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«Be',» disse Smathers «io ho visto che i Tosok hanno due braccia — uno anteriore, quasi come un tronco; e un altro, più sottile, dietro — dove ci si aspetterebbe di vedere una coda. E hanno due gambe, una da ogni lato. Ovviamente, quello che è successo durante l'evoluzione è che gli arti est e ovest sono diventati gli unici due per la locomozione, mentre nord e sud si sono accorciati, così che non hanno più toccato il suolo e si sono liberati per gli usi di manipolazione.»

«Un Tosok ha anche quattro orifizi sulla testa. Due sembrano essersi specializzati per la respirazione, e gli altri due — quelli direttamente sopra le braccia — per l'assunzione del cibo.»

«E gli occhi?» disse Ziegler.

«Giusto — i quattro occhi. Io credo che inizialmente fossero equidistanti, e con il tempo si sono spostati fino a formare due paia, capaci di visione stereoscopica.»

Ziegler annuì colpita. «Bene,» disse «non c'è dubbio, lei ha delle buone basi di fisiologia.»

«Quelle che si possono ottenere senza avere ancora visto com'è fatto dentro un Tosok, sì.»

«Allora come se ne uccide uno?»

Smathers indietreggiò visibilmente. «Pr… prego?»

«Se la giuria dovesse dichiarare Hask colpevole, chiederemo la pena di morte. Avremo bisogno di sapere come effettuare l'esecuzione.»

«Ah.»

«Dunque, come si uccidono?»

«Io… be', questa è una bella domanda.»

«Loro hanno scoperto abbastanza facilmente come uccidere la nostra specie» disse Ziegler aspramente.

«Noi, ehm, non abbiamo la pena di morte in Canada» disse Smathers. «Non so se sono proprio io la persona giusta per questo lavoro.»

«Le mie fonti mi dicono che lei è praticamente l'unica persona possibile. Lo stato della California la compenserà per il suo tempo, professore, ma dobbiamo proprio sapere come uccidere un Tosok.» Sorrise. «Lo consideri un enigma scientifico.»

Smathers si grattò il mento sotto la barba bianca. «Be', si può uccidere praticamente qualsiasi cosa togliendo l'ossigeno.»

Ziegler scosse la testa. «Deve essere rapida e indolore; altrimenti sarà considerata una punizione crudele, insolita e anticostituzionale. E non deve neanche essere cruenta; il pubblico non ce la farebbe.»

Smathers ci pensò un po'. «Questo rende la cosa difficile. L'impiccagione è esclusa — i Tosok non hanno collo; avendo gli occhi posteriori, non ne hanno bisogno. E l'uso di iniezioni letali e camera a gas presuppone la conoscenza dettagliata della fisiologia; posso suggerire tutti i tipi di veleno possibili, ma non posso garantirne nessuno che funzioni rapidamente o senza provocare dolore.»

«L'elettroesecuzione?»

«Sì, probabilmente — ma anche in questo caso non posso garantire che sia rapida e indolore per un Tosok.»

«Bene, bisogna che lei trovi un modo.»

Smathers scosse la testa. «Davvero, miss Ziegler, io…»

«E naturalmente» disse Ziegler «dopo metteremo il cadavere a sua disposizione.» Fece una pausa. «Potrebbe essere la sua unica opportunità per studiare l'anatomia aliena.»

Smathers rimase perplesso a lungo, evidentemente combattuto. Poi, alla fine, parlò. «Come lei sa, non abbiamo dei campioni di tessuto o dei raggi X di un Tosok; sono stati piuttosto timidi in materia. Questo non è un problema da poco.» S'interruppe di nuovo, poi: «Lasci fare a me, miss Ziegler. Sono sicuro che riuscirò a trovare un metodo.» Poi scosse la testa e rimase in silenzio per un po'. «Spero solo» disse piano «di poter sopravvivere dopo che l'avrò trovato.»

15

Dale e Frank si erano incontrati in un ristorante all'ora di pranzo. Dale stava mangiando un clubsandwich, patatine fritte e una Caesar Salad; Frank mangiava petto di pollo alla griglia e un'insalatina con un condimento senza grassi. «Il fatto che ci sia del sangue Tosok sul luogo del delitto non ci crea problemi?» chiese Frank, dopo aver ingoiato una foglia di radicchio.

