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La Reynolt domandò: — È conveniente provocare una guerra?

— Una limitata, sì. Una che lasci intatto il sistema finanziario e industriale del pianeta, affinché noi ne prendiamo il controllo. — Secondo le più accreditate teorie dell’intervento dopo il disastro.

— E i Kindred?

— Ci fa comodo che sopravvivano, naturalmente. Ma molto indeboliti, in modo da poterli tenere sotto controllo. In seguito gli daremo i mezzi per rendersi di nuovo pericolosi, se ci farà comodo.

La Reynolt stava annuendo. — Sì, è una situazione che possiamo programmare. La Terra Meridionale ha missili a lunga gittata, ma è rimasta indietro rispetto a nazioni più progredite. Oltre il novanta per cento della sua popolazione dovrà ibernarsi nelle profondità, durante la Tenebra, Hanno una paura dannata di quello che gli altri riusciranno a fargli approfittando di questo. E l’Onorevole Pedure ha già piani precisi per approfittarne al massimo. Possiamo star certi che avrà successo… — La donna proseguì, dettagliando quali piani dei Kindred potevano essere incrementati e quali bloccati, quali città potevano andare distrutte senza conseguenze, e quali località dell’Alleanza avevano risorse da salvare perché non ce n’erano di analoghe in altre nazioni. Una grossa fetta della razza dei Ragni sarebbe stata cancellata dalla faccia del pianeta, anche dalle radiazioni, ma il problema più interessante era quello di limitare i danni all’ecologia. Calma e spassionata come sempre, riusciva a dare un brivido perfino a chi quelle prospettive se le gustava, come Ritser Brughel.

Anne Reynolt era molto giovane quando gli Emergenti avevano dato inizio alla campagna di conquista di Frenk. Se la storia fosse stata scritta dai perdenti, il suo nome sarebbe entrato nella leggenda. Dopo che le forze armate di Frenk s’erano arrese per evitare danni alla popolazione civile, la Reynolt e la sua banda di scalcinati avevano continuato a combattere per molti anni e — grazie al fatto che lei ne aveva preso il comando quasi subito — non erano stati una seccatura dappoco. Nau aveva visto i rapporti dei militari; l’organizzazione di partigiani e guerriglieri messa in piedi da lei aveva triplicato il costo dell’invasione. Pur fra continue sconfitte e durissime perdite di vite umane, la bionda aveva incessantemente allargato il suo raggio d’azione, incrementando le sue capacità offensive, e in un certo periodo era stata addirittura vicina a causare il tracollo della forza di spedizione degli Emergenti. Dopo la sua sconfitta finale e la cattura, la cosa migliore sarebbe stato eliminarla. Ma Alan Nau aveva le sue mire politiche. Ai molti episodi di genocidio s’era ben provveduto: altri ribelli, una volta opportunamente focalizzati, avevano dato testimonianza degli orrendi massacri compiuti dalla Macellaia di Frenk. Perché dunque non lasciarla in vita e utilizzarne le doti, più uniche che rare? Di solito focalizzare chi aveva una forte propensione verso la gente era impossibile. La stessa natura del Focus tendeva a isolare l’individuo, a tarpare la sua propensione a socializzare. E tuttavia la Reynolt era giovane, brillante, animata da una fanatica volontà di resistenza molto simile alla dedizione totale delle testerapide. Cosa si poteva ottenere da lei, focalizzata nel giusto modo?

La capacità previsionale di Zio Alan aveva fruttato bene. La Reynolt aveva studiato soltanto letteratura all’università, ma in seguito era diventata un’esperta in guerriglia, sovversione, tecnica di comando. Alan Nau l’aveva tenuta nascosta per qualche anno, usandone le doti per rafforzare il suo regime in patria. Poi, quando non aveva più saputo cosa farsene, gli era parso una buona idea regalarla al nipote, che stava cominciando a organizzare la spedizione alla stella OnOff.

