Nessuno disse nulla, per parecchi secondi.
— Signore e signori, noi siamo venuti alla stella OnOff sperando di trovare qualcosa di prezioso che ripagasse del viaggio. Finora avevamo una nuova teoria astrofisica, che consente nuovi sviluppi della propulsione ram. La biologia del mondo dei Ragni è anch’essa un capitale, scientificamente, e questo basterebbe a ricompensare i nostri sforzi. Ma non possiamo negare che ci eravamo aspettati di più. Avevamo sperato di trovare i discendenti, e la scienza, di una razza capace di viaggiare nello spazio. Ebbene, dopo quarant’anni sembra che abbiamo avuto successo. Un pieno successo.
Forse Nau aveva fatto bene a non indire una riunione generale. Le sue parole scatenarono subito un diluvio di commenti. Dio solo sapeva cosa stava succedendo nel bar di Benny. Alla fine Ezr Vinh mise sul tappeto la domanda più importante: — Lei sta dicendo che sono stati i Ragni a costruire questa roba?
Nau scosse il capo. — Non ho detto questo. I Kindred hanno dovuto raffinare molte tonnellate di roccia estratti dalla loro miniera prima di ottenere una sola piastra come quella che avete visto.
Trinli disse: — Da molti anni abbiamo le prove che i Ragni si sono evoluti qui, e che non hanno mai avuto una tecnologia superiore.
— È vero. E neppure i loro archeologi hanno motivo di supporre che ci siano state visite dallo spazio. Ma… questa roba è artificiale, anche se soltanto noi possiamo riconoscerla per tale. Le testerapide di Anne hanno analizzato il materiale per diversi giorni. È una matrice, processata e coordinata.
— Lei ha detto che i nativi l’hanno raffinata da una miniera.
— Sì. Questo mi conduce a una conclusione ancora più fantastica. Per quarant’anni noi abbiamo pensato che questa polvere di diamante, contenuta nelle rocce sedimentarie di Arachna, sia di origine naturale o prodotta dal precipitare di detriti organici su antichi fondali marini. Ora sembra che siano resti fossili di micro-apparati artificiali. Alcuni di loro evidentemente riassumono le primitive funzioni quando vengono concentrati. Sono come i localizzatori, ma molto più piccoli e con uno scopo particolare… quello di manipolare le leggi fisiche, in modi che ancora siamo lontani dal capire.
Trinli sembrava stordito come se avesse appena incassato un ceffone, e quando parlò parve che quel colpo avesse spazzato via tutta la sua tracotanza. — Nanotecnologia. Il sogno.
— Cosa? Sì, sembra un sogno. Ma è realtà. — Il caponave guardò la piastra incollata al soffitto e sorrise. — Chiunque abbia visitato questo mondo, la cosa è successa milioni o miliardi di anni fa. Non troveremo i segni del loro atterraggio, né la loro spazzatura, ma i resti della loro tecnologia sono dappertutto.
Vinh disse: — Noi stavamo cercando dei viaggiatori interstellari, ma piccoli come siamo vedevamo solo le loro caviglie. Forse anche questi… — Si volse a indicare fuori da una finestra, e Gonle capì che si riferiva ai diamanti di L1. — Forse anche questi sono oggetti artificiali.
Brughel si piegò in avanti. — Sciocchezze. Questo è semplice diamante, cristallo. — Ma c’era un’ombra di incertezza nello sguardo aggressivo che girò intorno al tavolo.
Nau esitò un istante a quel pensiero, poi ebbe una risatina e accennò al suo scagnozzo di calmarsi. — Stiamo parlando come se anche noi fossimo preda di fantasie da Era dell’Alba. I fatti nudi e crudi sono già fin troppo straordinari senza bisogno di arricchirli con altre teorie. Con ciò che abbiamo attenuto, questa spedizione può essere la più importante di tutta la storia umana.
E anche la più remunerativa. Gonle si appoggiò indietro e cercò di elencare ciò che avrebbero potuto fare con la piastra scintillante appiccicata al soffitto. Qual è il modo migliore per vendere una cosa simile? Quanti secoli di monopolio possiamo tirarci fuori?