«Perché?»

«Be', se la biochimica Tosok è simile a quella umana, l'Accusa dovrebbe essere in grado di tirarne fuori qualche sorta di impronta genetica per provare che si tratta del sangue di Hask.»

«Potrebbero farlo solo se avessero dei campioni di sangue degli altri Tosok per confrontarlo.»

«Be', sicuramente li citeranno in giudizio.»

Dale fece un sorrisetto spietato. «Se ci provano, sarò tutto per loro.» Diede un morso al suo panino.

«Cosa? Perché?»

L'avvocato deglutì e bevve un sorso di Pepsi. «Sai da dove ha origine il test del DNA?»

Frank scosse la testa.

«Ha origine a Leicester, in Inghilterra. Nel 1983 qualcuno stuprò e strangolò una ragazza di quindici anni. La polizia non riuscì a trovare un solo sospetto. Tre anni dopo, nell'86, la stessa dannata cosa successe di nuovo: un'altra quindicenne stuprata e soffocata a morte. Questa volta, la polizia arrestò un tipo che si chiamava… come si chiamava? Buckley, Buckland, una cosa del genere. Confessò il secondo omicidio, ma non quello di tre anni prima.

«Casualmente un genetista inglese che lavorava all'università di Leicester era finito di recente sulle pagine dei giornali per aver inventato una tecnica con cui si trovavano i marker genetici delle malattie. L'aveva chiamata 'polimorfismo della restrizione della lunghezza dei frammenti'; è la RFLP di cui continuano a parlare per il processo Simpson. Uno dei suoi usi era che si poteva distinguere il DNA di una persona da quello di un'altra, perciò la polizia lo chiamò e disse: 'abbiamo il tizio che ha ucciso una delle ragazze, ma vogliamo provare che le ha uccise tutte e due. Se vi mandiamo dei campioni di sperma che abbiamo preso dai due corpi, potete provare che il DNA è della stessa persona?' Lo scienziato — si chiamava Jeffreys — disse: 'certo, mandatemeli'.»

Frank annuì, e bevve un sorso di caffè.

«Be', indovina un po'?» disse Dale. «Jeffreys provò che i campioni di sperma provenivano dallo stesso uomo — ma non era l'uomo che aveva confessato. La polizia era furiosa, ma dovettero rilasciare Buckland. A quel punto, che fare? Come prendere il vero assassino? La polizia decise di chiedere a tutti i maschi tra i diciassette e i trentaquattro anni residenti nella zona di sottoporsi a un prelievo di sangue per essere eliminati dai sospetti.» Dale scosse la testa. «Quegli snob degli inglesi! Comunque, quattromila uomini si sottoposero al test, ma nessuno di loro era l'assassino. Alla fine, però, scoprirono che un compagno di lavoro di un certo Colin Pitchfork — il cognome 'forca' avrebbe dovuto insospettirli, non trovi? — aveva dato il sangue al posto suo. Fecero un prelievo a Pitchfork, che naturalmente era l'assassino. Quello fu il primo caso in cui venne usata la prova del DNA.»

«Fantastico» disse Frank.

«No» rispose Dale. «No, fu uno schifo. Ti rendi conto? Gli uomini di un'intera popolazione sono stati trattati come sospetti solo perché erano maschi e appartenevano a una fascia di età probabile. Non erano tenuti a dare il sangue, ma l'idea avvolse la comunità come un incendio — chi non lo faceva era sospetto. Capisci? È stata una violazione bella e buona dei diritti civili. Improvvisamente la gente era costretta a provare la propria innocenza, mentre doveva essere presunta. Se un poliziotto venisse da me a dirmi 'senti, tu sei nero e noi pensiamo che il colpevole sia nero, perciò dimostrami che non sei tu', lo farei radiare. Perciò chiedere ai Tosok di fornire dei campioni di sangue sarebbe la stessa cosa: appartieni a questo gruppo, quindi provaci che sei innocente. No, questo si può evitare. Sono sicuro.»

«Ma sono solo in sette!»