Anche se Nau non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, né soprattutto con Ritser Brughel, l’unico altro Dirigente oltre a lui, negli occhi azzurri della Reynolt c’era qualcosa che lo metteva a disagio. Questo era strano, perché per molti anni la bionda aveva lavorato indefessamente alla distruzione di ideali e di cose che un tempo erano la sua ragione di vita. Se avesse voluto vendicarsi o fargli del male avrebbe potuto riuscirci. Ma quella era la bellezza del Focus, quella era la ragione per cui gli Emergenti avrebbero prevalso: con il Focus si ottenevano le capacità di un soggetto senza la sua umanità. E con un’attenta opera di modifica e sintonia, la lealtà delle testerapide restava rigidamente sottomessa ai compiti che il padrone ordinava di eseguire.

— D’accordo, metta il suo gruppo al lavoro su questa guerra, Anne. Ha un anno di tempo. Probabilmente negli ultimi Ksec avremo bisogno di una delle nostre astronavi in orbita bassa attorno al pianeta.

— Sapete una cosa? — disse Brughel, — Credo che giù sul pianeta le cose si stiano evolvendo bene per noi. Quei Kindred hanno un paio di Ragni nelle alte sfere che non devono rendere conto a nessuno di ciò che fanno, e i loro ordini noi li possiamo falsificare. Con quei dannati Ragni dell’Alleanza, invece…

— Vero. L’Alleanza, essendo un’alleanza, ha troppi centri di potere che si controllano a vicenda. C’è ancora più confusione che in una democrazia. — Nau scosse il capo. — Non abbiamo scelta. Dobbiamo prendere quelli che sappiamo di poter controllare. Senza questa roccia antigrav le cose sarebbero andate lisce per altri cinque anni. E per quell’epoca l’Alleanza avrebbe avuto una rete in cui saremmo riusciti a infiltrarci, prendendo il potere senza sparare un colpo… quasi la stessa cosa che io dissi in pubblico.

Brughel corrugò le sopracciglia. — Questo potrebbe essere un problema, signore. Quando la gente qui si accorgerà dell’olocausto di Ragni che si prepara, e coi loro amici in cima alla lista delle perdite…

— Naturalmente. Ma orchestrato nel modo giusto il risultato finale dovrà apparire come una tragedia inevitabile, che senza i nostri sforzi sarebbe stata ancora peggiore.

— Potrebbe essere più difficile da manovrare dell’affare di Diem, signore. Vorrei che lei non avesse dato ai Mercanti l’accesso a tanti dati.

— Non potevo far altro, Ritser. Ci occorrono le loro capacità di lavoro. Ma non avranno mai accesso ai dati riservati. E lei terrà le sue testerapide a monitorare la fedeltà di tutti. Se necessario, ci saranno alcuni incidenti fatali.

Nau guardò la Reynolt. — E a proposito di incidenti… la sua idea del sabotaggio si è arricchita di qualche prova? — Era trascorso quasi un anno dal supposto incidente di cui la bionda era stata vittima nella clinica MRI. Un anno senza nessun accenno di attività sospette. Del resto anche in precedenza non c’erano vere prove di manovre sovversive in corso.

Ma Anne Reynolt fu adamantina nel mantenere la sua posizione: — Qualcuno sta manipolando i nostri sistemi, caponave. Ci sono interferenze sia coi localizzatori che con le testerapide. Le prove sono troppo a livello statistico perché io possa metterle in parole, ma questa azione subdola si va intensificando. Appena avrò degli elementi solidi inchioderò il responsabile, così come lui ha quasi fatto con me un anno fa.

La Reynolt non aveva mai ammesso che a spazzarle via una fetta di memoria era stato uno stupido incidente. Ma non era mai riuscita a spiegare perché, se si trattava di un attacco alla sua persona, non era stata uccisa. Perché diavolo dovrei essere paranoico? La stessa Reynolt aveva chiarito che Brughel non c’entrava per niente. — Lui? E perché si tratterebbe di un uomo?

— Lei conosce la lista dei sospetti. Secondo me quel Pham Trinli è ancora al primo posto. Da anni risucchia informazioni dai miei tecnici, anche se loro rifiutano di ammetterlo. Ed è stato lui a darci il segreto dei localizzatori Qeng Ho.