Ma il caponave era tornato ad argomenti più attuali. — Dunque la notizia è di estrema importanza. Alla lunga ci renderà più che nei nostri sogni più azzardati. A breve termine… be’, incide molto sui nostri programmi. Qiwi?
— Sì. Come sapete, ai Ragni mancano ancora almeno cinque anni per avere una rete di computer planetaria entro la quale noi si possa agire con efficacia.
E manovrarli con efficacia, se dipenderanno da essa. Fino ad allora la società industrializzata dei Ragni era stata l’unica cosa buona che Gonle Fong vedeva come ricompensa per quegli anni di esilio. Gli aspetti scientifici o biologici non le dicevano molto. Laggiù c’era un mondo alieno, con una economia mai toccata dagli altri mercati. Se loro avessero controllato gli scambi commerciali con lo Spazio Umano si sarebbero riempiti le tasche come pochi Qeng Ho in passato. Sicuramente anche Nau capiva quel semplice fatto. Qiwi recitava la parte dell’idealista ma lo sapeva benissimo anche lei.
— In quanto alla situazione militare, finora pensavamo che ci fossero ancora cinque o sei anni prima di un nostro intervento di consulenza bellica a favore di una delle parti, visto come si sviluppava la politica fra l’Alleanza e Kindred. Be’, sbagliavamo. I Kindred sono arretrati in quanto a computer, ma hanno la miniera di roccia antigrav. I loro satelliti antigrav sono rozzi barattoli, ma dobbiamo aspettarci un rapido incremento di qualità anche per quanto riguarda i loro missili. La loro opera di sovversione politica basata sul terrorismo ha già fatto salire al potere in numerose piccole nazioni governi ostili all’Alleanza. Il risultato è che non possiamo aspettare con le mani in mano per cinque anni. La guerra scoppierà prima.
Jau disse: — Ci sono altre ragioni per anticipare i tempi. Con la loro roccia antigrav, non riusciremo a mantenere segrete le nostre operazioni ancora per molto. I Ragni saranno presto nello spazio orbitale. E se avranno abbastanza di quel materiale… — Indicò la piastra luccicante: — Potranno costruire un gran numero di veicoli spaziali, probabilmente più manovrabili dei nostri.
Seduta accanto a lui Rita era preoccupata. — Vuoi dire che c’è la possibilità che Pedure e la sua gente ci sconfiggano? Se dobbiamo anticipare, allora è meglio smetterla di fare tante chiacchiere. Dobbiamo agire con tutta la nostra forza militare, e affiancare subito l’Alleanza.
Il caponave annuì con enfasi. — Prendo alto della sua opinione, Rita. Ci sono delle creature, laggiù, che tutti noi abbiamo imparato a rispettare, perfino a… — Agitò una mano come a sorvolare sui sentimenti, per concentrarsi sulla nuda realtà. — Ma come vostro caponave io ho il dovere di considerare le priorità. Davanti a tutto c’è la sopravvivenza degli esseri umani di questo piccolo habitat. Non fate lo sbaglio di giudicare eterna la bellezza che avete creato qui. La verità è che abbiamo scarse possibilità militari, e siamo in una posizione molto delicata. — Le lampade sul lago erano passate al “tramonto”, e nella stanza entrava una calda luminosità dorata. — Economicamente siamo sul filo del rasoio, più lontani che mai dal resto dell’umanità. La nostra seconda priorità, inestricabilmente legata alla prima, è la sopravvivenza della società industriale dei Ragni. Non possiamo permetterci il rischio di un loro ritorno alla barbarie in seguito a una guerra nucleare. Dobbiamo agire con cautela. Non possiamo cedere ai sentimentalismi nel nostro approccio con loro… e voi sapete di cosa parlo. Avete ascoltato le ultime traduzioni. Credo che “persone” da voi stimate come Victreia Smait e Sherkaner Underhill capirebbero la nostra posizione, se fossero nei nostri panni,