesso il crimine prima di poter iniziare a strutturare una difesa basata su questo, e finora ha rifiutato di farlo» disse Dale.
«Allora cosa facciamo?»
Dale si interruppe ancora mentre passavano alcuni studenti e quello che doveva essere un professore. «Se continua a dichiararsi innocente, allora dovremo come minimo stabilire un ragionevole dubbio sulla sua colpevolezza. E questo significa attaccare ogni aspetto delle argomentazioni dell'Accusa.»
«La strategia penale Simpson?» chiese Frank.
Dale scrollò le spalle. «Sostanzialmente.»
«E se dovessimo trovare un Hiroshi Fujisaki invece di un Lance Ito?» chiese Frank. «Se non ci troviamo in condizioni di farlo?»
Dale guardò prima Penney, poi Frank. «Allora siamo in guai seri» disse. «L'Accusa ha delle eccellenti argomentazioni.»
14
Linda Ziegler arrivò alla Valcour Hall nel tardo pomeriggio. Non volle vedere di nuovo il luogo del delitto, né volle parlare con nessuno dei Tosok. Invece, andò dritta alla stanza di Packwood Smathers. Bussò alla sua porta, e lui disse che chiunque fosse poteva entrare.
«Salve, dottor Smathers» disse aprendo la porta. «Mi chiamo Linda Ziegler, e sono un sostituto procuratore distrettuale qui nella Contea di Los Angeles.»
Smathers stava lavorando a una scrivania girata verso il muro. Aggrottò le sopracciglia bianche e folte. «Voglio subito un avvocato.»
Ziegler fece il sorriso più grande e luminoso che poteva. «Dottor Smathers, lei non è sospettato di niente. Capisco che in precedenza è stato trattato in modo spiacevole dalla polizia, e a nome di — be' a nome degli americani in generale — le chiedo scusa per questo. So che è in visita nel nostro paese, e vengo da lei per un aiuto.»
Smathers apparve dubbioso. «Aiuto?»
«Sì, signore. Abbiamo un problema con la… be', credo proprio che 'fisiologia aliena' sia l'espressione giusta, e mi hanno detto che lei è il maggiore esperto in materia.»
Da persona decisamente arrogante qual era, Smathers voleva evidentemente essere modesto quando qualcuno lo lodava. «Be', per quanto si possa esserlo… fino a poco tempo fa tutto ciò di cui mi sono occupato era puramente ipotetico, ma ancora — nonostante il modo in cui Calhoun ha travisato le cose in TV — non ho visto nulla nei Tosok che invalidi l'essenziale del mio lavoro.»
Ziegler entrò nella stanza, prendendo l'altra sedia. Il letto di Smathers era un caos, ma la stanza era in ordine. «E… mi perdoni professore; ammetto che sono cose troppo difficili per me… ma esattamente qual era l'essenziale del suo lavoro in quest'ambito?»
Smathers sembrò scaldarsi leggermente. «Be', semplicemente che tutte le forme viventi, non importa da dove vengano, devono seguire certi principi base di ingegneria nel loro somatoplasma fondamentale.»
«Somatoplasma fondamentale?» disse Ziegler.
Smathers annuì. «I nostri amici Tosok sono vertebrati. Semplificandolo al massimo, il corpo dei Tosok è un tubo vuoto con una struttura interna di supporto, molto simile al nostro.» Il canadese fece una pausa. «Non so se lei lo sa, ma i Tosok non amano parlare di ciò che è dentro i corpi — è un tabù per loro. Come per noi la nudità; per un umano è perfettamente accettabile farsi vedere nudo dal suo medico, ma al di fuori di quel contesto, la cosa assume un significato completamente diverso. I Tosok non vogliono mostrarci i loro test medici, né vogliono vedere i nostri. Stank — il biologo Tosok — sembra veramente imbarazzato dalla mia curiosità sul loro funzionamento interno.»
Ziegler annuì.
«Comunque» disse Smathers «i Tosok differiscono in molti importanti aspetti dai vertebrati della Terra. I nostri vertebrati hanno parti del corpo doppie o singole: abbiamo un cuore, un fegato, una milza, uno stomaco, ma due polmoni, due reni, due occhi, due braccia, due gambe, e così via. Per le parti doppie del nostro corpo, abbiamo una simmetria bilaterale.»
Ziegler annuì. «Giusto» disse.
Smathers sorrise. «Giusto — esattamente. Due parti. I Tosok, invece, hanno una simmetria quadrilaterale. Le parti del loro corpo sono singole o quadruple. Almeno questo, Stant lo ha ammesso.»
«Non è vero» disse Ziegler. «Hanno due braccia e due gambe, e gli occhi sono appaiati.»
Smathers annuì. «Sì, sì. Questo è ciò che appare superficialmente. Quando si osserva il prodotto di miliardi di anni di evoluzione è difficile vedere l'architettura sottostante. Ma consideriamo un'ipotetica creatura primitiva di Alfa Centauri. Io sospetto che avesse un somatoplasma di questo tipo.» Prese un blocco a righe dalla sua scrivania e disegnò un grosso cerchio centrale con quattro cerchi più piccoli intorno, come un tavolino di un bar con le sedie. «Questa è la visuale da sopra» disse. «Il cerchio centrale è il tronco dell'animale. Ognuno dei quattro cerchi è la sezione di un arto che scende dalle spalle. Io sospetto che nelle prime forme viventi di Centauri i quattro arti fossero indifferenziati, e che fossero tutti utilizzati per la locomozione — come i flagelli nelle forme acquatiche, e come le zampe in quelle terrestri. Possiamo chiamare questi quattro arti nord, est, sud, e ovest.» Scrisse le lettere N, S, E e O vicino ai cerchi.